Recensione del nuovo singolo radiofonico della cantante
Un’artista in continua evoluzione: questo vuole essere la Elodie che ha scelto di stupire nuovamente il pubblico rilasciando, a sorpresa, il singolo “A fari spenti“. Un singolo che, in realtà, ha anticipato anche la pubblicazione di un progetto discografico più corposo, un club-tape come è stato denominato (“Red light”), pensato per la partenza del primo tour della cantante nei palazzetti dello sport italiani (qui date, scaletta e biglietti dei concerti). Eppure, malgrado la possibilità di farlo risultare un semplice progetto “riempitivo” per ringraziare fan ed affezionati per gli ultimi strabilianti mesi di successo, questo nuovo singolo per Elodie risulta davvero l’occasione per mostrarsi ancora nuova.
Il ritorno della collaborazione di Elisa |
Il primo, interessante, dato è il ritorno della collaborazione con Elisa. Non è un caso che, ancora una volta, dalla penna della straordinaria artista friulana parta la nuova rivoluzione di Elodie. Lei che aveva dato corpo prima a “Vertigine” (qui la recensione) e poi a “Bagno a mezzanotte” (l’analisi qui), questa volta torna per firmare, insieme ai producer Marz e Zef, “A fari spenti”. E proprio come per i due singoli apripista del progetto “Ok. Respira“, Elisa diventa per Elodie espediente di evoluzione.
“Vertigine” aveva mostrato, dopo la stagione dei tormentoni, la voglia di approfondire un discorso pop capace di guardare anche all’interiorità senza perdere di contemporaneità sonora. “Bagno a mezzanotte” era stata l’esplosione della sensualità e della capacità di farsi fischiettare sfruttando leggerezza ed immediatezza. “A fari spenti”, invece, rappresenta l’esperimento musicale forse più maturo e coraggioso.
La canzone |
Il brano sceglie il racconto di un amore felice. “A fari spenti” è la narrativa di un sentimento che Elodie sente ancora sulla pelle con piacevolezza ricordandosi di una materialità concreta e di una sensualità terrena proprie dell’amore stesso. A caratterizzare maggiormente il brano, però, è soprattutto l’ambiente sonoro scelto per questo nuovo racconto in musica. La produzione di Marz e Zef trasportano la scrittura di Elisa, che alterna strofe distese a momenti intensi e serrati, in un ambiente da disco club in cui si fa spazio anche il condizionamento dub per rafforzare il moto ritmico del pezzo.
Elodie trova in questo mondo sonoro l’espediente perfetto per esprimere, anche vocalmente, tutta la sua sensualità rinunciando, forse, in parte all’aspetto più trascinante dei suoi abituali ritornelli ma scoprendo nuove sfumature delle sue possibilità interpretative. E così, mentre il corpo si lascia andare al piacere (“sento addosso le tue mani”), “la mente si illude e cambia le cose” dando vita al “mistero di cercarsi”.
Ilario Luisetto
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