A tu per tu con il noto italo-americano, al suo esordio discografico con l’album intitolato “Aka Joe”
Sarà uno dei protagonisti della prima edizione dell’atteso Amici Celebrities, spin-off in salsa vip della nota trasmissione di Maria De Filippi, stiamo parlando di Joe Bastianich, volto popolare della televisione italiana, conosciuto per la longeva partecipazione in veste di giudice di Masterchef. “Aka Joe” è il titolo dell’album che segna il suo debutto musicale, una passione che ha sempre fatto parte della sua vita sin dall’infanzia. Anticipato dal singolo “Joe played guitar”, scopriamo tutti i dettagli di questo progetto raccontati dal diretto protagonista.
“Aka Joe” è il tuo disco d’esordio, quali aspetti della tua persona pensi di essere riuscito a tirare fuori attraverso la musica, rispetto alla notorietà raggiunta come personaggio televisivo?
«Questo disco è in netta contrapposizione rispetto al ruolo di personaggio televisivo, perché mostra sicuramente degli aspetti più veri della mia persona. Attraverso la musica ho voluto raccontarmi senza filtri, parlando della mia gioventù e della mia famiglia, spiegando in qualche modo la mia visione del mondo. D’ora in poi vorrei dedicarmi esclusivamente a questo genere di programmi, limitando la mia partecipazione in tv esclusivamente in trasmissioni che hanno a che fare con la musica.
Per me è un momento molto importante, mi sento emozionato solo per essere in questo ambiente e poter lavorare con etichette storiche come Universal e Decca Musica. Non mi reputo un musicista professionista, a cinquant’anni ho sentito di dover dare una svolta alla mia vita, dedicandomi ad una passione che mi accompagna sin da piccolo. Mi sono voluto mettere a nudo, buttandomi in un mondo che non è esattamente il mio».
La tua è sicuramente una scelta controcorrente, considerando soprattutto la popolarità e la massiccia esposizione che hanno negli ultimi anni i programmi di cucina, in termini mediatici hanno superato di gran lunga le trasmissioni musicali. Cosa ti ha spinto verso questa coraggiosa decisione?
«Sì, sono un po’ pazzo, lo so (sorride, ndr) ma è quello che desidero fare. Sai, già con “On the road” ho avuto la sensazione di voler proseguire in questa direzione, lo considero un programma bellissimo, ho avuto esperienze incredibili in giro per l’Italia, format che mi piacerebbe un giorno riproporre. Ciò che reputo importante per me, oggi, è cercare di proporre qualcosa che possa restare nel tempo e durare per più di una generazione, cosa che credo possa accadere con il vino che produce la mia azienda e con questo disco “Aka Joe”».
Quanta Italia c’è in questo album e cosa hai voluto raccontare di preciso?
«E’ un disco molto introspettivo che racconta il mio passato e, di conseguenza, quello che sono diventato oggi. Racconta le mie storie, non c’è un tema o un concept ben preciso, perché le canzoni sono state scritte in un lasso di tempo di circa dieci anni, per cui ogni pezzo è a sé e racconta la storia di un ragazzo italo-americano cresciuto a New York da una famiglia di migranti, più precisamente esuli istriani. Parlo della mia vita, lo considero un po’ come un viaggio nel tempo».
Quali ascolti hanno accompagnato la tua crescita?
«Ho sempre vissuto la musica con grande passione e amore, sin dagli anni ’70 i miei ascolti ruotano attorno ai Led Zeppelin e i Rolling Stones, passando per grandi cantautori statunitensi come Bruce Springsteen e Will Young. La musica che conosciamo oggi deve tanto a questi nomi, David Bowie e Ray Charles compresi».
Ti piacerebbe che questo progetto possa uscire ed essere conosciuto anche negli Stati Uniti?
«Il mondo digitale ti permette di arrivare un po’ ovunque, anche se debuttare a livello discografico a cinquant’anni non è facile, la cultura italiana è più aperta rispetto a quella americana, Oltreoceano è molto più difficile accettare un cambiamento di rotta così importante».
Per concludere, cosa ti aspetti dalla tua partecipazione ad “Amici Celebrities”?
«Sono terrorizzato, trovarmi dall’altra parte del palco in veste di concorrente dopo quindici anni in cui ho espresso io dei giudizi, sarà un’esperienza nuova. Ho accettato perché la considero un’opportunità per mettermi in gioco con la musica davanti ad un pubblico ampio, proponendo i miei brani e le cover che andrò ad interpretare. Veramente non so cosa aspettarmi, spero solo di vincere!».
Nico Donvito
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