sabato 7 Settembre 2024

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Ivana Spagna, “Il cerchio della vita” e il mistero sulle altre voci provinate

In un’intervista rilasciata nelle scorse settimane a Repubblica, la cantautrice veneta ha ripercorso uno dei momenti magici della sua carriera, quando Elton John la scelse come voce di Madre Natura nel capolavoro disneyano “Il re Leone”

La giostra di Ivana Spagna cambia giro nel 1994, proprio con l’uscita de “Il cerchio della vita”, adattamento italiano di “Circle of Life”, brano composto a quattro mani da Elton John e Tim Rice.

A trent’anni di distanza dalla pubblicazione (la prima in italiano di Spagna, che fino a quel momento aveva sempre e solo inciso in lingua inglese), questa canzone continua a splendere di luce propria, amata dai bimbi di oggi e di ieri.

Complice anche la bella performance proposta lo scorso febbraio sul palco dell’Ariston di Sanremo, nel corso della quarta serata del Festival dedicata alle cover, interpretata da Clara con Ivana Spagna e il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino.

In un’intervista rilasciata nelle scorse settimane a Repubblica, la cantautrice veneta ha svelato qualche retroscena sulla vicenda: «La Walt Disney mi chiamò per realizzare un provino per la colonna sonora de “Il Re Leone”, scritta appunto da Elton John. Quando seppi che avrei dovuto cantare in italiano, come al solito dissi no, però poi mi spiegarono che sarebbe stato un cartone animato molto importante, così mi convinsi e accettai».

Ivana Spagna e la vera storia de “Il cerchio della vita”

Il racconto dell’artista prosegue a qualche tempo dopo l’invio del provino: «Passarono mesi senza che accadesse niente, ma alla fine mi richiamarono per il provino e mi mandarono il nastro sul quale registrare il pezzo, una pizza tipo quelle su cui venivano impresse i vecchi film. Avrei dovuto incidere la mia voce su uno spazio bianco, nella traccia dove già si erano esibite alcune tra le più importanti cantanti italiane. In quel preciso istante, però, feci un fioretto: se avessero scelto me, promisi a me stessa che non avrei mai rivelato i nomi delle concorrenti scartate. Ma non avrei mai pensato di essere presa, viste le altre… E invece, due giorni dopo mi dissero che Elton John che aveva apprezzato il mio provino. La mia, secondo quel gigante, era la voce di madre natura. Mica male, eh? Così incisi “Il cerchio della vita”, prima canzone che io abbia mai cantato in italiano».

Più volte, infatti, Ivana Spagna ha sviato nelle interviste ipotetiche domande riguardo le altre voci femminili provinate. Facile però pensare ai nomi di grido della musica italiana che, in quei primi anni ’90, erano considerate al top. Se pensiamo che la pellicola uscì nelle sale cinematografiche statunitensi nel giugno del 1994, mentre in Italia a novembre, è possibile fantasticare su quelle che erano le cantanti italiane più importanti sul finire del 1993. Viene facile quindi pensare a Laura Pausini, Mietta, Paola Turci, Francesca Alotta o Irene Fargo, più nomi che da oltre un decennio avevano già scritto pagine di storia della musica leggera come Mina, Ornella Vanoni, Mia Martini, Anna Oxa, Marcella Bella, Dori Ghezzi, Fiordaliso e chissà quante altre.

Infine, l’ugola di “Easy lady”, ha spiegato nell’intervista i motivi per cui fino a quel momento, aveva preferito incidere brani soltanto in inglese: «Avevo deciso e basta. Vennero dei produttori musicali anche molto importanti, ad esempio Mario Lavezzi e Daniele Pace, che volevano portarmi a Sanremo. “Posso cantare in inglese?”, chiedevo puntualmente. E loro mi rispondevano prontamente di no. Così, rifiutavo sempre. Se avessi voluto il successo rapido, sarebbe bastato accettare, però sarei diventata solo una brava cantante italiana come tante».

L’esordio di Ivana Spagna sul palco dell’Ariston, come tutti ricordiamo, avvenne proprio l’anno seguente, quando a Sanremo 1995 propose in gara “Gente come noi”, ottenendo un meritatissimo terzo posto. Da allora di Festival ne seguirono altre quattro: nel 1996 con “E io penso a te”, nel 1998 con “E che mai sarà”, nel 2000 con “Con il tuo nome” e nel 2006 con “Noi non possiamo cambiare”, partecipazioni che hanno segnato la sua seconda carriera in lingua italiana. E dire che tutto nacque per caso, per magia, con questi versi che hanno fatto storia: “E un bel giorno ti accorgi che esisti, che sei parte del mondo anche tu, non per tua volontà e ti chiedi chissà, siamo qui per volere di chi”. E da allora la giostra, per Ivana e per tutti noi, non si è più fermata.

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