giovedì 21 Novembre 2024

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Loredana Bertè, quarant’anni di “Bandabertè”

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Sono passati quarant’anni dal lancio di “Bandabertè”, il quarto progetto discografico di Loredana Bertè, il primo a riscuotere un importante successo commerciale. Prodotto da Mario Lavezzi, l’album è composto da nove tracce, tra cui sette inediti e due cover di Lucio Battisti, ossia “Prendi fra le mani la testa” e “Macchina del tempo”, rilette in chiave reggae sulla scia sonora della hit “E la luna bussò”.

Altro pezzo da novanta del disco è “Dedicato”, scritta per lei da Ivano Fossati, così come “Folle città”, uno dei brani più rappresentativi del carisma e della grinta della cantante in pieno stato di grazia. A fare da leva all’intero progetto le sue indubbie doti interpretative e la capacità di imporsi anche come personaggio, in un momento storico in cui si avvertiva la necessità di qualcuno in grado di rompere gli schemi della tradizione.

“Robin Hood”, “Peccati trasparenti”, “Colombo” (firmata da Ivan Graziani) e “Agguato a Casablanca”, sono gli altri tasselli di un mosaico energico e ben assortito, un mix di rabbia, poesia, coraggio, spensieratezza, determinazione, ironia e voglia di stupire, mettendosi in gioco canzone dopo canzone, senza mai trascendere nell’ordinario o nella retorica.

Il segreto di “Bandabertè” è racchiuso all’interno del sound innovativo proposto dall’artista, sia per quanto riguarda il panorama italiano che dal punto di vista internazionale, strizzando l’occhio (o l’orecchio) nei confronti dello stile di Bob Marley, musicista che verrà scoperto in Europa solo due anni più tardi, a seguito della sua tragica e prematura morte.

Loredana Bertè si afferma come astro nascente del rock nazionale, anticipando quelli che saranno gli intramontabili successi degli anni ’80, tra cui citiamo “In alto mare”, “Ninna nanna”, “La goccia”, “Non sono una signora”, “Il mare d’inverno”, “Acqua”, “Re” e tanti altri pezzi che dimostreranno le sfaccettature di un’anima libera, grintosa, genuina, audace e sublime.

Bandabertè | Tracklist e stelline

  1. E la luna bussò
    (Daniele Pace, Oscar Avogadro, Mario Lavezzi)
  2. Robin Hood
    (Daniele Pace, Oscar Avogadro, Mario Lavezzi)
  3. Peccati trasparenti
    (Oscar Avogadro, Damiano Dattoli)
  4. Colombo
    (Attilio De Rosa, Ivan Graziani)
  5. Prendi fra le mani la testa
    (Mogol, Lucio Battisti)
  6. Folle città
    (Daniele Pace, Oscar Avogadro, Alberto Radius)
  7. Agguato a Casablanca
    (Oscar Avogadro, Gian Piero Ameli, Gino De Stefani)
  8. Dedicato
    (Ivano Fossati)
  9. Macchina del tempo
    (Mogol, Lucio Battisti)

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.