giovedì 10 Ottobre 2024

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Gazzelle, quando il divertimento va a braccetto con l’introspezione – Recensione concerto

Il racconto del concerto del cantautore romano andato in scena domenica 17 luglio al Milano Summer Festival

Funziona perché è immediato, spontaneo e senza filtri. Potrebbero essere questi tre i motivi principali del successo di Flavio Pardini, alias Gazzelle, artista che nel giro di un lustro si è imposto nell’Olimpio della musica italiana che conta, senza troppi preamboli, canzone dopo canzone. Lo spettacolo che è andato in scena ieri sera all’Ippodromo di San Siro, per la rassegna Milano Summer Festival, non è stato altro che l’ennesima dimostrazione di come il suo giovane repertorio si sia già insinuato sottopelle nei numerosi ascoltatori accorsi all’evento.

Il pubblico canta dall’inizio alla fine, senza esclusione di colpi. Si comincia con “Meglio così“, per poi proseguire con altri cavalli di battaglia come “Sbatti”, “Sopra”, “Nero”, “Punk”, “Tutta la vita”, “Scintille” e “Destri“, senza tralasciare le tracce estratte dal suo ultimo album “Ok“, come “Però”, “Blu”, “Lacri-ma”, “BGTR”, “7” e “Scusa“. Quello che è andato in scena è uno spettacolo piacevole e corale, il pubblico lo accompagna dal primo “io non avevo soldi tu non avevi sogni” all’ultimo “e che ne sanno gli altri degli occhi nostri mescolarsi e diventare tanti”.

Un totale di ventisei canzoni eseguite a ritmo sostenuto, senza tempi morti. Un cambio d’abito, qualche sigaretta e un paio di gin tonic. Numeri di un live all’altezza della situazione, che restituisce al pubblico uno dei suoi giovani cantautori più amati. «Sto scrivendo le canzoni del mio quarto album, ma senza fretta. Non so quando uscirà, ma stanno venendo fuori cose interessanti» rivela Gazzelle col fare tipico di una persona di poche parole, prima di venire assalito dalle urla e dalla contentezza dei presenti, letteralmente in visibilio per la lieta novella.

Ironia, irriverenza e risolutezza sono il suo marchio di fabbrica, riuscendo a trasformare quelli che comunemente possono sembrare degli spigoli caratteriali in dei veri e propri punti di forza. La platea non si annoia, anzi, partecipa attivamente a quei brevi monologhi che intervallano un brano dall’altro. Un pubblico eterogeneo, adulto e giovane al tempo stesso, l’incontro di più generazioni che si riconoscono nella “presa malezza” di un vivere quotidiano che non fa sconti a nessuno. Gazzelle si fa portavoce di una sensibilità, di un disagio, di uno spirito che, per attitudine e per tematiche, riflette appieno questi anni ’20. Scusate se è poco.

Gazzelle 2022 | Scaletta

1. Meglio così
2. Non c’è niente
3. Però
4. Sbatti
5. Blu
6. Lacri-ma
7. Ora che ti guardo bene
8. NMRPM
9. 7
10. SMPP
11. Polynesia
12. Sopra
13. Fottuta canzone
14. GBTR
15. Scusa
16. Nero
17. Vita paranoia
18. Settembre
19. Una canzone che non so
20. Punk
21. Tutta la vita
22. Scintille
23. Zucchero filato
24. Quella te
25. Desti
26. Non sei tu

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.