Jovanotti: “Continuare a diventare è impegno e sfida”
Racconta così il suo nuovo album Jovanotti, “Il corpo umano” sarà disponibile a partire da venerdì 31 gennaio sia in versione fisica che digitale
Bentornato Jovanotti! Finalmente un nuovo progetto, finalmente un nuovo viaggio da raccontare e da vivere con quindici nuove canzoni e un nuovo tour che trasforma il palasport in una festa, in un laboratorio di nuove idee e nuove emozioni!
Un ritorno atteso, con la voglia di sorprendere ancora una volta e riportare l’esperienza musicale al centro della pista. Il 31 gennaio esce “Il corpo umano Vol. 1“, il nuovo album già disponibile in preorder per Island / Universal Music.
L’album, scritto in oltre due anni e realizzato come un salto, uno scatto dopo una lunga rincorsa, si compone di quindici brani, ma è solo il primo volume del nuovo lavoro che racconta Lorenzo nel 2025. Si tratta di un manifesto di cambiamento e di volontà, pieno di romanticismo e di gusto per l’arte della canzone pop, è Lorenzo in purezza e mescola introspezione e libertà con suoni che spiazzano e conquistano.
Jovanotti racconta il suo nuovo album “Il corpo umano”
Sulla nascita di questo progetto Jovanotti racconta: «Il titolo è nato prima delle canzoni, sono entrato in studio a realizzare i pezzi quando ho avuto il titolo e subito dopo l’idea della copertina dell’album. In pratica ho iniziato a costruire questo “edificio” partendo dal tetto. Il mio album si chiama “Il corpo umano” non solo perché è stato il mio personale campo di indagine e di battaglia dell’ultimo anno e mezzo, ma soprattutto perché il mio viaggio mi ha aperto panorami nuovi rispetto a questo argomento inesauribile. Detto in poche parole è con il corpo che attraversiamo il passaggio terreno, prima e dopo è un grande mistero, durante possiamo essere e osservare, vivendo. Normalmente sentiamo di avere un corpo quando il corpo si rompe o si ammala, così come ci accorgiamo dell’aria quando ci viene a mancare, così come scopriamo che esiste il tempo quando alle cose che iniziano si affiancano quelle che finiscono e noi ci stiamo in mezzo. Si tratta quindi, per me, di iniziare o proseguire con nuova consapevolezza un lavoro sul “sentire” il corpo, l’aria, la luce, le cose che iniziano, quelle che finiscono, il respiro, i cambiamenti in atto, il dolore, il piacere, la guarigione, l’amore, gli altri, la natura, l’epoca, la cura, le emozioni, le idee, il flusso dei pensieri. Quella verità estatica che la vita a volte ci offre e che per tutta la prima parte della vita non cogliamo perché siamo immersi in un tipo di vitalità che poi ci accorgiamo essere stata una preparazione a quello che siamo oggi. Diventare, continuare a diventare è impegno e sfida, fino all’ultimo attimo, a bordo di un corpo fragile e infinito, mutevole e unico, come la vita stessa».