Recensione del nuovo singolo della cantautrice senese
Dopo un’ottima annata che le ha visto piazzare ben due singoli – “Mi piace il caso” e “Al di là della felicità (feat. Cannella)” – per molte settimane consecutive nella classifica italiana Earone dei brani più trasmessi in radio, la sempre interessante Isotta (a cui qui una nostra recente intervista) ha deciso di salutare il 2023 con “Capo danno“, un brano fresco, frizzante e orecchiabile che si pone come ideale colonna sonora per il periodo in cui ci troviamo.
Racconto di un “Capo danno” atipico |
Quello cantato dalla cantautrice senese è però un “Capo danno” atipico perchè il divertimento non è garantito e anzi, darlo per scontato è considerato sbagliato: la sensazione di obbligo legata al doversi divertire a tutti i costi mina infatti la spontanea capacità di lasciarsi andare. Una metafora che viene utilizzata per sviluppare il racconto della storia posta al centro del brano perché, ugualmente, anche in una coppia è sbagliato dare per scontato l’amore.
Ad essere narrati sono i primi attimi di una relazione tra qualche chiacchierata per conoscersi meglio (“Cosa fai? L’imprenditore, ma oggi non lavoro, c’è la Serie A“), un “aperitivo a Milano“, feste e uscite con i rispettivi amici (“Siamo tutti nella stessa Panda“). La speranza di aver trovato una soddisfacente storia d’amore si esaurisce però proprio nella notte di Capodanno: “Io mi fidavo di te, amore, ma è fatto il danno, è Capo danno“.
E qui scatta un po’ di disillusione nella protagonista (“Sarà che l’amore è una fregatura“), che riesce comunque a prendere con ironia la vicenda (“Bro, sei un king, ma è bello anche qui se solo smettessi di scappare, parlare, taggare, ballare, mentire, respirare“) e, soprattutto, non perde la voglia di festeggiare l’inizio del nuovo anno tra trenini, Disco Samba e Watussi.
Leggere tra le righe e importanza del “non dire” nella proposta di Isotta |
Perché, pur nella sua spiccata immediatezza, in questo brano si può in realtà trovare tra le righe un messaggio importante: una donna non deve mai prendere coscienza di sè attraverso un uomo, una figura esterna, un appoggio. Deve già averla in quanto tale, senza doversi sottomettere alla figura maschile. Questa decisione di continuare a festeggiare e di lasciarsi andare con assoluta spontaneità, nonostante la delusione appena ricevuta, è così emblema di consapevolezza, emancipazione e libertà.
“Capo danno” è quindi la conferma di una cantautrice che sa trattare la leggerezza tenendosi sempre lontana dalla superficialità. A Isotta piace risultare scanzonata, fresca, giocosa, in una parola “pop”, ma pretende comunque che si sappia andare ogni volta oltre la superficie per trovare i significati più velati. È una proposta, la sua, dove il “non dire” ha la stessa importanza del “dire”, e questo porta inevitabilmente curiosità nell’ascoltatore.
Nick Tara
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