A tu per tu con i due rapper, in uscita con il loro primo album in coppia intitolato “Bromance“
Due percorsi di tutto rispetto e una vera amicizia che li lega, questi i presupposti che hanno dato vita al primo progetto di Corrado Grilli e Corrado Migliaro, meglio conosciuti con gli pseudonimi di Mecna e CoCo. Si intitola “Bromance” il disco che sancisce il loro sodalizio artistico, disponibile per Virgin Records dallo scorso 22 ottobre. Il risultato è un lavoro coerente e diretto, la giusta via di mezzo tra raziocinio e istintività.
Ciao ragazzi, benvenuti. Dopo anni di reciproci feat. com’è nata l’idea di realizzare insieme questo progetto e come si è svolto il processo creativo?
CoCo: «L’idea è nata in primis da una stima artistica reciproca, sia artistica che personale. Siamo entrambi estimatori dei nostri rispettivi repertori, per questo motivo si è svolto tutto in maniera molto spontanea e naturale. In più, le nostre fanbase sono abbastanza connesse e simili tra loro. Erano anni che ci chiedevano di realizzare un progetto insieme, così abbiamo deciso di farlo».
A parte il vostro nome di battesimo, quali sono i punti artistici e personali che avete scoperto di avere in comune?
Mecna: «Il nome è già una bella coincidenza, personalmente non conosco nessun altro che si chiami Corrado. Se a questo ci aggiungiamo il fatto di averne conosciuto un altro che fa musica come me. Conoscendoci abbiamo scoperto di essere molto simili anche a livello caratteriale, sono tante le cose che ci accomunano. Siamo entrambi insicuri e solitari, di basso profilo. Tutto ciò si rispecchia nella musica e nei nostri ascolti, anch’essi molto simili».
A livello di sound, a qualcuno dei due è toccato distaccarsi maggiormente dalla propria zona di comfort o pensate di essere riusciti a trovare il giusto equilibrio?
CoCo: «Il risultato finale di questo progetto è stato frutto di un grande equilibrio, è un po’ come se ci fossimo completati a vicenda. Io sono andato a far visita al suo mondo e lui è entrato nel mio, mantenendo intatta la nostra credibilità e salda la nostra coerenza».
Quali skills pensate di aver acquisito l’uno dall’altro lavorando a stretto contatto?
CoCo: «Avendo meno della sua esperienza in ambito discografico, da lui ho sicuramente imparato ad essere più istintivo, a pensare meno sulle cose, a lasciarmi andare un po’ di più. Credere di primo acchito a una rima senza doverci stare per forza a pensare per ore ed ore».
Mecna: «Io, invece, ho scoperto che lo starci a pensare per ore ed ore può avere un lato positivo. Diciamo che ho imparato l’esatto contrario, essendo io più istintivo e lui più riflessivo. In fin dei conti, ragionare sulle cose ti porta a portarle ad un livello superiore. Un insegnamento che sicuramente mi porterò dietro come bagaglio, cercando di farne tesoro per i miei prossimi lavori da solista».
E’ un disco che possiede tutte le carte in regola per diventare un cult del genere, quali sono le caratteristiche che vi rendono orgogliosi di “Bromance”?
CoCo: «Il fatto che sia un disco vero, spontaneo, fatto per l’amore nei confronti della musica. E’ un disco unico».
Mecna: «Infatti, potevamo farlo solo noi due!».
Nico Donvito
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