Recensione del brano portato in gara al Festival di Sanremo 2021
Malika Ayane è sempre stato sinonimo di eleganza, classe, raffinatezza, impalpabilità. Lo è stata soprattutto sul palco del Festival di Sanremo dove, in qualche modo, è nata artisticamente ed ha poggiato alcuni dei suoi capisaldi musicali. Per il suo ritorno in Riviera, dopo ben 6 anni di lontananza dal palco del Teatro Ariston, l’interprete italo-marocchina ha scelto di stupire tutti giocando la carta della leggerezza, della positività, del disimpegno apparente. In realtà, la sua Ti piaci così è il manifesto di un impegno nuovo votato anche all’accettazione e al godimento di se stessi comprendendo pregi e difetti del proprio io.
Affiancata, come ormai da tradizione, dalla penna di Pacifico la Ayane, anche in questa occasione, sceglie una narrazione testuale criptica, quasi inaccessibile, per lasciarsi trasportare dalla melodia. Una musica che, con l’aiuto di Alessandra Flora e Rocco Rampino, si ricollega con forza all’ultimo lavoro discografico della cantautrice: quel ‘Domino’ (di cui qui la nostra recensione) che l’aveva vista alla presa con suoni elettronici ma mai violentemente proposti all’ascolto.
Se musicalmente delle strofe serrate si contrappongono ad un inciso quanto mai arioso e colorato, testualmente il brano è un invito a guardarsi con amore. Un guardarsi che non vuole andare ad escludere o ad ignorare alcune parti di sè ma, piuttosto, ad accettarle, accudirle, risolverle.
Malika cambia senza, in realtà, svoltare troppo. D’altronde, come canta lei stessa, “non è mai detto che tutto sia fermo immobile già scritto”. Ne esce un brano tutto da cantare in cui, ancora una volta, ad emergere è soprattutto la sua vocalità, timbricamente unica, e quella classe che nemmeno la scelta di portare un up-tempo sul palco dell’Ariston è riuscito a scalfire.
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Testo | Ti piaci così
Non è mai tardi
Non è mai detto
Che tutto sia fermo immobile
Già scritto
Forse c’è una possibilità
Che desideri
E puoi scegliere
Ti fa muovere
Senza spingere
E ti pia- e ti pia- e ti piace sì
Ti piace così
E ti piace com’è
ora che ti vedi
Non era, non sarà
Ci pensi e ti piace com’è
Lo senti che cedi
Come lo sguardo al fulmine
Non c’è intuizione
Senza scintilla
Perderti senza chiedere ti assomiglia
Non è spocchia ma necessità
Di sorprenderti
Di decidere
Cosa prendere, quando smettere
E ti pia- e ti pia- e ti piace sì
Ti piace così
E ti piace com’è
È ora che ti vedi
Com’era non sarà
Ci pensi e ti piace com’è
Lo senti che tremi
A che serve resistere
Ti desideri e vuoi scegliere
Cosa muovere, quando spingere
E ti pia- e ti pia- e ti piace sì
Ti piace così
E ti piace com’è
È ora che ti vedi
Non era, non sarà
Ci pensi e ti piace com’è
Lo vedi che tremi
Non ha senso resistere
Ilario Luisetto
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