venerdì 22 Novembre 2024

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Ludovica Leotta: “Attraverso la musica sono riuscita a tirar fuori la determinazione” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane artista catanese, in uscita con il nuovo singolo intitolato “Solo per me

E’ in rotazione radiofonica da venerdì 5 giugno “Solo per me”, il nuovo inedito di Ludovica Leotta, giovane cantautrice classe 2002, reduce dalla popolarità ottenuta interpretando in dialetto siciliano il brano popolare “Catania Figghiozza D’o Patri Eternu”. In questo singolo, scritto quattro mani con Fernando Alba (qui la nostra recente intervista), affronta la tematica del ritrovare fiducia in sé stessi nei momenti di maggiore difficoltà.

Ciao Ludovica, benvenuta. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Solo per me”, cosa racconta?

«“Solo per me’’ è un brano che racconta un periodo particolarmente complesso della mia vita. Periodo in cui non riuscivo a percepire la luce ma solo le tenebre, dal quale però sono riuscita a rinascere. Spero che gli ascoltatori si immedesimino all’interno della mia storia per avvertire le mie stesse emozioni, la mia stessa paura, ma anche la stessa grinta che sono riuscita a trarre».

In un’epoca fatta di ostentazioni sociali e di tanta apparenza, la mancanza di fiducia è un argomento più che mai attuale. Quali stati pensieri hanno accompagnato la stesura di questo pezzo?

«Diciamo che la stesura di questo pezzo è stata una chiave per acquistare fiducia in me stessa, in quel periodo avevo perso il desiderio di continuare a inseguire i miei obiettivi e i miei sogni per una serie di motivi e per un susseguirsi di eventi negativi per me».

Come ti sei trovata a scrivere questo brano a quattro mani con Fernando Alba?

«Fernando è riuscito a leggere i miei pensieri, a capire le mie emozioni e a trascrivere ciò che avevo dentro come se mi conoscesse da sempre. Cosicché grazie alla sua incredibile professionalità sono riuscita a tirar fuori la grinta e la determinazione che mi appartengono e a metterla nero su bianco».

Dal punto di vista testuale, secondo te, c’è una frase che rappresenta e sintetizza al meglio il significato dell’intera canzone?

«Sicuramente una frase del ritornello ‘’forse non era così ma lo era per me’’ proprio perché la mia mente e i miei pensieri non mi facevano vedere chiaramente la realtà e mi avevano fatto totalmente perdere la fiducia nelle mie capacità».

Facciamo un breve salto indietro nel tempo, quando e come hai scoperto la tua passione per la musica?

«Ho scoperto la mia passione per la musica in modo particolare. Ho iniziato con il teatro e con la danza, fino a quando una sera per gioco cominciai a cantare, i miei si accorsero che fossi intonata e iniziai a esibirmi in pubblico e a studiare. Ho capito così di non riuscire a fare a meno di stare su un palco».

Quali ascolti hanno influenzato e ispirato il tuo percorso?

«Il mio idolo è Michael Jackson, sin da piccola mi ipnotizzavo a guardare ogni sua performance. Mi sono ispirata a lui sin da subito, è la mia forza. Infatti ho deciso di inciderlo sulla mia pelle in modo che possa sentirlo ancora di più accanto a me, soprattutto prima di ogni esibizione».

Venendo all’emergenza sanitaria Covid-19, personalmente, come hai vissuto queste ultime settimane e con quale spirito affronti questa ripartenza?

«È stato difficilissimo perché il mondo si è fermato, ci si sentiva impotenti. Abbiamo passato momenti davvero difficili, lutti e sofferenze. Ho festeggiato i miei 18 anni con la mia famiglia e i miei vicini di casa sui balconi. Il compleanno più emozionante della mia vita, il ballo con mio padre in terrazza… Attimi che rimarranno impressi nel mio cuore. Sono pronta a ripartire con molta forza e con molta speranza».

Al netto dell’incertezza discografica dovuta al difficile momento, quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere?

«Io e Fernando stiamo lavorando alla stesura di nuovi brani. Spero anche di ritornare presto a lavorare con le serate e con le nostre esibizioni pubbliche che mi fanno sentire ‘’viva’’ regalandomi emozioni forti, coraggio e forza».

Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«Mi rivolgo prevalentemente agli adolescenti, che, come me, hanno attraversato momenti difficili della loro vita, ma anche ad un pubblico più adulto che è immerso nella continua ricerca della felicità. Mi piacerebbe arrivare al cuore di tutti, ma mi accontenterò anche se non saranno tutti».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.