Recensione del nuovo lavoro firmato dalla crew Machete
Il rap ha vinto, il rap ha vinto ancora. Notizia: Salmo & co hanno debuttato al primo posto della classifica FIMI tra gli album, monopolizzando di fatto anche quella dei singoli (qui le classifiche della settimana di debutto). È cambiato evidentemente qualcosa, visto che solo qualche anno fa la prima parte dello stesso progetto poteva essere comodamente inserita sotto la voce “rivelazione rap”, ascoltata da pochi ma buoni cultori del genere. Erano alti anni, Salmo stava cominciando ad entrare nel mondo mainstream e il rap stesso si preparava a scardinare le regole del gioco.
Hanno vinto loro ma l’hanno fatto con anni di rincorsa e lavoro, ha vinto ancora Salmo e con lui i soci nuovi e vecchi come Nitro, Lazza e Dani Faiv. Machete Mixtape 4 più che un mixtape classico può essere considerato come una vera e propria presa di posizione, un’iconica dichiarazione di intenti: la Machete c’è e resiste. Un lavoro curato nei minimi dettagli ed intelligentemente impacchettato grazie alle produzioni di Antianti, Low Kidd, Strage, MACE Young Miles, Crookers, Nic Sarno, Kanesh, tha Supreme, Sick Luke e dello stesso Salmo.
Ci sono i “vecchi” e ci sono i nuovi, ben mischiati, si veda come esempio il pezzo Star Wars interpretato da mastro Fabri Fibra insieme al giovane Massimo Pericolo, autentico esempio del fatto che alla fine, se hai qualcosa da dire e lo dici con un linguaggio nuovo, prima o poi arrivi.
C’è “capo” Salmo, che tra produzioni e incursioni è di fatto onnipresente, c’è Nitro, affamato e pronto a tornare protagonista anche con un progetto personale. Ci sono Lazza e Dani Faiv, a fuoco e perfettamente calati nella parte, così come ThaSupreme, Izi, Tedua e Gemitaiz. C’è a sorpresa anche Ghali che si limita al compitino, un po’ come Shiva e Marracash, quest’ultimo leggermente sottotono rispetto alle (sempre altissime) aspettative.
Il disco scorre via che è una bellezza e, pur non essendoci un filo conduttore, come normale che sia viste le numerose presenze, non stanca nemmeno diversi ascolti riuscendo a trovare il perfetto equilibrio tra sottigliezze ricercate e rime più leggere, tra poesia ed arroganza.
Un progetto “pesante” nel vero senso della parola, che ci ricorda ancora una volta che in Italia c’è chi il rap lo sa fare ancora benone.
Migliori tracce | Star Wars / Ho paura di uscire 2
Voto complessivo | 8/10
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