martedì 3 Dicembre 2024

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Eurovision 2019, chi vincerà? Chiediamolo ai ragazzi dell’OGAE Italy

La nostra intervista ai supporters per antonomasia della storica kermesse musicale europea

A poche ore dall’inizio ufficiale della 64esima edizione dell’Eurovision Song Contest, Tel Aviv è già stata presa d’assalto dalle quarantuno delegazioni dei Paesi partecipanti, in attesa delle prime due semifinali, in programma martedì 14 e giovedì 16 maggio, e della finalissima in programma sabato prossimo. L’Italia partecipa con Alessandro Mahmood, vincitore di Sanremo 2019 con il brano Soldi, come sempre l’artista potrà contare sull’irreprensibile supporto dell’OGAE Italy, il nostro club nazionale che segue da ormai ventinove anni la manifestazione. A rappresentarci quest’anno in Israele saranno gli amici Alessandro Banti, Vincenzo Pappani, Stefano Porciani, Riccardo Pasquini, David Narducci e la presidente Cristina Giuntini; a quest’ultima abbiamo rivolto le nostre domande e curiosità alla vigilia della partenza della kermesse.

Ciao Cristina, che tipo di Eurovision dobbiamo aspettarci da questa 64esima edizione?

«Un Eurovision di qualità, con molte proposte di generi diversi e molte canzoni che potranno tranquillamente essere trasmesse nelle radio di tutta Europa. Sono brani fruibili, che potrebbero avere successo anche nel nostro Paese». 

Qual è il livello generale delle proposte in gara?

«Come dicevo, molto alto. Buona musica, buone proposte. Il livello delle proposte eurovisive cresce ogni anno. Ovviamente ci sono le debite eccezioni, ma in generale è ottimo».  

“Soldi” è la canzone giusta per rappresentare l’Italia di oggi in Europa?

«Sì, secondo me sì perché è il giusto mix fra modernità ed emozione, è una storia semplice che, purtroppo, potrebbe accadere a chiunque, molto attuale».

Quante possibilità ha Mahmood di regalarci l’attesissimo terzo titolo italiano?

«Alte, secondo me. A parte le previsioni dei bookmakers, penso, dopo avere visto la prima prova, che lo staging sia quello giusto. Poi bisognerà vedere come reagirà l’Europa!» 

Il trionfo nel sondaggio dell’OGAE POLL quale valenza simbolica e statistica possiede?

«Solo simbolica. Quanto alla valenza statistica, è un terno al lotto. A volte la vittoria ha coinciso con quella dell’Eurovision Song Contest, a volte lo hanno vinto artisti che poi, in finale, si sono classificati in basso, o che addirittura non l’hanno raggiunta!».

Quali sono gli artisti più temibili quest’anno?

«L’olandese Duncan Laurence con “Arcade”, una delicata ballata; lo svizzero Luca Haenni con “She got me”, un brano da ballare che prende subito, e gli islandesi Hatari, con “Hatrid mun sigra”, una performance incredibile che dovete proprio vedere!».

Cosa ci è mancato negli ultimi anni per ottenere la vittoria, a volte, sfiorata per un soffio?

«A volte abbiamo avuto staging esagerati, a volte troppo essenziali. A volte è stato più che altro un caso, del resto è una lotteria, non è facile conquistare la vittoria quando ci sono più di quaranta Paesi in gara!». 

Quali sono i nostri punti di forza quest’anno per sperare di ottenere più “twelve points” possibili?

«Credo soprattutto la storia reale dietro alla nostra canzone, e l’emozione che Mahmood saprà trasmettere. E, naturalmente, il “Clap clap” è l’asso nella manica…».

Quali sono, invece, i limiti e gli ostacoli da superare?

«La sfida più affascinante: superare la barriera linguistica e trasformarla in un punto di forza. Gli europei amano la nostra lingua, ma quando c’è un messaggio da trasmettere bisogna usare altre armi per arrivare allo scopo: l’interpretazione, la comunicazione».

Il prossimo anno OGAE Italy compie trent’anni di vita, qual è il vostro personale bilancio?

«Più che positivo: abbiamo attraversato tante tempeste, ma il club non fa che crescere in numero di iscritti, e questo è davvero molto in una realtà nella quale basta entrare, senza alcun impegno, in un gruppo Facebook per sentirsi eurofan. Ma chi si limita a queste realtà non saprà mai quanto ti può arricchire l’incontro personale, che si tratti di un meeting o di vedere, tutti insieme, l’Eurovision dal vivo».  

Per concludere, un pronostico: chi vincerà l’Eurovision Song Contest 2019?

«Noi!!!!!!!! (sorride, ndr)».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.