Le parole che contano nell’era digitale: un viaggio tra i cantautori della Gen Z e oltre, alla scoperta della bellezza nascosta nelle canzoni degli ultimi anni. A cura di Sara Garlaschelli
“Dillo con una canzone” è una rubrica dedicata a chi crede ancora nel potere delle parole, anche in un’epoca digitale che sembra prediligere la velocità all’essenza. Sara Garlaschelli ci guiderà in un viaggio tra i cantautori del nuovo millennio, esplorando le loro opere.
In un mondo sovraffollato e pieno di rumore, scavando con attenzione si possono trovare autentici gioielli: storie, emozioni e bellezze nascoste nelle canzoni di oggi, che sanno ancora parlare al cuore, attraverso concetti ed emozioni che non passeranno mai di moda.
Dillo con una canzone: “Baciami baciami” di Fulminacci
Era inverno inoltrato, un giorno di sole, guidavo la mia auto in direzione Università. Mano sinistra sul volante, indice destro incollato al tasto ad est per cambiar stazione radio, cercavo qualcosa per me. “Baciami Baciami” di Fulminacci mi ha incontrata così (chissà se avessi schiacciato il tasto ovest). Ricordo bene di esser stata invasa da una gioia gialla di sole, “è un inno alla vita”, pensai! Ritmato, eppure malinconico, energico sì, ma nostalgico a tratti.
Pubblicato il 24 novembre 2023, il brano è il quinto estratto dell’album (incredibile) “Infinito + 1”. Fulminacci, nome d’arte di Filippo Uttinacci, è un giovane cantautore italiano che racconta bagagli emotivi nei cuori (e negli IPhone) della Generazione Z. La sua, ma anche la mia. “Viviamo cercando un po’ d’ombra nel giorno più lungo dell’anno, un motivo per essere tristi ogni tanto.”
Ogni artista saprà confermare, soffrire ci guida a generare. Si nascondono spesso nel dolore, i moti dell’animo che più spingono alla creatività. Un motivo per essere tristi ogni tanto è la forza emotiva che ci siede su un balcone buio d’estate, a piedi scalzi e senza nessuno, a guardare in alto e urlare domande, mai risposte. “è mezzanotte, non sto zitto [….] e buonanotte non so dirlo.”.
All’espressione della notte si apre la strada ad una connessione, un amore in potenza che viaggia veloce, di quelli che immagino di un rosso luminoso. “Baciami, baciami” è di chi non frena l’emozione e ci nuota incontro, a costo di farsi male un po’. Condanna “chi non dice ti amo” e lascia che il cuore corra dove vuole, veloce o lento. Poco padrone, molto sincero.
“Alla fine se siamo felici è per sbaglio”, io mi domando se sia vero. La capacità di accogliere la gioia nasce dalla realtà che i nostri pensieri sanno originare. Da ottimista preferirei un “per caso”, c’è poco spazio per sbagliare nell’essere felici.
È un ballo tra le incertezze, giovani, che anziché spaventare lasciano spazio all’ignoto, con l’aspettativa curiosa di chi ancora non lo sa come va a finire. “C’è una parte di te che non conoscerò mai, come la moon dei Pink Floyd.”. Ed è proprio lei, la metà sconosciuta, a spingerci sempre un po’ più in là.
Riascolta “Baciami baciami” di Fulminacci
Sara Garlaschelli
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