domenica 24 Novembre 2024

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“Il sudore ci appiccica”, che estate sarebbe senza Francesco Gabbani? – RECENSIONE

Il cantatore toscano arriva puntuale per l’estate con un nuovo ispirato estratto dall’album “Viceversa

A pochi mesi di distanza dall’ottimo secondo posto riscosso all’ultimo Sanremo, Francesco Gabbani torna in tenuta estiva con “Il sudore ci appiccica”, un brano apparentemente leggero ma che nasconde al suo interno spunti, riflessioni e molteplici chiavi di lettura, come nella migliore tradizione del cantautore toscano. Un brano che non tradisce le aspettative a livello di ritmo musicale e acutezza testuale, riprendendo le intenzioni sonore del precedente lavoro “Magellano, seppur con un’attitudine diversa e l’apprezzabile volontà di non ripetersi.

In un momento storico fatto di distanze sociali, arriva un filosofico elogio al sudore, inteso simbolicamente come il succo dell’ormai tanto agognata aggregazione. Un sound ipnotico ci accompagna ascolto dopo ascolto, tra accenni di disco music e riferimenti poco contemporanei, ai limiti del vintage. Nella sua riuscita “operazione simpatia”, Gabbani cerca sempre l’imprevisto narrativo, rifiutando di addentrarsi in modo categorico nell’universo dei cliché, preferendo piuttosto un soggiorno nei meandri dell’ignoto, destreggiandosi in ciò che ancora non si è sperimentato, poeticamente e musicalmente parlando.

Comunque vada sarà un successo, “Il sudore ci appiccica” ha tutte le carte in regola per accompagnarci e rinfrescarci in questa afosa e strana estate, come un buon deodorante antitraspirante. In un mondo profondamente e sociologicamente cambiato, Francesco Gabbani ci sprona ad andare avanti, a riprendere in mano le redini della nostra vita, a non fare in modo che ci sfugga il contatto con la realtà e con la collettività, seppur con le dovute e necessarie precauzioni, ma senza rinunciare al sapore e al sudore della stagione estiva. E comunque si balla. E comunque si bacia.

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Il sudore ci appiccica | Video

Il sudore ci appiccica | Testo

Fra l’altro ti volevo dire la vita non è male
per quanto stare bene non sia poi così normale
sorriso in faccia finte in ventre lacrime innocente
cos’è che conta veramente se la gente odia la gente

Fra l’altro ti volevo dire che la vita non è male
fra l’altro cosa ci vuoi fare
sopra a queste scale un po’ si scende un po’ si sale
pertanto probabilmente
il numero uno non conta niente
comunque non conta più niente
se invece di darsi la gente prende

E comunque si balla
come bolle nell’aria
e si tagga la faccia
che è riaperta la caccia
e comunque si bacia
l’italiana banana
cuori impavidi a galla
culi sigari Havana, banana
bacia bacia, picchia picchia
bacia e picchia
il sudore ci appiccica
il sudore ci appiccica
accipicchia

Fra l’altro l’altro giorno mi sentivo quasi un altro
e invece son lo stesso dalla fine di un amplesso
i genitori fanno i figli e i figli i genitori
sul letto sotto un tetto tutti dentro e tutti fuori

Fra l’altro ti volevo dire che la vita non è male
amico cosa mi fai fare, rubi rubi rubi e poi ci tocca ripagare
che tanto sicuramente il ladro più furbo non ruba niente
arriva sorride si gira tradisce rapina e sparisce

E comunque si balla
come bolle nell’aria
e si tagga la faccia
che è riaperta la caccia
e comunque si bacia
l’italiana banana
cuori impavidi a galla
culi sigari Havana, banana
bacia bacia, picchia picchia
bacia e picchia
il sudore ci appiccica
il sudore ci appiccica
accipicchia

Tuttavia voglio andare via ma non trovo la stazione
scapperò con un aquilone che mi aspetta sul portone
tuttavia qui da casa mia vedo poco la nazione
vedo molto bene bananine e bananone

E comunque si balla
come bolle nell’aria
e si tagga la faccia
che è riaperta la caccia
e comunque si bacia
l’italiana banana
cuori impavidi a galla
culi sigari Havana, banana
bacia bacia, picchia picchia
bacia bacia, picchia picchia
bacia bacia, picchia picchia
bacia e picchia
il sudore ci appiccica
il sudore ci appiccica
accipicchia

Fra l’altro ti volevo dire…
no niente

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.