domenica 24 Novembre 2024

ULTIMI ARTICOLI

SUGGERITI

“Rapide”, la promessa mantenuta di Mahmood – RECENSIONE

Disponibile dallo scorso 16 gennaio il nuovo singolo del vincitore della passata edizione di Sanremo

A circa dodici mesi di distanza dal grande successo internazionale riscosso con Soldi, dopo la proposta corale di Calipso e quella più personale di Barrio, Alessandro Mahmood torna in rotazione radiofonica con un nuovo  intimo brano, intitolato “Rapide”, che anticipa l’uscita del suo secondo progetto discografico, previsto per i prossimi mesi. Il pezzo, disponibile su tutte le piattaforme digitali dallo scorso 16 gennaio, mette completamente in luce l’originale timbro vocale dell’artista, sottolineandone la propria cifra stilistica con l’ausilio di sonorità urban ed essenziali. Contaminazioni meno evidenti, ma comunque presenti, per uno dei rappresentanti più illuminati e sperimentali del nuovo scenario musicale italiano.

In tal senso, Mahmood si sposta dalla sua zona di comfort proponendo un brano meno radio-friendly, una bella ballatona che in qualche modo strizza l’occhio a “Il Nilo nel Naviglio”, una delle tracce più belle contenute all’interno del suo disco d’esordio Gioventù bruciata, incomprensibilmente relegato al ruolo di b-side, quando avrebbe meritato maggiore visibilità come singolo. Vabbè, la discografia è lastricata di scelte indecifrabili, ma con “Rapide” assistiamo ad una sorta di pareggio di conti, perché in qualche modo si avvicina a quel mondo, dimostrando versatilità e la capacità di mantenere il proprio marchio di fabbrica anche in territori sonori diversi. Una canzone che difficilmente avrebbe reso allo stesso modo cantata da un altro artista, questo fa dal giovane Alessandro una bella promessa mantenuta.

Acquista qui il brano |

Rapide | Video

Rapide | Testo

Puoi stare ore
a chiedermi di non andare fuori dal Love
o forse era un altro locale
sono un po’ strano
ti amo solo quando veniamo
quindi perché
mi sputtani in giro?
Dimmi, c***o ne sai di me?
Ora vado a divertirmi
è una cosa comune
dormire con altre persone

Forse non ci sarò
il venerdì a Loreto
se chiami non risponderò
mi ami? Dimmi di no
Tradire fa ridere
ti prego, non dire “no”
ora che non ho niente mi difenderò
dalla fiducia che non avevo e non ho

Dimmi, cosa c’è?
le vedo scendere
sono rapide
chiuse nell’iride
che scalerò
scalerò, scalerai, scalerò
come, non lo so
dimmi te perché
mi hai fatto scendere
da una Mercedes
prenderò un treno per… che ne so?
Questa notte mi perdonerò
nelle tue rapide non cadrò

Cosa farai
se alle spalle lascerai Milano?
Chi prenderà
la stanza bianca al primo piano
non ci pensare
il ricordo è peggio dell’Ade
ripenso a quei pomeriggi al lago
fumando e cantando piano
mi chiedo se ritornerai
nonostante i miei mille guai
mi chiedo se ritornerai, ah
con il solito paio di Nike

Dimmi, cosa c’è?
Le vedo scendere
sono rapide
chiuse nell’iride
che scalerò
scalerò, scalerai, scalerò
come, non lo so
dimmi te perché
mi hai fatto scendere
da una Mercedes
prenderò un treno per… che ne so?
Questa notte mi perdonerò
nelle tue rapide non cadrò

Se ti chiedo di venire al mio compleanno, mi dici che
sul mio ultimo messaggio c’hai messo sopra una lapide
quanti viaggi che ci mancavano, biglietti comprati all’ultimo
lasciati sopra quel tavolo
ora credimi se non ho più la paura di dirti
che ho la macchina parcheggiata sotto casa non so di chi
non era niente, lo giuro
ma come si può chiamare “futuro”?

Dimmi, cosa c’è?
le vedo scendere
sono rapide
chiuse nell’iride
che scalerò
scalerò, scalerai, scalerò
come, non lo so
dimmi te perché
mi hai fatto scendere
da una Mercedes
prenderò un treno per… che ne so?
Questa notte mi perdonerò
nelle tue rapide non cadrò
nelle tue rapide non cadrò

The following two tabs change content below.

Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.