giovedì 21 Novembre 2024

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Laura Pausini: “Ciao? La capacità di lasciar andare intesa come atto di forza e non come debolezza”

La cantante ha incontrato i giornalisti, girando a bordo di un bus per le strade di Milano per parlare e ascoltare in anteprima “Ciao”, singolo disponibile da venerdì 27 settembre

«La capacità di lasciar andare con serenità le persone che sono state al nostro fianco, sbattendo la pace in faccia alla guerra»: con queste parole Laura Pausini ha presentato il suo nuovo singolo “Ciao”, a bordo di un bus a tetto scoperto per le vie del centro di Milano.Il brano farà parte ella nuova versione di “Anime parallele”, in uscita per Warner Music, che includerà anche un secondo inedito scritto per lei da Levante, dal titolo “Ti porterai lontano”.

La stampa ha avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con l’artista a proposito di “Ciao“, composto a dodici mani da Sam Smith, Fraser T Smith, Paolo Carta, la stessa Laura, Antonio Di Martino e Anice. Il pezzo rappresenta la fotografia di una sofferenza consapevole, non schivata, non ignorata o rinnegata, e che una volta attraversata, respirata fino in fondo, porta alla libertà.

«“Ciao” è un brano molto particolare che ho avuto la fortuna di ricevere inaspettatamente questa estate, scritto tra gli altri da Sam Smith, un artista che stimo molto – racconta Laura Pausini – Mi ha colpito subito e ho desiderato dal primo momento di scrivere un testo in italiano che raccontasse qualcosa di inedito per me: la fine di un rapporto non necessariamente d’amore (un’amicizia o una collaborazione) che si interrompe in un modo pacifico, consapevole, maturo. Racconta di come sia possibile staccarsi desiderando per l’altro una vita serena, e lo si fa con il sorriso sulle labbra».

Laura racconta che il testo del brano è stato ispirato da una storia che l’ha toccata personalmente e che riguarda il rapporto lavorativo con Rosaria Sindona, sua assistente personale per anni e oggi membro dell’ufficio stampa Goigest: «Con Rosaria abbiamo lavorato insieme per tantissimo tempo, e il nostro rapporto è sempre stato simbiotico, sin da giovanissime. Lei ha scritto una tesi su di me all’università, e da quel momento siamo diventate prima amiche e poi collaboratrici. Qualcosa è cominciata a cambiare quando l’ho praticamente convinta a trasferirsi a Roma, col senno di poi mi rendo conto di aver sbagliato. Abbiamo deciso di separarci lavorativamente, per salvare noi stesse e il legame che avevamo. In passato, avrei reagito ‘cancellandola’, come ho sempre fatto. Ma questa volta è stato diverso: ho imparato un nuovo modo di lasciare andare le persone che non mi hanno fatto del male e che, anzi, hanno condiviso con me momenti importanti».

L’artista si racconta e spiega così la sua visione dei rapporti: «Oggi più che mai siamo circondati da storie che non trovano un lieto fine, storie di violenze psicologiche e fisiche, subite perché qualcuno non riesce ad accettare l’abbandono, o il fallimento di una relazione. Per questo credo sia fondamentale coltivare la cultura dell’accettazione, il rispetto della volontà di chi si ama, la consapevolezza che amare non vuol dire possedere, e saper lasciar andare non è solo un dovere ma anche un tassello importante per la propria crescita emotiva. Ogni persona ha un valore, una volontà, una voce che va ascoltata e rispettata, anche quando decide di dire addio. Lasciar andare è forza, maturità, non debolezza. Auguro a tutti di essere più consapevoli e umani nel momento del ciao».

Una visione che Laura Pausini ci confida essere mutata nel tempo: «Nel 2004 sono stata circa un anno in terapia da una psicologa, con le ho capito molte cose di me. Non sapevo come reagire, come ricominciare a credere in me, svegliarmi e vivere la giornata. In quel periodo, avevo bisogno di proteggermi e di chiudere definitivamente con le persone che mi avevano ferito. Pensavo fosse l’unico modo per andare avanti, ma col tempo ho capito che non tutte le persone meritano di essere allontanate per sempre… alcune meritano una carezza al momento dell’addio».

E da quel momento di crisi personale del 2004 era nato “Resta in ascolto“, album che sta per compiere vent’anni. Alla nostra domanda su cosa prova oggi nel riascoltare quel disco e nel ripensare a quei momenti, Laura ha risposto: «Orgoglio, perchè ce l’ho fatta da sola a ricominciare… e non pensavo!».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.