La cantautrice continua a sperimentare
Che Dolcenera fosse una vera sperimentatrice musicale era ormai pressochè chiaro a tutti. D’altronde la cantautrice pugliese è una musicista di alto profilo davvero capace di sperimentare con coscienza mettendo in pratica tutta la sua conoscenza musicale ed il suo estro creativo che la rende una tra le poche eredi delle grandi dive della canzone italiana come Patty Pravo ed Anna Oxa, vere e proprie protagoniste, nel corso della loro gloriosa carriera, di continue ed inattese evoluzioni (qui il nostro ultimo elogio al trasformismo di Dolcenera).
E così, dopo aver conquistato lo scorso anno il pubblico del web con le sue cover dei più famosi brani trap della scena italiana (qui per recuperare alcune sue rivisitazioni), Dolcenera ha deciso di stupire ancora e di sperimentare il tanto discusso ed amato genere indie.
E come farlo se non provando a scrivere un autentico brano “tipo” catalogabile, secondo le definizioni dei tuttologi, all’interno dell’ampio contenitore musicale dell’indie-pop italiano (se anche voi vi state chiedendo se davvero esista una tale categoria ecco qui la nostra ultima analisi a riguardo).
Frequentando il gruppo Facebook Diesagiowave, che si occupa di creare discussioni a proposito della musica indie affrontandola con sarcasmo ed ironia, la cantautrice ha dato vita a Rosso Phard.
Al brano completamente inedito hanno collaborato alla scrittura, oltre alla stessa Dolcenera, anche Luca Maffei, Dario Testa, Michele Ruggiero, Matteo Mirenda, Davide Pisa, Alberto Azzara, Angie Rodiso Delacourt-Sacconi e Eligio Piergianni.
Il risultato è stato caricato gratuitamente sulla piattaforma di YouTube con un “videoclip” ufficiale che riesuma persino il caro vecchio Windows Movie Maker tanto in voga qualche anno fa prima dell’ondata di programmi più o meno professionali di video-editing. Ed infatti il brano suona come un perfetto pezzo pop anni ’90: una canzone che risuscita la cara vecchia melodia, i cari vecchi strumenti suonati a dispetto dell’elettronica e dei suoni campionati ed una voce che senza troppi effetti si fa valere anche per quel che riguarda l’estensione e la tecnica. Insomma, una canzone classicamente italiana. Quella che va a Sanremo e convince più o meno tutti da quanto è tradizionale.
Certo, qualche azzardo testuale nel testo c’è ma ciò che conta è che il ritornello ti resta in testa e non ne esce più e la canzone emoziona grazie a quella capacità di raccontare con linearità e semplicità quelle storie che oggi le canzoni non vogliono più raccontare.
Insomma Dolcenera si diverte a sperimentare e a ironizzare su di una musica diversa dalla propria, prima la trap ora l’indie, ma in realtà ciò che propone, anche all’interno di questi azzardi, sono assolutamente interessanti e, anche commercialmente, azzeccatissimi. Vi sfido a non rimpiangere, in quello che ascoltiamo oggi continuamente, la mancanza di una bella canzone melodica come questa!
Ilario Luisetto
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