venerdì, Aprile 19, 2024

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Dico grazie ad Alessandra Amoroso e Emma per un pop che non ha paura in “Pezzo di cuore”

Le due cantanti hanno riscoperto il valore dell’emozione spogliandosi di logiche di suono e di linguaggio aderenti all’attualità

Alessandra Amoroso ed Emma sono la bandiera del pop italiano. Lo sono da almeno dieci anni a suon di successi, palazzetti ed arene piene, migliaia di copie vendute ed una popolarità che, pur venendo ridisegnata rispetto a quando calcano il palcoscenico di “Amici di Maria de Filippi”, rimane all’apice senza accennare alcun calo. Certo, dei progetti funzionano di più di altri, delle scelte pagano e altre, invece, deludono ma le due salentine, vuoi o non vuoi, sono state una realtà incontestabile della musica italiana di quest’ultimo decennio e lo saranno, c’è da scommettersi, anche del prossimo.

Proprio perchè sono la bandiera del pop italiano spesso (molto spesso) sono state etichettate, confinate e anche disprezzate per uno stile di musica troppo rassicurante, prevedibile, tradizionale. Sono state “quelle del talent” per parecchio tempo e quando non hanno più potuto esserlo per dei numeri difficilmente spiegabili solo con quell’esperienza sono diventate “quella che lagna” “quella che urla”. Gliene s’è dette un po’ di ogni, diciamoci la verità…

Eppure oggi a queste due ragazze mi sento di dire brave grazie. Lo faccio sostanzialmente per un motivo e cioè la dimostrazione del coraggio di essere ciò che si è che hanno dimostrato con ‘Pezzo di cuore’ (di cui qui la nostra recensione). Nel loro ultimo (e primo) singolo congiunto le due artiste salentine hanno scelto con coraggio di spogliarsi di quelle sovrastrutture che, soprattutto negli ultimi anni, entrambe avevano indossato un po’ per proteggersi e un po’ per accontentare. Via la ricerca di sonorità smodatamente moderne, via testi troppo figurativi quanto vuoti di una reale concretezza semantica, via l’annullamento di una dinamicità vocale che potesse contraddistinguerle. Alessandra Amoroso ed Emma sono tornate ad essere semplicemente se stesse.

Il risultato, che piaccia o no (quello dipende dai gusti spesso e volentieri), è una belle canzone che resuscita quel pop che il loro pubblico ha conosciuto con loro amandole proprio per quel tipo di musica. E allora tornano le lacrime, il racconto di difficoltà, la ricerca di una vocalità che sappia svettare, un arrangiamento che parte con il semplice pianoforte e che si sa aprire in un’orchestrazione senza troppi escamotage. Torna quel pop che i big resi grandi da quel tipo di musica oggi si impongono di respingere per inseguire una contemporaneità che spesso non appartiene loro, che li rende poco credibili o comunque inseguitori di una moda da loro non generata come, invece, avveniva fino a poco tempo fa quando erano loro quelli presi ad esempio.

Alessandra Amoroso ed Emma rappresentano la bandiera del pop italiano. “Pezzo di cuore” ne è la conferma. L’invito è a non cambiare per compiacere il mercato ma ricordarsi che quello che si è vale più di qualsiasi logica commerciale e che, anzi, il pubblico ha bisogno di autenticità, emozione e verità. Oggi più che mai.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.