Joan Thiele: “Sanremo? L’attesa è emozionante” – INTERVISTA
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A tu per tu con Joan Thiele, alla vigilia della sua partecipazione a Sanremo 2025 con “Eco”. La nostra intervista alla cantautrice che partecipa al Festival per la prima volta
Joan Thiele, in gara al prossimo Festival di Sanremo ci racconta in questa intervista le sue sensazioni alla vigilia del debutto sul palco del teatro Ariston in gara con “Eco”.
Joan è un’artista poliedrica, il suo mondo sonoro spazia tra R&B, soul, allusioni jazz e vocazione internazionale, con suggestioni molto cinematografica. Non a caso, nel maggio del 2023, ha vinto il David di Donatello come Miglior Canzone Originale con il brano “Proiettili”, cantato con Elodie e tratto dal film “Ti mangio il cuore”, presentato alla 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Approfondiamo la conoscenza della sua visione musicale direttamente con la diretta interessata, a cinque anni distanza dalla nostra precedente chiacchierata realizzata in occasione dell’uscita del suo primo progetto completamente in italiano, intitolato “Operazione oro” (qui la nostra intervista).
Joan Thiele racconta “Eco”, l’intervista
Come sta vivendo l’attesa che ti separa dal debutto sul palco dell’Ariston?
«Allora è molto emozionante questa attesa, anche se gli stati d’animo stanno mutando, nel senso che sono partita con estrema ansia, alternata a momenti di felicità e a momenti di perdizione. Adesso, invece, vivo in una fase in cui sono spesso studio a provare il pezzo. Poi cerco di fare sport, di meditare e di essere allineata al presente».
“Eco” è il titolo del pezzo in questione, cosa ti ha spinto a sceglierlo dal tuo mazzo e di proporlo al Festival?
«È un pezzo al quale ho lavorato parecchio, per diversi mesi ed è stato riaperto più volte, sono state aggiunte delle parti durante la produzione. Una volta finito, mi sono detta che sarebbe stato bello provare Sanremo con questo brano. Così ho parlato con la mia casa discografica, che erano contenti di propormi, ma è stato un bel punto di domanda fino alla fine, non era affatto scontato che riuscissi a entrare, visto che era già qualche anno che non uscivo con musica nuova. Diciamo che, fino all’ultimo, ero convinta che non sarei mai stata presa, ma la canzone ha convinto Carlo Conti e sono molto felice di provare avventura».
Quanto è importante arrivare a Sanremo con un brano che ti rappresenta tanto e, soprattutto, non essere scesa a compromessi con le mode e le tendenze del momento?
«Guarda, per me è veramente importantissimo. Non credo sarei riuscita a fare Sanremo con un brano che non mi rappresentasse, proprio per come vivo la musica io. La mia voce è lo specchio di ciò che canto, e viceversa, per cui devo trasmettere già che sento, quello che provo. Detto questo, però, mi piacerebbe riuscire a diventare un po’ più leggera su questo tema, perché alla fine non stiamo salvando il mondo, ma stiamo facendo musica. Ogni tanto è anche bene, secondo me, riuscire a essere a prendere le cose con leggerezza, persino quelle che riteniamo di fondamentale importanza».
Per concludere, hai un ricordo a proposito di Sanremo, un momento o una canzone a cui sei legata particolarmente?
«C’è una canzone di Nada che mi è sempre piaciuta molto, “Ma che freddo fa”. Chiaramente non ero nata, ma l’ho recuperata dopo. Sanremo mi piace in tutti i suoi aspetti, personalmente vado matta per i momenti iconici che fanno parte della storia e che mi è capitato di spulciare online. Le partecipazioni di Anna Oxa e di Loredana Bertè sono pura avanguardia. In tempi più recenti, penso alla vittoria di Mahmood con “Soldi”, che ha segnato sicuramente un nuovo corso sia del Festival che della musica italiana».