Ermal Meta usa con saggezza parole e suoni tradizionali per “Non abbiamo armi” – RECENSIONE
Recensione del terzo album d’inediti del cantautore

Ad aprire questo nuovo viaggio è iconicamente quella Non mi avete fatto niente dove le vocalità e le interpretazioni di Ermal si contrappongono e si sposano a quelle di Fabrizio Moro: il primo nella sua soavità, dolcezza e gracilità timbrica si pone in senso diametralmente opposto all’irruenza, alla potenza e mascolinità del graffiato vocale del secondo. Insieme formano il connubio perfetto per raccontare la doppia faccia e la doppia voce del fenomeno del terrorismo che poi, puntualmente, si fonde in un unico intreccio di corpi e voci.

Tra le ballate pop si fanno spazio quelle più movimentate e adatte alla stagione estiva come, ad esempio, Dall’alba al tramonto, che fa un buon uso della ritmica, e Io mi innamoro ancora, bel manifesto dedicato all’amore per la propria vita di fronte alla quale, come canta la title track dell’album Non abbiamo armi, conservando come unica possibile soluzione la forza di un abbraccio.
È presente anche una piccola parentesi tutta “romana” che parte con la delicata e struggente Le luci di Roma, in cui la città eterna funge da scenografia nel lento scorrere del ricordo di un amore, per poi proseguire con Caro Antonello indirizzata iconicamente a Venditti abusando fin troppo della produzione sintetica e di un mood sonoro esasperato nel proprio istinto cupo.

Questo nuovo album d’inediti si rileva, quasi sorprendentemente, sempre particolarmente a fuoco e riuscito confermando il talento del giovane cantautore e la sua capacità di saper intercettare le emozioni raccontando efficacemente i sentimenti. Ermal Meta trova la sua massima realizzazione nella proposta d’intime e sussurrate ballate pop d’amore ma anche nel più frivolo e trascinante pop si rivela capace di saper trovare le giuste traiettorie senza per forza dover sconfinare nella ricerca impersonale di mode sonore. Un bel disco che trova nelle parole e nel suo suonare tradizionale e vero la propria forza maggiore.
MIGLIORI TRACCE: 9 primavere – Il vento della vita
VOTO COMPLESSIVO: