martedì 22 Ottobre 2024

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“La tua canzone”, la serenata 2.0 di Coez – RECENSIONE

Disponibile in rotazione radiofonica a partire dal prossimo 30 agosto il nuovo singolo dell’artista

Tempo di nuova musica per Silvano Albanese, meglio noto con lo pseudonimo di Coez, cantautore campano che nel corso di questo 2019 ha già ottenuto buoni consensi con i precedenti singoli E’ sempre bello e Domenica. Si intitola “La tua canzone” il terzo estratto dal suo ultimo album di inediti, un brano che incarna al 101% la poetica dell’artista e che si appresta ad accompagnarci per mano fino al prossimo autunno.

Un brano che rappresenta una dichiarazione d’amore e di intenti, una sorta di serenata 2.0, una dedica alla persona che ci fa stare bene e che illumina le nostre giornate, il tutto in maniera diretta e per nulla scontata, per nulla sdolcinata ma al tempo stesso cruda e romantica. Perché si può parlare di sentimenti anche senza cadere nei soliti cliché, senza citare la luna e le stelle nel cielo.

Questo e molto altro ancora è racchiuso all’interno de “La tua canzone”, un brano che non conosce confini perché racconta di una tematica senza limiti, in maniera sentita ma al tempo stesso scanzonata, con la forza, il trasporto e la leggerezza che richiedono le cose belle. In questo Coez è da considerarsi un’abile cantastorie, capace di esternare i propri pensieri attraverso un rinnovato e ricercato linguaggio.

Acquista qui il brano |

La tua canzone | Audio

La tua canzone | Testo

Amare te è facile
come odiare la polizia
sai, le canzoni non vanno mai via
questa è la tua, sarà sempre qua
per quando la vorrai

Per quando m’odierai
per quando m’odierai
per quando m’odierai

Amare me, difficile
come amare chi se ne va via
in questo mare da infinite onde
io ho la mia
la tua canzone ti bagnerà
per quando lo vorrai

Per quando m’odierai
per quando m’odierai
per quando m’odierai

C’è un mazzo di fiori sul mio sedile, guiderò
per tutte le cose che non so dire mentirò
che certe parole non sanno uscire, forse no
o forse non era vero
o forse non era vero

Amare me è facile
come amare chi se ne va via
in questo mondo di infinite bombe

Io ho la mia
la tua canzone ti scalderà
per quando lo vorrai

(Per quando mi amerai)
c’è un mazzo di fiori sul mio sedile, guiderò
(per quando mi amerai)
per tutte le cose che non so dire mentirò
(per quando mi amerai)
che certe parole non sanno uscire, forse no
(per quando mi amerai)
o forse non era vero
(per quando mi amerai)
o forse non era vero
(per quando mi amerai)
o forse non era vero
(per quando mi amerai)
o forse non era vero
(per quando mi amerai)

O forse non era vero
(per quando mi amerai)
o forse non era vero
(per quando mi amerai)
o forse non era vero
(per quando mi amerai)
o forse non era vero
(per quando mi amerai)

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.