giovedì 21 Novembre 2024

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La tombola per Sanremo 2020 prende forma: chi ha in mano la cinquina per entrare nel cast?

Nome per nome ecco chi sogna, e si avvicina, al palco di Sanremo 2020

I giochi sono fatti, proprio ieri è scaduto il termine ultimo per l’invio dei brani inediti da presentarsi alla commissione artistica del Festival di Sanremo 2020 per entrare a far parte del circuito “Big” della prossima edizione, la numero 70, della kermesse canora ligure. Finito, dunque, il tempo per i preparativi, i colloqui esplorativi, i tentativi di conciliazione tra la volontà dell’artista e della commissione festivaliera. Inizia, invece, il tempo del bilanciamento, della ricerca degli equilibri e dei piccoli, ultimi, aggiustamenti del cast da parte di Amadeus che, per quest’annata, si è innalzato a giudice unico e supremo per l’accesso alla gara del Festival ma che, in realtà, ha dovuto fare (e dovrà farlo per circa un altro mese) i conti con i meccanismi della discografia, del management, del potere delle radio e delle piattaforme digitali e le incombenze della sua stessa azienda, la Rai, che, in un modo o in un altro, troveranno il modo per far valere la propria opinione o, perlomeno, farla sentire.

Ma chi, allora, è davvero in procinto di calcare le assi del palcoscenico del Teatro Ariston per l’edizione numero 70 del Festival più nazionalpopolare del mondo? Al momento i nomi sono ancora fermi a venti (per regolamento) ma non è da escludere, anzi, la possibilità che al momento dell’annuncio ufficiale, il 6 gennaio prossimo, Amadeus (che di per sè, in questo periodo, ha davvero tanti problemi da risolvere) stupisca tutti e porti il numero a 22. Anzi, possiamo già affermare che sarà senz’altro così. I 24 nomi toccati con Baglioni lo scorso anno sembrano a tutti un eccesso, alla Rai in primis.

La cinquina |

Premettiamo da subito che, malgrado siano praticamente tutti certi i nomi che hanno tentato di entrare nel cast della nuova edizione della kermesse, mai come quest’anno è complicato spendersi con altrettanta certezza su dei, cosiddetti, “irrinunciabili”. Tante le candidature ma pochi, pochissimi, i nomi certi di far parte del Festival, forse, anche perchè di nomi davvero pesanti paiono non essercene.

Sforzandosi di tirare fuori una cinquina di “vincenti” ad oggi si potrebbe puntare tutto o quasi su Marco Masini che per il 2020 ha in serbo un nuovo album, si dice di duetti, per festeggiare i 30 anni di carriera che, poi, troverà consacrazione anche con un nuovo tour live. Per il cantautore toscano è pressochè certa la presenza all’Ariston a distanza di tre anni dall’ultima sua avventura in Riviera.

Le quote rosa, che quest’anno (almeno tra i big) saranno decisamente maggiori rispetto a quanto proposto nelle ultime due annate da Claudio Baglioni, sono affidate a Levante, che farà sicuramente il suo esordio a Sanremo dopo anni di corteggiamenti respinti ma ora obbligati ad essere accolti dalla cantautrice siciliana visto che il suo album di debutto con una major discografica non si è fatto notare poi in modo particolare, e ad Elodie che dopo le due porte in faccia ricevute da Claudio Baglioni nel corso degli ultimi due anni stavolta troverà sicuramente un post nel cast anche se la canzone che ha presentato da solista convince meno di quella che la commissione le ha richiesto in duetto con un ancora misterioso rapper.

Di ritorno vorrebbe essere anche Giusy Ferreri che dal Festival non ha mai ricavato nulla di buono ma che ora è assolutamente determinata dal levarsi di torno l’immagine di vocalist dell’estate per rispolverare una sua immagine più misurata ed interpretativa. Proprio per questo la voce di ‘Amore e capoeira’ ha proposto ad Amadeus una lenta e classica ballata pop oltre ad un brano più leggero (in duetto con un artista ancora ignoto) come richiestole dalla commissione. Lei punta tutto sul primo brano ma c’è da capire di che ingrediente abbia bisogno il Festival.

L’ultima casella della nostra cinquina in tombola è riservata ad un altro ex-vincitore della kermesse, Francesco Gabbani, che stavolta tornerebbe in Riviera non per vincere ma soprattutto per convincere dopo che gli ottimi risultati del 2017 non sono stati adeguatamente riconfermati dal singolo estivo lanciato lo scorso giugno facendo tremare non poco la sua etichetta tanto da bloccare la pubblicazione dell’album e rimandare il tutto al dopo-Festival sperando di azzeccare un nuovo tormentone dopo ‘Amen’ e ‘Occidentali’s karma’.

La quaterna |

Ottime possibilità, anche se i nodi non sono del tutto sciolti, per rivedere sul palco dell’Ariston una veterana come Noemi che, forse per la prima volta nella sua carriera, è davvero convinta di far ritorno in Riviera per proporre un brano firmato da Fabrizio Moro (per lei aveva già scritto ‘Sono solo parole’ prima che tra loro i rapporti si freddassero per qualche tempo) che ha da subito conquistato il gusto della commissione anche se, fino a pochi giorni fa, non era ancora stato completato come, d’altronde, l’album della rossa romana che, proprio in queste settimane, dovrà correre per concludere un lavoro degno di un rilancio importante e di un ritorno sentito al pop/blues delle sue origini. Altro ritorno gradito è quello di Rocco Hunt che nell’ultima stagione radiofonica e discografica ha davvero riconquistato le scene grazie ad una fortunatissima collaborazione. Per la sua terza volta sul palco dell’Ariston, peròl, il rapper napoletano punta tutte le sue carte in un brano in cui è solista e per lui le porte della città paiono già aperte.

I debutti riguardano, invece, due giovani leve del nuovo cantautorato giovane che Amadeus è assolutamente determinato ad ospitare nel suo Festival: da una parte ci sono i Canova mentre, invece, dall’altra prende corpo l’idea di abbandonarsi all’indie più progressivo prendendo anche i Pinguini Tattici Nucleari. Tra i due non si saprebbe al momento decidere e l’idea di prendere entrambi non disturba affatto Amadeus che, però, deve fare i conti con la popolarità non ancora spiccatissima dei due complessi, con i numeri ristretti dei posti del cast e con il rischio di provarsi dentro ad un Festival particolarmente “corale”: nella copertina di TV Sorrisi e Canoni come riusciranno a starci tutti qui gruppi che paiono lì lì per entrare?

A proposito di scelte sembra proprio che per quel che riguarda le ultime due scoperte di Maria de Filippi si dovrà giungere ad una scelta interna. Per entrambi non c’è posto. Se Giordana Angi, altra cantautrice di peso ri-scoperta da Amici e da Tiziano Ferro dopo che il Festival non l’aveva saputa notare tra i giovani di qualche anno fa a giocare a favore è la canzone, dall’altra parte c’è Alberto Urso, che fa leva su di una voce importante ed un brano dal sapore anche internazionale per accontentare il pubblico tradizionalista di Rai Uno. Un giorno sembra in testa uno, il giorno dopo tutto si capovolta a favore dell’altra. Alla fine è probabile che anche la stessa Universal (etichetta discografica di entrambi) dovrà esprimersi. Non ha di questi problemi, invece, Anastasio che unirà rap a cantautorato di tradizione per un brano dal forte impatto emotivo. Lui può essere la sorpresa dell’anno.

Il terno |

La Warner punta molto su Fred de Palma che dopo il successo estivo cerca la consacrazione (magari con un qualche duetto in salsa reggae) ma il detentore dell’ultimo tormentone caldo dell’anno pare aver declinato in extremis la candidatura: non se la sente, dice. Riusciranno a convincerlo? In caso c’è pur sempre Irama che dopo la buona esperienza dello scorso anno questa volta tornerebbe al Festival per lanciare il suo nuovo album d’inediti. Il brano è stato presentato ma si mormora che lo stesso Irama abbia dei dubbi: la sua partecipazione dipenderà dall’apprezzamento dimostrato dalla commissione ad una canzone piuttosto particolare.

Eccellente sarebbe, almeno sulla carta, il debutto al Festival di una leggenda del rock italiano come Piero Pelù che per rilanciarsi in grande stile per un 2020 scoppiettante avrebbe messo da parte un disco di collaborazioni ed un brano inedito dal forte impatto scritto dal collega Manuel Agnelli degli Afterhours. Debutto sarebbe anche per Bugo che ha con sè una canzone di qualità (è stato proposto anche un duetto insieme a Morgan) e che già in altre edizioni ha sfiorato l’accesso alla kermesse.

Sul lato cantautori, gli anni ’90 sarebbero rappresentati da due nomi di peso per l’Ariston: da una parte Samuele Bersani che già si candida al Premio della Critica con una canzone importante, dall’altra, invece, Paolo Vallesi che potrebbe essere l’unico rappresentate di ‘Ora o mai più’ anche se vestito sicuramente di una veste da interprete. Per lui rimane da decidere il brano da proporre: ne ha presentato uno firmato congiuntamente da un artista in gara lo scorso anno e da una cantautrice molto apprezzata nello scenario italiano ma, poi, la commissione gli avrebbe chiesto di provinare anche un altro brano arrivato senza un interprete già stabilito.

Corteggiatissimo da Amadeus, invece, Achille Lauro che per presentare al pubblico la sua nuova trasformazione in tema anni ’90 potrebbe scegliere di presentarsi nuovamente al Festival oppure far conda solo. Staremo a vedere…

L’ambo |

In corsa fino all’ultimo momento ci sarà Albano: il leone di Cellino San Marco è stato a lungo corteggiato da Amadeus che lo voleva neo suo Festival in compagnia di Romina Power per ricongiungere una coppia musicale che da anni l’Italia aspetta di rivedere insieme per davvero. Il brano c’è ma lei non ne vuole sapere ed ecco che, allora, Albano ha proposto una canzone in solitaria che, però, scema di parecchio l’entusiasmo di Amadeus. Ultimi giorni per convincere Romina altrimenti potrebbe non farsene più nulla. Ecco, allora, che in alternativa per la quota “over” spunta sempre più insistentemente il nome di Massimo Ranieri che avrebbe finalmente trovato la canzone giusta e la volontà di rimettersi in gara per l’anniversario del Festival.

Desiderano davvero tantissimo il ritorno in scena a partire dalla kermesse ligure sia Arisa, che ha divorziato dalla Sugar pensando ad un nuovo album d’inediti a partire da una canzone scritta da lei stessa e presentata sotto l’etichetta Believe Digital, che Diodato, per cui la Carosello Records starebbe facendo carte false dopo aver rimandato la pubblicazione dell’album dallo scorso autunno, e Gianluca Grignani, che stavolta gode anche dell’appoggio di RTL 102.5 che in suo nome pare abbia sacrificato anche Bianca Atzei.

Il nome nuovo che nessuno si aspetta è quello del rapper Lowlow che da Sugar Music ha presentato la sua candidatura al Festival adottando la classica ricetta del duetto pop-rap in collaborazione con la voce esile di Martina Attili. Tutti non fanno che parlare anche di Elettra Lamborghini che, è vero, la canzone l’ha preparata ma non è poi così interessata a finire a Sanremo se non fosse che quello è un palco che genere una gran parlare.

Dalla Sony arriva anche quest’anno la candidatura di Chiara Galiazzo che dal 2017 attende una nuova occasione di rilancio proprio a partire dal palco dell’Ariston. Con lei c’è la produzione fresca di Katoo, che ha rilanciato Michele Bravi in passato, e la penna di Mahmood, che prima del proprio exploit lavorava al suo nuovo album d’inediti. Lei ci spera ma sul suo nome pesano i suoi ultimi colossali flop ed un’attenzione non più altissima.

Per quel che riguarda i gruppi i nomi più “tradizionali” sono quelli de Le Vibrazioni, che appositamente hanno rimandato il loro tour nei teatri con un’orchestra di Peppe Vessicchio, e dei The Kolors, che hanno un album in italiano in cantina da qualche tempo ma che non intendono rischiare di pubblicarlo senza l’aiuto del Festival. Ci provano anche Irene Grandi, che all’ultimo ha inviato una sua canzone (i rumors dicono possa essere firmata da Vasco Rossi ma non c’è da giurarci), e Tormento, che nell’ultimo anno è tornato prepotentemente sulle scene radiofoniche ma che ora ha bisogno di qualcosa di più per affermarsi davvero con un rap di qualità.

E poi? E poi ci sono un sacco di altre candidature da cui si potrebbe pescare ma su cui difficilmente si può scommettere. C’è Sergio Sylvestre in compagnia di un’anima rap, c’è Francesco Renga che si farebbe accompagnare da un soprano per ritrovare la sua anima melodica, c’è Nek che ha appositamente rimandato la pubblicazione della sua seconda parte di album a data da destinarsi, c’è Nina Zilli che sogna un ritorno in grande stile con una canzone che, però, non ha convinto più di altre, si mormora di un cambio di Anna Tatangelo e di un nuovo brano di Enrico Nigiotti che tornerebbero volentieri dopo l’avventura dello scorso anno. Ci sono gli strani duetti di Dear Jack ed Amii Stweart, di Silvia Mezzanotte e Dionne Warwick o di Mariella Nava, Rosanna Casale e Grazia di Michele che, però, non hanno poi molte chance. E poi? E poi ce ne sono ancora. Tanti. Praticamente tutti.

Chi non c’è |

Spendiamo una parola anche per smentire, definitivamente, delle chiacchierate presenze che, però, non saranno affatto parte della partita. Almeno non di questa. Almeno non in maniera diretta. Niente Sanremo 2020, dunque, per Brunori Sas: il cantautore è stato corteggiato per parecchio tempo dalla commissione ma, complici i buoni risultati del singolo ‘Al di là dell’amore’ e delle prime prevendite per il debutto nei palazzetti dello sport con il suo prossimo live, ha optato per far da sè pubblicando il nuovo disco d’inediti a gennaio.

Hanno smentito direttamente la propria presenza sia Annalisa, che ha dunque ritenuto di rifiutare l’idea di una quinta partecipazione in nove anni di carriera (anche se la canzone, in realtà è stata presentata e, al momento, non è noto se sia stata ritirata in extremis per volere discografico o se la commissione abbia preferito guardare altrove), che Dolcenera e Max Pezzali, che è stato confortato dall’ottima partenza dei risultati delle prevendite del concerto-evento a San Siro la prossima estate tanto da sentirsi sollevato dal partecipare alla kermesse per trovare una nuova spinta di popolarità.

La canzone l’ha presentata, invece, Ivana Spagna che, però, non ha convinto la commissione a tal punto da avere una nuova chance sul palco dell’Ariston. Niente da fare nemmeno per i vari Marco Carta, Mietta, Bianca Atzei, Deborah IuratoValerio ScanuLisa e tutta l’orda di artisti propostasi sull’onda di ‘Ora o mai più‘.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.