giovedì 21 Novembre 2024

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Kaima: “Quando scrivo mi lascio influenzare da ciò che mi circonda” – INTERVISTA

A tu per tu con l’artista milanese classe ’93, in uscita con il nuovo singolo “Chiama” feat. Giulia Penna

Tempo di nuova musica per Gabriel Covino, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Kaima, artista che abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare nel corso dell’ultima edizione di X Factor. Si intitola Chiama il singolo scelto per accompagnarci nel passaggio dalla primavera all’estate, un pezzo impreziosito dal featuring con Giulia Penna (qui la nostra ultima intervista), disponibile in rotazione radiofonica a partire dallo scorso 14 maggio.

Ciao Gabriel, benvenuto. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Chiama”, cosa racconta?

«Il singolo racconta di una storia d’amore estiva e in sé rappresenta una sorta di esperimento che ho voluto fare, perchè solitamente la tematica che affronto è quella di un amore finito male, invece questa volta l’ho guardata da un punto di vista più divertente».

Com’è nato l’incontro con Giulia Penna e come è stato lavorare con lei?

«Tutto è nato perchè stavamo cercando una voce femminile per il ritornello e Andrea, il mio manager, mi ha proposto di contattarla. Da lì si è instaurata una bella sintonia».

C’è una frase del testo che, secondo te, rappresenta e sintetizza al meglio il senso dell’intera canzone?

«La frase “Tu eres mi casa” racchiude sia le sonorità spagnoleggiganti del singolo sia il significato letterale, ovvero che ovunque io sia tu sei il mio posto sicuro».

Dal punto di vista musicale, che tipo di sonorità avete voluto abbracciare?

«Ho volutamente scelto di non approcciarmi alle classiche sonorità reggaeton ma ad una sonorità più italiana in chiave “happy”».

Kaima Giulia Penna Chiama

Facciamo un breve salto indietro nel tempo, come e quando ti sei avvicinato alla musica?

«Da piccolo uscivo con dei ragazzi del mio quartiere nella periferia di Milano, alcuni di loro ascoltavano rap americano e da lì abbiamo iniziato a fare i primi freestyle in piazza. Da quale momento ho capito che era la cosa che più mi piaceva fare».

Quali ascolti hanno accompagnato e influenzato la tua crescita?

«Più di tutto il rap americano, mantre Emis Killa per l’Italia».

Cosa ha rappresentato concretamente per te l’esperienza di X Factor?

«Devo dire che è stata una bella sfida, sicuramente mi ha permesso di crescere artisticamente e di conoscere colleghi molto bravi. È stato un punto di partenza».

Quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere?

«Sto lavorando ogni giorno in vista di un progetto più serio per fine 2021, però non posso ancora parlarne».

Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«Di solito quando scrivo mi lascio influenzare da quello che mi circonda, ma posso dire che è sempre state rivolta verso i fan, che ci sono dal giorno zero e che cerco di lasciare un’interpretazione più ampia anche al grande pubblico».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.