domenica 24 Novembre 2024

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“Io sono Mia”, l’anima libera e controversa di Mimì rivive ancora una volta

Il film sulla vita dell’indimenticata Mia Martini, in uscita nelle sale cinematografiche dal 14 al 16 gennaio

Ci sono artisti che non possono essere dimenticati, tra questi troviamo la grandissima Mia Martini, protagonista indiscussa della scena musicale italiana del XX secolo, nonché della nuova pellicola di Rai Fiction diretta da Riccardo Donna, prodotta da Luca Barbareschi e distribuita da Nexo Digital. Un film disponibile in anteprima sul grande schermo solamente per tre giorni: lunedì 14, martedì 15, mercoledì 16 gennaio e che verrà poi trasmesso su Rai Uno il prossimo febbraio, in data ancora da definire. Io sono Mia, questo il titolo dell’intenso lungometraggio che non vuole essere né un documentario né una biografia, ma un racconto fatto di immagini e di canzoni straordinarie. La storia parte dal Festival di Sanremo 1989, anno della sua indimenticabile partecipazione con “Almeno tu nell’universo”, per poi ripercorrere a ritroso la sua vita a partire dall’infanzia, dal rapporto conflittuale col padre alla calunnie sulla sfortuna, ingiurie che l’hanno per anni perseguitata e portata ad un doloroso e, per fortuna momentaneo, addio alle scene.

Un film che rappresenta un piccolo modo per chiedere scusa, per restituire dignità ad una donna forte ma, al tempo stesso, fragile. Ad interpretarla una prodigiosa Serena Rossi, che ha saputo far suo un vissuto complesso e doloroso, mettendoci sentimento e la propria voce nei vari brani che si susseguono, da “Padre davvero” a “Piccolo uomo”, passando per “Minuetto” e “E non finisce mica il cielo”, pezzi appositamente riarrangiati e risuonati con gli strumenti analogici dell’epoca, per ricostruire fedelmente quel mondo, così come le scenografie, i costumi e qualsivoglia dettaglio messo in scena.

«Sono veramente emozionata, faccio fatica a parlare – rivela durante la presentazione della pellicola una commossa Serena Rossi nutro da sempre un grande amore nei confronti di Mimì, ho cercato di scavare nell’anima di questa donna, sia umanamente che musicalmente. Ho visto e letto miliardi di interviste, ho letto libri, ho ascoltato e riascoltato tutto il suo repertorio e posso affermare di aver imparato a conoscerla nel profondo. In questo film non mi sono risparmiata mai, ho dato ogni singola fibra di me, senza però mai imitarla, perché non sarebbe stato possibile e neanche giusto». 

«Guardare queste immagini è stato per me un colpo al cuore – racconta Loredana BertèSerena ha studiato molto ed è riuscita a cogliere anche il più piccolo dettaglio di Mimì, dai suoi scatti alla malinconia , compreso il dolore che si portava dentro e che non dimostrava agli altri. È stata impressionante, in certe scene mi è sembrava lei, per questo motivo mi è arrivata dritta al cuore. Grazie a questo film Mimì rivive, anche se in me e dentro il cuore dei suoi fan non è mai morta e mai lo sarà. La sua voglia di fare musica era immensa, ma per quindici lunghi anni gliel’hanno impedito. Molti di questi registi e pseudoprofessionisti sono in attività e, purtroppo, ho ancora a che fare con loro, ma quando ci incontriamo abbassano lo sguardo, in più mi sono sempre rifiutata di partecipare alle loro trasmissioni». 

Una storia, un piccolo tributo ad una voce unica ed emozionante, che restituisce un bel ricordo a chi ha vissuto quegli anni e racconta ai giovani una delle più grandi icone della nostra canzone, l’umanità di una donna vittima del pregiudizio, per anni violata del suo sacrosanto diritto di fare musica. “Io sono Mia” parla della libertà e della tenacia di chi non si piega al volere di nessuno. A ventitré anni dalla sua prematura scomparsa, il talento di Mia Martini risplende e continua a vivere nel suo immenso patrimonio artistico-discografico, anche grazie a questa sbalorditiva e ben realizzata pellicola.

Io sono Mia | Conferenza stampa

«Ci ritroviamo ad un anno di distanza da “Principe Libero” – racconta la direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreattadopo l’omaggio a Fabrizio De Andrè non potevamo non ripetere il tributo anche con Mia Martini, adottando la stessa formula dell’anteprima cinematografica, operazione di carattere narrativo che considero come una modalità di sfruttamento multipiattaforma del prodotto. Con “Io sono Mia” non abbiamo voluto raccontare la vita dell’artista, ma semplicemente coglierne l’essenza e l’unicità».

«Quando ho iniziato a pensare a questo progetto mi è venuta immediatamente in mente Serena – prosegue il produttore Luca Barbareschi – lei è il valore aggiunto di questa fiction, perché ha ricantato tutte le canzoni in maniera straordinaria. Mi sento in dovere di ringraziare la famiglia Bertè, per il supporto e la consulenza. Stiamo vivendo in un’epoca terribile, la maldicenza regna sovrana e cadere in basso è diventato sempre più facile. Con questa pellicola raccontiamo la storia di una donna distrutta dalla diffamazione, ma che non si è mai arresa. Un messaggio molto importante da dare alle nuove generazione, soprattutto al giorno d’oggi». 

«Mi sento fortunata per aver ricevuto questa opportunità – puntualizza la sceneggiatrice Monica Rametta – approfondendo la sua conoscenza attraverso i racconti di chi l’ha vissuta, per cercare di restituirla al pubblico nella maniera più fedele possibile. La gestazione di questo progetto è stata lunga, avevamo bisogno di approfondire e di scoprire ogni singolo dettaglio, anche e soprattutto attraverso le sue canzoni, che raccontano tutto. Ho parlato tanto con Loredana e con Alba Caria, una sua carissima amica. Loro mi hanno dato un quadro ben preciso di Mimì, ma ho cercato di riscrivere questa storia basandomi sulla mia impressione, per donare autenticità ad un personaggio così controverso e, al tempo stesso, molto amato». 

«L’intento era quello di realizzare un qualcosa di credibile – conclude il regista Riccardo Donna – l’unico consiglio che ho dato a Serena è stato quello di essere se stessa ed è stata all’altezza della situazione. Ho cercato di ricostruire fedelmente i vent’anni che scorrono nella pellicola, dagli studi televisivi agli strumenti analogici per le canzoni. Gli scenografi, la costumista, i truccatori hanno fatto un lavoro enorme. Il risultato è racchiuso dentro il film». 

Io sono Mia | Trailer

Io sono Mia | Cast

CAST ARTISTICO

  • Mia Martini – SERENA ROSSI
  • Loredana Berté – DAJANA RONCIONE
  • Alba Caria – NINA TORRESI
  • Andrea – MAURIZIO LASTRICO
  • Charles Aznavour – CORRADO INVERNIZZI
  • Franco Califano – EDOARDO PESCE
  • Alberigo Crocetta – ANTONIO GERARDI
  • Roberto Galanti – FABRIZIO CONIGLIO
  • Toni – DANIELE MARIANI
  • Manager di Mia – FRANCESCA TURRINI
  • Salvina – GIOIA SPAZIANI
  • Sandra – LUCIA MASCINO
  • Giuseppe – DUCCIO CAMERINI
  • Caporedattore – SIMONE GANDOLFO

CAST TECNICO

  • Regia – RICCARDO DONNA
  • Soggetto e Sceneggiatura – MONICA RAMETTA
  • Consulenza – LOREDANA BERTÉ e OLIVIA BERTÉ
  • Suono presa diretta – GIUSEPPE ANGELELLI
  • Scenografia – LEONARDO CONTE e ALESSANDRA PANCONI
  • Costumi – ENRICA BARBANO
  • Capo Truccatore – VINCENZA LAMPARELLI
  • Capo Parrucchiere – SERGIO GENNARI
  • Fotografia – ALESSIO TORRESI GELSINI
  • Montaggio – ALESSIO DOGLIONE e MÉLODIE CAUDAL
  • Musiche – MATTIA DONNA & LA FEMME PIÈGE
  • Edizioni musicali – UNIVERSAL MUSIC PUBLISHING RICORDI SRL / CASANOVA MULTIMEDIA S.P.A.
  • Aiuto Regia – VINCENZO ROSA
  • Casting – LOREDANA SCARAMELLA e STEFANO ODDI
  • Organizzazione Generale – ANTONIO SCHIANO
  • Direttore di Produzione – RITA LONIGRO
  • Story Editor – GLADIS DI PIETRO e FRANCESCA GIANNI
  • Produttore creativo – SAVERIO D’ERCOLE
  • Produttori esecutivi – GIULIO CESTARI e CLAUDIO GAETA
  • Produttori Rai – MARTA ACETO e LEONARDO FERRARA
  • Prodotto da LUCA BARBARESCHI
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.