giovedì 21 Novembre 2024

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Max Gazzè, vent’anni dall’omonimo terzo album di inediti

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Il muso di un cammello e la sua buffa smorfia, questa è l’immagine iconica rappresentata nella copertina di “Max Gazzè”, il terzo album in studio dell’eccentrico e raffinato cantautore romano, rilasciato il 13 marzo del 2000. Un menestrello 2.0, così si presenta l’artista all’appello del nuovo millennio, con alle spalle due dischi, il primo rimasto in sordina (“Come un’onda del mare” del 1995) e l’altro decisamente più fortunato (“La favola di Adamo ed Eva” del 1998).

Noto anche come “Gadzilla”, questo progetto di Max Gazzè è stato anticipato dal singolo “Il timido ubriaco”, presentato sul palco dell’Ariston di Sanremo 2000, classificatosi al quarto posto. Uno dei pezzi di maggior successo del cantautore, che lo consacra agli occhi e alle orecchie del grande pubblico, dodici mesi dopo il buon esordio al Festival con “Una musica può fare”. Dalle Nuove Proposte ai Big nel giro di un anno, il cantautore riscuote in termini di popolarità ciò che ha seminato nei suoi primi cinque anni di gavetta.

In tal senso, possiamo considerare “Max Gazzè” un vero e proprio disco cult, altamente rappresentativo di una poetica profonda ma, allo stesso tempo, scanzonata. Composto come per la maggior parte dei suoi lavori in coppia con il fratello Francesco, l’album è arricchito dalla presenza di un altro asso portante del repertorio del buon Max, vale a dire “L’uomo più furbo”, che ottiene nell’immediato grande riscontro radiofonico e a lungo termine l’onorificenza di essere ricordato.

Anche in questo lavoro, la forza di Max Gazzè è racchiusa nel suo linguaggio falso-intellettuale, capace di raggiungere un pubblico trasversale, dai fruitori del pop agli amanti di un certo tipo di cantautorato, avvicinando mondi sulla carta lontani anni luce. Il sound è contemporaneo, a metà strada tra l’analogico e l’elettronico, originale e ispirato, per certi versi evocativo e rappresentativo di una dimensione aulica, ricco di nobiltà nazionalpopolare, di quella poesia urbana che caratterizza la sua intera discografica.

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Max Gazzè | Tracklist e stelline

  1. Poeta minore
    (Max Gazzè, Francesco Gazzè)
  2. Su un ciliegio esterno
    (Max Gazzè, Francesco Gazzè)
  3. Il timido ubriaco
    (Max Gazzè, Francesco Gazzè)
  4. “A”
    (Max Gazzè, Francesco Gazzè)
  5. Se piove
    (Max Gazzè, Francesco Gazzè)
  6. L’uomo più furbo
    (Max Gazzè, Francesco Gazzè)
  7. Del tutto personale
    (Max Gazzè, Francesco Gazzè)
  8. Preferisco così
    (Max Gazzè, Francesco Gazzè)
  9. Elemosina
    (Max Gazzè, Francesco Gazzè)
  10. La tua realtà
    (Max Gazzè, Francesco Gazzè)
  11. Adesso stop
    (Max Gazzè, Francesco Gazzè)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.