mercoledì 4 Dicembre 2024

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Irama e il suo melting pot di suoni e colori – RECENSIONE CONCERTO

Il resoconto del concerto del duplice appuntamento live di Irama che, in scena all’Unipol Arena di Assago (MI), ha scaldato i motori in vista di Sanremo. La recensione del concerto

Sono state due date completamente sold out quelle che Irama ha portato in scena lunedì 2 e martedì 3 dicembre all’Unipol Forum di Assago (MI), all’indomani dell’annuncio della sua sesta partecipazione al Festival di Sanremo. Irama RECENSIONE CONCERTO

Dopo l’esordio al Nelson Mandela Forum di Firenze, l’artista monzese ha proseguito il suo viaggio live dal Palazzo dello Sport di Roma, per poi approdare nel capoluogo meneghino e concludere il giro all’Inalpi Arena di Torino il prossimo 6 dicembre.

Tanti i successi in scaletta per questo atteso tour nei palazzetti, prodotto e distribuito da Vivo Concerti, più la presenza di quattro brani inediti qualiSenz’anima”, “Prisma”, “Polvere” e il primo brano in lingua spagnola “El peso di un angel” che apre le porte del mercato latino.

Irama Tour 2024, la recensione del concerto

Irama riesce a ricreare la stessa magia della scorsa estate all’Arena di Verona in un’ambientazione in door, alternando diversi momenti di spettacolo e differenti status emotivi. Dalla sua parte sicuramente tante canzoni cantante dal pubblico a squarciagola e che fanno scatenare, come “5 gocce”, “Nera”, “Mediterranea”, “Crepe” “Bazooka”ma anche indovinati momenti più intimi, come per il caso di “Un giorno in più”, “Tu no”, “Bella e rovinata”, “La ragazza con il cuore di latta”, “Ovunque sarai e “Galassie”.

Personalmente ho molto apprezzato “Eh mama eh”, brano che meritava una seconda vita dal vivo, perché rappresenta la quintessenza di Irama. Siamo abituati a vederlo o in ballate o in pezzi più ritmati ed estivi, ecco: credo che una sua cifra sua la parte più urban/rap, che mette in evidenza il suo flow unico, un po’ come aveva fatto con il suo primo brano “Cosa resterà” presentato a Sanremo nel 2016. Questo suo cantare/parlare in modo serrato, è una cifra che ci piacerebbe sviluppasse maggiormente nelle sue future produzioni. Non a caso lo spettacolo si chiude con “La genesi del tuo colore”, che è un po’ il manifesto di questa ricerca interpretativa e sonora.

Per il resto, stupisce l’assenza in scaletta di diversi pezzi che ci saremmo aspettati, tra tutti “Arrogante”, ma anche altri singoli pubblicati nel corso degli anni che hanno ottenuto un buon riscontro a livello commerciale, come “Tornerai da me”, “Che ne sai”, “Melodia proibita”, “PamPamPamPamPamPamPamPam” e “Hollywood”.

In conclusione, uno spettacolo che mette in evidenzia le qualità di Irama, il suo melting pot di suoni e colori che lo hanno portato a più volte cambiare pelle, proprio come il serpente tatuato sul suo ventre. In attesa di ascoltare cosa ci proporrà al prossimo Sanremo e nelle nuove date del tour in programma nel 2025, pensando al colpo d’occhio del duplice sold out del Forum di Assago (così come le tutte le altre date del tour), possiamo tranquillamente affermare che la sua sarà una delle performance più attese dal pubblico.

Irama, la scaletta del tour 2024 nei palasport

  1. Intro
  2. Goodbye
  3. 5 gocce
  4. Yo quiero amarte
  5. Ali
  6. Senz’anima
  7. Prisma
  8. Polvere
  9. Nera
  10. Una lacrima
  11. E’ la luna
  12. Mediterranea
  13. Un giorno in piu
  14. Dedicato a te
  15. Tu no
  16. Eh mama eh
  17. Crepe
  18. Bella e rovinata
  19. Un respiro
  20. El peso di un angel
  21. Baby
  22. La ragazza con il cuore di latta
  23. Ovunque sarai
  24. Bazooka
  25. Galassie
  26. La genesi del tuo colore
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.