Affrontiamo un tema collegandoci ad una canzone
Fin dal primo momento fui colpito dal concetto di “altra metà” alla base dell’ultimo lavoro discografico di Francesco Renga. Non a caso, infatti, il titolo dell’album è proprio questo: “L’altra metà” (qui per la nostra recensione del disco).
Vorrei andare oltre i giudizi sulle singole canzoni per fermarmi sul significato emotivo che collega in realtà tutti i brani (qui per la nostra recensione del tour). Questa idea di andare al di là di un significato solo, di ricercare le sfumature dentro i colori, di percepire in pieno ogni sentimento sia quando ci fa gioire sia quando ci fa soffrire. Esiste sempre l’altra metà? In ogni cosa? Potremmo ragionarci.
La vittoria che nasconde anni di sconfitte, una tristezza che diventerà felicità, la serenità e la sua opposta malinconia. Ecco, se noi per qualsiasi aspetto consideriamo anche il suo contrario allora non lasciamo indietro proprio niente nella vita. Avremo sempre almeno una briciola del contrario del sentimento prevalente. Un angolino minuscolo di felicità nella profonda tristezza e uno spazio ristrettissimo di malinconia nell’estrema felicità “Dentro ogni sbaglio commesso c’è sempre nascosto del bene”.
In “Dentro ogni sbaglio commesso” ho colto un aspetto molto interessante. Renga (a cui qui la nostra ultima intervista) canta il cambiamento di stagioni, canzoni ed emozioni sostenendo che tutto cambi tranne quello che siamo “Cambiano stagioni cambiano canzoni e noi ancora non cambiamo”. Nel disco però emergono con evidenza anche i mutamenti di sentimenti che addirittura sembrano destinati a finire “Finire anche noi”, ma mai del tutto “Aspetto che torni”.
Tornando alla canzone in esame viene da pensare che il bene e lo sbaglio non possano esistere senza convivere. Non esistono solo sbagli come non esistono cose totalmente giuste. L’artista bresciano infatti parla di ferita e cura nella stessa frase, come ad indicare che sia possibile essere allo stesso tempo due aspetti opposti per qualcuno, o al contrario ricevere a nostra volta due sentimenti totalmente contrastanti da parte di altri.
Ma è davvero così? L’altra metà è esattamente una metà?
Forse no. Impossibile pensare che ogni aspetto sia bilanciato perfettamente al 50%. Più probabile riflettere sul fatto che all’interno di una totalità sia contemplata una minima presenza del suo opposto. Un amore bellissimo che ha un momento di crisi, una persona che ti ha spezzato il cuore ma che ogni tanto ti manca. Sì, siamo semplici e complicati, forti ma anche fragilissimi. In quante occasioni convinti di volere raggiungere un obiettivo col tempo abbiamo capito che non fosse per noi in realtà così prioritario conseguirlo. Oppure il lavorare a lungo su un aspetto di noi che poi abbiamo pian piano messo da parte. Basti pensare a quanto sembri eterna l’estate, prima di diventare autunno e così via; per poi però ritornare. Siamo anche noi così soggetti al mutamento? E i nostri sentimenti?
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