venerdì, Aprile 19, 2024

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I Modà rimangono sempre più in bilico con “Testa o croce – 2020 Edition” – RECENSIONE

Recensione della riedizione dell’ultimo album d’inediti della band

Arriva per chiudere un cerchio, per riempire di nuovi contenuti l’attesa che porterà ai prossimi rimandati concerti e per raccogliere qualche copia in più il nuovo progetto discografico dei Modà che si traduce in una riedizione dell’ultimo album d’inediti pubblicato poco più di un anno fa (qui la nostra recensione della versione originale del disco). Testa o croce – 2020 Edition aggiunge alle tredici tracce già presentate all’appassionato fanclub della band lombarda anche altre quattro nuovissime tracce che ben s’inseriscono nel solco di questo progetto.

I contenuti inediti partono con quella Cuore di cemento che ha segnato l’apertura di questa nuova parentesi lo scorso finire di agosto e che è stato presentato come un palese ed importante ritorno al sound più viscerale, rock e potente che ha caratterizzato gli esordi della band. Se l’inciso effettivamente si colora di una ritmica possente, le strofe si dipingono di un’atmosfera rarefatta condita appena dalla chitarra acustica per raccontare da un lato il romanticismo del legame amoroso e, dall’altro, la foga della passione in perfetto stile Modà.

Modà 2019

Ed è ancora una volta questo “stile Modà” a condannare, in un certo senso, le ultime proposte musicali della band facendole risultare tutte eccessivamente simili tanto che la successiva (anche in ordine di apparizione radiofonica) Chicco biondo suona prevedibilmente secondo l’altra faccia della moneta tipica della scrittura di Kekko Silvestre che si trova ad adottare dolcezza e malinconia su di un tappetto sonoro minimalista con una vocalità quasi sussurrata. Ma se la riconoscibilità e la coerenza con la propria identità artistica può essere considerato anche un punto a proprio favore decisamente meno convincente risulta essere l’eccessiva “aderenza” dell’inciso con quello della loro stessa ‘Dimmi che sei felice’ che non si fatica ad accostare a queste stesse note.

Più “aggressive” prova a risultare Boogie Love che cita anche l’intenzione “rock & roll” di Achille Lauro sfoggiando un cantato più sbarazzino, meno pulito e più scatenato su di una melodia ricca e piena di suoni per raccontare comunque, ancora una volta, l’attrazione verso un’imprecisata figura femminile. Apprezzabile il tentativo di lasciarsi andare ad un lato più “trasgressivo” e meno conservativo da parte della voce di Kekko ma il problema vero rimane l’identificazione di una personalità credibile all’interno di una dimensione artistica propria ma comunque in evoluzione.

La chiusura di questa piccola riedizione è affidata a E poi ti penti, una di quelle canzoni che negli anni Kekko ha scritto e destinato ad altre voci collocandosi sulla scena anche come uno degli autori più apprezzati e richiesti. In questo caso l’ugola in questione fu quella di Alberto Urso che lo scorso anno fece propria questa canzone per aprire il suo secondo progetto d’inediti, ‘Il sole ad est’ (di cui qui la nostra recensione). Nella sua originaria interpretazione il leader dei Modà svuota l’atmosfera di quell’arrangiamento più orchestrale ed intenso che il tenore aveva optato per accompagnare una potenza vocale maggiormente capace di riempire il lento incedere delle parole. Nell’inciso la voce milanese sfodera tutta la voce di cui è capace per riempire i vuoti ma, ovviamente, la sua impostazione pop esce allo scoperto rendendo comunque vuoto lo spazio dando l’impressione di una canzone che procede più lenta di quanto la voce vorrebbe. Una scelta strana quella optata: tra i tanti brani scritti ed affidati ad altri interpreti questo, probabilmente, risulta essere il meno adatto all’universo Modà.

Modà - Testa o croce 2020 edition

Questa nuova riedizione dell’ultimo progetto d’inediti si rivela, purtroppo, ancor più deludente della prima stampa. Kekko e soci sembrano non aver ancora del tutto realizzato che il pubblico da loro si aspetta ora qualcosa in più, una svolta che non si realizza da ormai troppe primavere e che continua a collocare la loro musica all’interno di un confine troppo definito e prevedibile con soluzioni melodiche, vocali e sonore oltre che tematiche sempre troppo pericolosamente uguali se stesse. Giusto presentarsi per quello che si è ma la vita è anche un continuo cambiamento e per questo anche la propria musica dovrebbe in alcune circostanze mostrarsi in evoluzione piuttosto che continuare a riproporsi continuamente attorno a degli standard così assodati da svuotare di valore anche le prime interessanti cose realizzate qualche anno fa o le ancora belle proposte che in alcuni frangenti ancora si concretizzano. I nuovi inediti, in questo senso, poco aggiungono al discorso. Anzi, spesso e volentieri risultano essere un plus non richiesto, un elemento che arricchisce un discorso che già prima risultava troppo ripetitivo e che ora acquista soltanto nuove occasioni per confermare l’impressione.

L’invito è quello di riflettere, di cercare nuove ispirazioni, nuove storie e nuove tematiche, nuove soluzioni a livello di scrittura e d’interpretazione per rimettersi al pari non con le mode ma con il percorso evolutivo della propria vita che di certo non può essere rimasta quella di dieci anni fa anche per dei tradizionalisti come i Modà. Kekko ricerchi quella poesia ed originalità nella scrittura oppure tenti un affiancamento ad un nuovo team autorale che con lui possa consentirgli di sperimentare soluzioni ignote e storie diverse dalle proprie. Continuare a battere un ferro consumatissimo non porterà a nulla. Nemmeno a quelle copie a cui questa ristampa, senza mezzi termini, ambisce per una certificazione “onoraria” ancor prima che “onorevole”.

Migliori tracce | Quelli come me

Voto complessivo | 5.5/10

Tracklist |

  1. Cuore di cemento ★★★★★★☆☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  2. Chicco biondo ★★★★★☆☆☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  3. Boogie Love ★★★★★☆☆☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  4. E poi ti penti ★★★★★★☆☆☆☆
    [Francesco Silvestre – Diego Calvetti]
  5. Testa o croce ★★★★★★½☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  6. Quel sorriso in volto ★★★★★★★☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  7. Puoi leggerlo solo di sera ★★★★★★★☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  8. Quelli come me ★★★★★★★★☆☆
    [Francesco Silvestre]
  9. Per una notte insieme ★★★★★★½☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  10. Voglio solo il tuo sorriso ★★★★★★½☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  11. Una vita non mi basta ★★★★★½☆☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  12. Non respiro ★★★★★★☆☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  13. La fata ★★★★☆☆☆☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  14. Non te la prendere ★★★★★½☆☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  15. Love in the ’50 ★★★★½☆☆☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  16. Guarda le luci di questa città ★★★★★★☆☆☆☆
    [Francesco Silvestre]
  17. Quel sorriso Giogiò ☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆
    [Francesco Silvestre]

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.