venerdì 22 Novembre 2024

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“Vita paranoia”, il manifesto rappresentativo di Gazzelle – RECENSIONE

Disponibile dallo scorso 17 gennaio il nuovo singolo del cantautore romano, intitolato “Vita paranoia

Esorcizzare la tristezza con l’ausilio di musica e parole, questa la missione di Flavio Pardini, alias Gazzelle, artista che abbiamo imparato ad apprezzare attraverso ispirati singoli come Scintille“, “Sopra“, “Punk“, “PolynesiaSettembre e che ritroviamo in piena forma in “Vita paranoia”, brano che consolida la sua poetica ipnotica e contemporanea. Immedesimarsi nelle sue canzoni è semplice come bere un bicchiere d’acqua, questo perché affronta tematiche comuni con un linguaggio semplice e universale, che arriva dritto al cuore delle persone dotate di un animo sensibile. Uno stile ben riconoscibile ed estremamente originale, altamente rappresentativo di una generazione che si sente bene pur vivendo male.

Tra le righe del testo viene raccontato il disagio tipico di una relazione sospesa a metà tra i mah e i boh, quel classico momento di stallo in cui ci si sente inermi e smarriti, in balia degli eventi prima ancora che dei sentimenti. Sentirsi come una bomba sì, ma non in senso positivo, bensì pronto a detonare da un momento all’altro. Il “na na na na” rende il risultato finale musicalmente scanzonato, donando al pezzo quel retrogusto agrodolce tipico delle sue migliori produzioni, perciò Vita paranoia può essere tranquillamente considerato un manifesto ad alto tasso rappresentativo.

“E mischio l’alcool con la Coca-Cola e fidati non è una cosa buona, ma fidati la vita non è buona per berla in una volta sola” recita l’incipit del pezzo, in grado di restarti in testa sin dal primo ascolto. Gazzelle si conferma l’artista vero e straordinario che conosciamo, capace di arrivare alle persone senza sovrastrutture o troppi girotondi. La sua personalità, sia autorale che interpretativa, è evidente e domina l’intero ascolto, capacità tipica dei grandi artisti. Che piaccia o meno, Flavio racconta la vita così com’è, con tutte le sue magagne e gli aspetti di cui francamente faremmo a meno, ma è accettandoli ed imparando a conviverci che ci dimostriamo capaci di superare qualsiasi ostacolo, sia fisico che mentale.

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Vita paranoia | Video

Vita paranoia | Testo

E mischio l’alcool con la Coca-Cola
e fidati non è una cosa buona
ma fidati la vita non è buona
per berla in una volta sola
e non c’è niente che io possa fare
quanto sto bene quando vivo male
quando cammino solo nel quartiere
quando ti vedo attraverso un bicchiere
che assomiglia a una rivoluzione
ad un segreto che non si può dire
ad un boato dopo un’esplosione
ad un reato senza punizione
a quella voglia matta di dormire
a quella voglia matta di svenire
addormentarmi dove il sole muore

E sto come una bomba
e, sì, come una bomba
ma mica in senso buono
nel senso che domani esplodo
e vita paranoia
e cuore in salamoia
mentre la testa vola
e a volte però non riatterra
nanana na

E mischio gli occhi tuoi con le lenzuola
e fidati non è una cosa buona
ma fidati la vita è così buona
se resti tra le mie lenzuola
e non c’è niente che io possa fare
quanto sto bene sotto il temporale
quando cammino sopra il lungomare
quando ti vedo da sotto le scale
che assomiglia a una rivoluzione
ad un segreto che non si può dire
ad un boato dopo un’esplosione
ad un reato senza punizione
a quella voglia matta di dormire
a quella voglia matta di impazzire
e disegnare il sole dove muore

E sto come una bomba
e, sì, come una bomba
ma mica in senso buono
nel senso che domani esplodo
e vita paranoia
e cuore in salamoia
mentre la testa vola
e a volte però non riatterra
e sto come una bomba
e, sì, come una bomba
ma mica in senso buono
nel senso che domani esplodo
e vita paranoia
e cuore in salamoia
mentre la testa vola
e a volte però non riatterra
nanana na

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.