mercoledì, Maggio 1, 2024

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Ligabue e il potere della “Canzone senza tempo” nel suo nuovo singolo – RECENSIONE

Recensione del brano che anticipa il nuovo album “Dedicato a noi

Le canzoni senza tempo sono quelle canzoni che riescono a superare l’epoca in cui sono state pubblicate, diventando così un importante riferimento culturale per molteplici generazioni. Unire è la loro caratteristica principale, perché riescono a parlare allo stesso modo a persone diverse per età, personalità, gusti, esperienze e vissuto, evocando le stesse emozioni e sensazioni, rafforzando i rispettivi legami sociali e risultando tra le principali e più potenti possibilità di comunicazione e connessione. Un potere che oggi Ligabue ci canta appunto in “Una canzone senza tempo“, seconda anticipazione – dopo “Riderai” (di cui qui una nostra recensione) – del nuovo album “Dedicato a noi“.

Omaggio a Roma e al potere della musica |

Una canzone senza tempo” è una fotografia rock che segue il viaggio di una coppia la cui destinazione – come ci dice il video – è un concerto e lo scenario si sviluppa a Roma. Inevitabili quindi le citazioni di due tra i tanti luoghi suggestivi della Capitale come il “Ponentino” che “tiene più deciso il cielo ed il panorama” e Monte Mario, ma anche l’omaggio nell’incipit a Francesco Totti (“Totti ovunque alle pareti, e maglie della Roma“), il campione che ha costruito un legame straordinario con la città, rinunciando a un’offerta del Real Madrid economicamente molto più conveniente, e alla possibilità di vincere molti più trofei in carriera, per continuare a giocare nella sua squadra del cuore, e che, per questo motivo, rimane una delle ultime bandiere di un calcio oggi sempre più condizionato dal Dio denaro.

Roma, però, non è solo bellezza perchè, soprattutto oggi, deve convivere con alcuni problemi legati alla sua gestione, e quindi “il tassista maledice le famose buche” e “qualche autobus va a fuoco“. Disagi che sembrano influenzare anche lo stato d’animo della coppia, tra negatività (“Io sono un po’ nervoso e tu sei come sei“) e nostalgia per un passato che non può più tornare (“Non è quello di una volta, ma dai non è così importante che sia tutto uguale“).

Ed è proprio qui che arriva il potere senza eguali della musica, capace di migliorare il nostro stato d’animo ma anche il contorno in cui viviamo. Nel momento in cui qualcuno inizia a suonare “una canzone senza tempo”, Roma sembra infatti “funzionare già di più“. L’aspettativa del concerto, e poi la sua realizzazione, non fanno solo dimenticare i disagi vissuti durante il viaggio, ma diventano anche ottimi alleati per la coppia che rafforza il proprio rapporto e ritrova la felicità nel festoso finale: “E non c’è niente che sia meglio di così“.

Giudizio complessivo |

Una canzone senza tempo” segue una ricetta già proposta e riproposta da Ligabue, e proprio per questo qualcuno storcerà il naso. La riconoscibilità però non può essere una colpa e non c’è scritto da nessuna parte che un artista debba cambiare a tutti i costi. Ci troviamo di fronte a un uomo di 63 anni che, in quasi 40 di carriera, ha già conquistato tutto quello che si poteva conquistare, e il suo obiettivo oggi deve essere quello di continuare a divertirsi, accontentare il suo pubblico senza alcun bisogno di agganciarne altro e proporsi sempre in maniera almeno dignitosa. E questo brano soddisfa pienamente tutti i tre punti.

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Nick Tara

Classe '92, ascoltatore atipico nel 2022 e boomer precoce per scelta: mi nutro di tradizione e non digerisco molte nuove tendenze, compro ancora i cd e non ho Spotify. Definito da Elettra Lamborghini "critico della sagra della salsiccia", il sogno della scrittura l'ho abbandonato per anni in un cassetto riaperto grazie a Kekko dei Modà, prima ascoltando un suo discorso, poi con la sincera stima che mi ha dimostrato.
Nick Tara
Nick Tara
Classe '92, ascoltatore atipico nel 2022 e boomer precoce per scelta: mi nutro di tradizione e non digerisco molte nuove tendenze, compro ancora i cd e non ho Spotify. Definito da Elettra Lamborghini "critico della sagra della salsiccia", il sogno della scrittura l'ho abbandonato per anni in un cassetto riaperto grazie a Kekko dei Modà, prima ascoltando un suo discorso, poi con la sincera stima che mi ha dimostrato.