giovedì 21 Novembre 2024

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Franco Battiato, trent’anni di “Come un cammello in una grondaia”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Dopo aver celebrato i quarant’anni dall’uscita de La voce del padronee i venticinque da L’imboscata, torniamo a parlare di un altro capolavoro di Franco Battiato che, proprio in questo 2021, festeggiata un importante anniversatrio dalla sua prima pubblicazione, vale a dire “Come un cammello in una grondaia” rilasciato il l’8 novembre del 1991.

A trent’anni dall’uscita, questo disco resta una pietra miliare nella discografia del cantautore siciliano, in un momento di passaggio che lo ha portato dai grandi successi commerciali degli anni ’80 alla fase della maturità e della sperimentazione che ha caratterizzato le sue produzioni nei decenni successivi.

A contribuire al grande successo di questo lavoro è stato il brano “Povera patria”, recentemente ripreso anche da Colapesce e Dimartino. Indubbiamente il pezzo più conosciuto del disco, che si è aggiudicato nel 1992 la Targa Tenco come miglior canzone dell’anno.

Registrato presso gli Abbey Road Studios di Londra, l’album segna un ulteriore avvicinamento verso certe sonorità religiose e spirituali. Franco Battiato si concede ancora una volta alla ricerca, eliminando in fase di registrazione le componenti della sezione ritmica, stravolgendo una delle principali caratteristiche della forma canzone tipica della musica leggera, per avvicinarsi ai canoni della sinfonia classica.

Di fatto, “Come un cammello in una grondaia” può essere considerato a tutti gli effetti un lavoro non di facile fruizione, nonostante ciò è arrivato a vendere oltre 250.000 copie, imponendosi al 34esimo posto dei dischi più venduti del 1991. L’album è diviso in due parti: i primi quattro brani sono opere di Battiato mentre i restanti quattro sono composizioni soliste per pianoforte di celebri autori di musica classica. Un progetto rivoluzionario, sia sotto il profilo musicale che sotto quello poetico.

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Come un cammello in una grondaia | Tracklist e stelline

  1. Povera patria ★★★★★
    (Franco Battiato)
  2. Le sacre sinfonie del tempo ★★★★☆
    (Franco Battiato)
  3. Come un cammello in una grondaia ★★★★☆
    (Franco Battiato, Fleur Jeaggy)
  4. L’ombra della luce ★★★★☆
    (Franco Battiato)
  5. Schmerzen ★★★★☆
    (Richard Wagner – elaborazione per orchestra di Felix Mottl)
  6. Plaisir d’amour ★★★★☆
    (Johann Paul Aegidius Martin – elaborazione per orchestra di Hector Berlioz)
  7. Gestillte Sehnsucht ★★★★☆
    (Johannes Brahms- elaborazione per orchestra di Franco Battiato)
  8. Oh Sweet Were the Hours ★★★★☆
    (Ludwig Van Bethoven – elaborazione per orchestra di Franco Battiato)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.