venerdì 22 Novembre 2024

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Ligabue, trent’anni dal suo album d’esordio

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Tra i lavori che in questo 2020 celebrano trent’anni dalla loro prima pubblicazione, spicca il primo omonimo disco di Luciano Ligabue, intitolato semplicemente “Ligabue”. Un debutto in stile per l’ex frontman degli Orozero, band con la quale aveva già registrato alcuni brani contenuti in questo disco, vale a dire “Bar Mario”,  “Sogni di rock’n’roll” e “Figlio d’un cane”, questi ultimi due incisi precedentemente anche da Pierangelo Bertoli.

La carriera solista del cantautore di Correggio inizia in sordina, l’album non ottiene da subito grandissimi riscontri commerciali, il suo sarà un successo costruito tassello dopo tassello, disco dopo disco, fino ad arrivare alla consacrazione, un lustro più tardi, avvenuta con “Buon compleanno Elvis”, ovvero il suo quinto album in studio. “Ligabue” è un disco d’impatto, allo stesso tempo semplice e senza troppi fronzoli, contrariamente da quanto offriva il panorama musicale nazionale in quel preciso momento storico.

I testi diretti, quel modo di scrivere e quel sound così rock nell’approccio e così pop nelle intenzioni, destano comunque curiosità da parte di pubblico e critica, grazie soprattutto ai singoli di lancio “Balliamo sul mondo” e “Bambolina barracuda”, pezzi che acquisiranno maggiore consapevolezza dal vivo, perché è attraverso la dimensione live che Luciano conquisterà i cuori e le orecchie di milioni di persone.

Tra i capolavori di questo lavoro, splendono di luce propria “Non è tempo per noi” e “Piccola stella senza cielo”, quest’ultima rispolverata in acustico tredici anni dopo come singolo apripista dell’album live “Giro d’Italia”. Luciano Ligabue si presenta per quello che è, senza artifizi, con la spontaneità che contraddistingue ancora oggi i suoi dischi, che forse anno perso col tempo un po’ di quella genuinità, di quel guizzo che lo avevano reso interessante sin dal primo ascolto.

Sospeso a metà tra Bruce Springsteen e Francesco Guccini, il rocker emiliano ha unito due mondi, un sound tipicamente internazionale ad un linguaggio più nostrano, ricercato e cantautorale. La sua voce rude e graffiante ha fatto il resto, assieme ai suoni sporchi e alle melodie che si alternano traccia dopo traccia, tra storie di provincia e sogni metropolitani. Questo e molto altro ancora è “Ligabue”, un disco che si lascia ascoltare, cantare e ballare. Niente male per un’opera prima.

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Ligabue | Tracklist e stelline

  1. Balliamo sul mondo
    (Luciano Ligabue)
  2. Bambolina e barracuda
    (Luciano Ligabue)
  3. Piccola stella senza cielo
    (Luciano Ligabue)
  4. Marlon Brando è sempre lui
    (Luciano Ligabue)
  5. Non è tempo per noi
    (Luciano Ligabue)
  6. Bar Mario
    (Luciano Ligabue)
  7. Sogni di rock ‘n’ roll
    (Luciano Ligabue)
  8. Radio Radianti
    (Luciano Ligabue)
  9. Freddo cane in questa palude
    (Luciano Ligabue)
  10. Angelo della nebbia
    (Luciano Ligabue)
  11. Figlio d’un cane
    (Luciano Ligabue)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.