Recensione del nuovo singolo della band di Francesco Sàrcina
Celebrare l’amore libero senza fronzoli e senza cadere in inutili moralismi. Ci riescono Le Vibrazioni nel nuovo singolo “Rosa intenso“, secondo estratto dall’ep “VI” dopo “Tantissimo” (di cui qui la nostra analisi), il brano con cui hanno partecipato all’ultima edizione del Festival di Sanremo.
Analisi del testo |
Al centro c’è infatti un omaggio all’universo femminile, raccontato attraverso una storia d’amore tra due donne. Sono due protagoniste che non vogliono nascondersi dietro un argomento che, ad oggi, per molti è ancora purtroppo un tabù e quindi il brano evidenzia la carica sessuale del loro rapporto. Non c’è paura nè riserbo nel raccontare di aver trovato “tra le sue gambe un grande universo“. Si parla spudoratamente di nudità (“Nuda come è nudo l’istinto“) e di sesso (“Fa l’amore in ogni momento“), in un quadro che le vede paragonate alle “corde tese e perfette” di uno “strumento” che suonano in completa armonia.
Un’armonia che assume i tratti del “rosa intenso” e sembrerebbe scontato accostare il loro rapporto a un colore che, dalla seconda metà del Novecento, viene individuato come uno dei più evidenti simboli di femminilità. Qui l’accostamento si rivela però quanto mai centrato perchè la grazia del fiore omonimo spezza un racconto spinto e sfrontato, spostando il focus su una certa delicatezza che rimane uno dei punti fondamentali su cui si basa la relazione. Come dice quel “lei come un angelo caduto dal cielo” dell’incipit.
Sonorità e considerazioni finali |
Una spiccata delicatezza anche nell’interpretazione di Francesco Sàrcina, che gioca in sottrazione rinunciando alla sua tipica potenza vocale in un ritornello dai toni dolci, melodici, romantici. Caratteristica, questa, spesa per tutto lo sviluppo di un brano dove solo nel finale spicca il sound più rock caratteristico de Le Vibrazioni. E questa scelta mette così a segno un’ottima contrapposizione tra testo e sonorità.
“Rosa intenso” ci mostra quindi un Sàrcina che, dopo oltre vent’anni di carriera, riesce sempre a trovare nuovi stimoli di scrittura senza risultare mai banale. E ne esce come un brano che rappresenta un manifesto di duttilità di una band che riesce ad essere ugualmente efficace sia nei suoi tratti più potenti che quando si propone con delle ballad. Un mondo che li ha sempre messi a loro agio, dalla prima “Dedicato a te” alla più recente “Dov’è“.
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Nick Tara
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