venerdì 22 Novembre 2024

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Continuano a cadere i big: è la volta di Ligabue con “G come Giungla”

Arriva a sorpresa (o quasi visto che è settimane che si parla di questo ritorno senza un data precisa) G come Giungla, il nuovo singolo di Luciano Ligabue che anticipa Made in Italy, il nuovo album in arrivo entro la fine dell’anno e che sarà il primo concept album dell’artista emiliano.

L’ultimo biennio musicale non sta portando troppo bene ai cosiddetti big della musica italiana che vengono dal rigoglioso finire del secolo scorso. Non sono stati in molti a riuscire a riconfermarsi e tra il 2015 e questa prima parte del 2016 in parecchi stanno cadendo sotto i colpi feroci di risultati deludenti piuttosto che di prodotti ben al di sotto delle aspettative e della loro gloriosa carriera. E’ caduta Laura Pausini con “Simili” (davvero bassi i risultati per la regina del pop italiano a livello mondiale), è caduto Eros Ramazzotti (con “Perfetto” ha fatto ancor peggio dell’artista di Solarolo), Vasco non ha certo brillato con il suo ultimo album live per non parlare dei vari Max Pezzali (ormai sempre più piatto musicalmente parlando) ed Elisa (che nonostante un album modernissimo fatica e non poco nelle vendite). A loro si accoda da oggi pure Ligabue, il buon vecchio rocker di Correggio, che con questo nuovo singolo sembra avere tutte le intenzioni di seguire a ruota i cari colleghi cresciuti con lui nel secolo scorso.

Ma occorre fare delle distinzioni. Il proverbio dice “non tutte le ciambelle escono con il buco” ed, infatti, tra tutti questi clamorosi “flop” ci sono quelle ciambelle uscite davvero brutte dal forno (per i meno metaforici potrei parafrasare con “studio di registrazione”) e quelle uscite in forma smagliante ma senza lo zucchero nell’impasto (e chi si mangia una ciambella senza zucchero oltre a quella piccola percentuale di diabetici?). Ecco, allora, che Vasco, Ramazzotti, (Pausini) e Pezzali non possono che essere le ciambelle senza buco di questa nostra metaforica vicenda: i loro ultimi album (“Simili” fa eccezione solo in alcuni punti) sono usciti dallo studio di registrazione come dei dischi davvero brutti e non all’altezza del loro nome (e lasciatemi fare un applauso al pubblico italiano che l’ha capito!). Dall’altra parte c’è Elisa che ha tirato fuori un gran bell’album (anche se qualche buco sull’acqua l’ha fatto pure lei eh) senza però vedersi riconosciuto abbastanza lo sforzo.

ligabueE il Liga nazionale di quale schiera fa parte? Con “G come Giungla” non può che far parte del primo gruppo: questo nuovo singolo è un brano davvero brutto. Troppo brutto per essere degno di Ligabue, della sua penna poetica e realistica allo stesso tempo e del piccolo capolavoro che soli 3 anni fa era stato tutto sommato “Mondovisione”. Se queste sono le premesse per l’album mi dispiace ma “rifiuto l’offerta e vado avanti”.

Il testo non è che sia tutta questa novità (anzi): si parla ancora una volta di società senza però fare l’affondo decisivo verso una denuncia aperta. Si racconta una situazione come se si descrivesse la fotografia che ritrae una situazione deplorevole parlandone, però, con estrema superficialità. Il colpo basso, però, viene dalla melodia che rimane per tutto il brano in levare con quel solito arrangiamento mezzo rock con una chitarra elettrica e una batteria ligabue-g-come-giunglache dicono davvero poco.

Liga canta “chi vuol sopravvivere deve cambiare” ma se fa riferimento alla sua svolta con questo singolo verso un qualcosa di nuovo si sbaglia di grosso: il suo è stato un cambiamento (che poi alla fine non è nemmeno così tanto palese se non per il ritmo in levare) di cui avremmo fatto volentieri a meno. Un tonfo colossale questo. Non ci voleva davvero. Speriamo si riprenda e cambi tutto quello che nel disco assomiglia a questo brano perché così non ci siamo proprio!

Ora ci rimane solo il buon Tiziano e la divina Giorgia… speriamo in loro! Presto sapremo…

VOTO: 4.5/10

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.