lunedì 9 Dicembre 2024

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Giorgia: “Le tasche piene di sassi” e la voce ricca di grazia – RECENSIONE

Dal 12 ottobre in radio il singolo apripista di “Pop Heart”, primo disco di cover dell’interprete romana

In mineralogia il diamante grezzo si presenta così come lo si trova in natura prima di essere tagliato, in musica può essere paragonato a quei brani minimali, carichi di sentimento, che non vengono snaturati dalla mano di qualche produttore troppo esibizionista. Ne sa qualcosa Giorgia che con Le tasche piene di sassi, cover della celebre ballad di Lorenzo Jovanotti, ha messo a segno una raffinata ed indelebile interpretazione. In quanto a fertilità vocale, l’artista non ha nulla da invidiare a nessuno, dato che la sua è una delle voci italiane più belle di sempre. Il pezzo, prodotto da Michele Canova Iorfida (già al lavoro anche nella versione originale), rappresenta il primo estratto dall’album Pop Heart, in uscita il prossimo 16 novembre.

Rispetto alla versione precedente, viene fuori in maniera prepotente l’impeccabilità tecnica della cantante che, non me ne voglia il cantautore toscano (noto insindacabilmente per altre doti), ha restituito maggiore intonazione a questa autentica e armoniosa poesia, oltre a sostituire le “effe” con le “esse”. Forse è un po’ azzardata la scelta in quanto singolo, nel senso che un brano del genere, soprattuto in questo momento storico, potrebbe risultare come un alieno per il pianeta radio, oltre a considerare che si tratta comunque di una canzone pubblicata sette anni e mezzo fa, quindi, abbastanza recente e ancora impressa nella nostra memoria collettiva. Da un album di cover ci si aspetta che vengano rispolverate canzoni meno conosciute, ad esempio mi viene in mente “Io canto” di Riccardo Cocciante incisa da Laura Pausini, che nel 2006 suonava per molti come un inedito. Dal punto di vista discografico potrebbe risultare un azzardo, ma la scelta artistica resta insindacabile, perché si sposa all’unisono con la classe e il carisma dell’ugola di “E poi”.

E poi, e poi, e poi lasciatemelo dire: Giorgia è nata per cantare ballate suggestive, profonde, intense e cariche di pathos, si può apprezzare anche in altre vesti, ma riesce ad esprimere la sua massima forma artistica attraverso un romantico e ispirato lento. In un’epoca in cui gli schiamazzi da mercato vengono spacciati per musica, la sua delicatezza assume un valore ancora più importante, perché evoca una certa impostazione ed educa alla non improvvisazione, come se cantare bene oggi fosse fuori moda (…). Una delle critiche più aspre che viene mossa alla cantante è quella di non riuscire a trasmettere emozioni, nonostante le sue impressionati doti canore. Questa canzone, così come tante altre, dimostra l’esatto opposto, perché ci sono cuore e anima, proprio come suggerito sapientemente dal titolo del disco. D’altronde, si sa, mormora la gente mormora… falla tracere praticando melodia.

Le tasche piene di sassi | Audio

Le tasche piene di sassi | Testo

Volano le libellule
sopra gli stagni e le pozzanghere in città
sembra che se ne freghino
della ricchezza che ora viene e dopo va
prendimi non mi concedere
nessuna replica alle tue fatalità
eccomi son tutto un fremito, ehi

Passano alcune musiche
ma quando passano la terra tremerà
sembrano esplosioni inutili
ma in certi cuori qualche cosa resterà
non si sa come si creano
costellazioni di galassie e di energia
giocano a dadi gli uomini
resta sul tavolo un avanzo di magia

Sono solo stasera senza di te
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
e non so leggere, vienimi a prendere
mi riconosci ho le tasche piene di sassi
sono solo stasera senza di te
mi hai lasciato da solo davanti a scuola
mi vien da piangere, arriva subito
mi riconosci ho le scarpe piene di passi
ma faccia piena di schiaffi
il cuore pieno di battiti
egli occhi pieni di te

Sbocciano i fiori sbocciano
e danno tutto quel che hanno in libertà
donano non si interessano
di ricompense e tutto quello che verrà
mormora la gente mormora
falla tacere praticando l’allegria
giocano a dadi gli uomini
resta sul tavolo un avanzo di magia

Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
e non so leggere, vienimi a prendere
mi riconosci ho un mantello fatto di stracci
sono solo stasera senza di te
mi hai lasciato da solo davanti a scuola
mi vien da piangere, arriva subito,
mi riconosci ho le scarpe piene di passi
la faccia piena di schiaffi
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te

Sono solo stasera senza di te
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
vienimi a prendere, mi vien da piangere
mi riconosci ho le scarpe piene di passi
la faccia piena di schiaffi
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.