giovedì 21 Novembre 2024

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Enula racconta di sè con “Il buio (mi calma)” – RECENSIONE

Il singolo ripropone l’artisticità della giovane interprete

Enula è sicuramente una voce dall’artisticità complessa e già ben definita malgrado la sua giovane età. Lo ha dimostrato con il suo primo EP, pubblicato nel post-Amici (qui la nostra recensione), ma lo ha fatto anche con il suo ultimo singolo inedito intitolato Il buio (mi calma). Il brano, in rotazione radiofonica oramai dal 7 gennaio scorso, rappresenta l’ultimo, interessante, manifesto della giovane cantautrice ed interprete pensato per accedere alle fasi finali dell’ultima edizione di Sanremo Giovani.

La complessità artistica e musicale di Enula esce perfettamente anche in questo brano dove, però, il messaggio arriva chiaro e preciso all’ascoltatore per mezzo di un linguaggio testuale semplice, immediato e sincero. Sullo sfondo di una maturità conquistata Enula si scopre improvvisamente adulta dopo che “ho trasformato un sogno in lavoro e ora voglio svegliarmi”. E sulla scia di questa consapevolezza anche quella paura del buio che da piccoli tutti proviamo si trasforma in tranquillità e sicurezza.

La firma di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari s’intreccia perfettamente alla struttura della canzone pur senza confondere la personalità anche autorale di Enula che si distingue con facilità all’interno di un brano che la rappresenta e la racconta alla perfezione. Anche a livello sonoro la canzone risplende con una propria luce e permette ad Enula di mettere in risalto tutte le diverse tonalità vocali della propria ugola sfruttando continui sali e scendi e una carica interpretativa non irrilevante ai fini della costruzione del brano.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.