Mecna, il significato delle canzoni di “Discordia, armonia e altri stati d’animo”

Mecna

Nuova musica per Mecna che, a partire dallo scorso venerdì 24 ottobre, ha reso disponibile l’album “Discordia, armonia e altri stati d’animo”: scopriamo insieme il significato delle canzoni

È adesso disponibile “Discordia, armonia e altri stati d’animo” (EMI Records Italy / Universal Music Italia) il nuovo album di Mecna, uno degli artisti più riconoscibili della scena rap italiana. L’album, composto da 12 tracce, è accompagnato da una copertina scattata dal fotografo Piero Percoco e da due cover alternative: ognuna di esse rappresenta uno stato d’animo diverso e le molteplici sfaccettature dell’artista. 

Con questo lavoro, Mecna ha scritto canzoni intense e raffinate, utilizzando il rap come linguaggio e come strumento capace di arrivare dritto al cuore di chi sa ascoltare. Da “Laska” (2015), passando per “Lungomare Paranoia” (2017), fino a “Stupido Amore” (2023) e all’ultimo EP “Introspezione” (luglio 2025), emerge con chiarezza un percorso di scrittura, analisi e autoanalisi che ha contraddistinto tutta la sua carriera. Per l’artista parlare di relazioni non significa scrivere la “classica canzone d’amore”, ma piuttosto cercare se stesso attraverso l’altro: un mondo esterno che diventa specchio e filtro.

Fare questo attraverso il rap è una sfida complessa. In un genere dove spesso domina il cliché dell’uomo vincente e invulnerabile, ammettere fragilità e delicatezza non è un esercizio semplice. In questo album c’è una chiara progressione in questa direzione: un approfondimento mai banale, attento ai dettagli, alle riflessioni e alle visioni di un artista che ha raggiunto la maturità senza perdere leggerezza e innocenza. Il gesto della scrittura resta empatico e autentico: un racconto di sé che diventa abbraccio e comprensione anche per chi ascolta. Le produzioni e gli arrangiamenti di Lvnar e Fudasca accompagnano e completano questo processo creativo, fondendo sonorità e atmosfere in un equilibrio perfetto. L’attitudine di Mecna, guidata da un’intelligenza emotiva e da una sensibilità capace di cogliere le sfumature più intime, appare oggi più attuale che mai e rappresenta un riferimento importante per i giovani ascoltatori. È il segno di un artista che desidera essere compreso nella sua complessità e nella sua interezza.

Mecna, il significato delle canzoni di “Discordia, armonia e altri stati d’animo”

01. QUELLO CHE NON HO
Prod: Lvnar

Il brano si apre con il rumore di una cassetta che viene inserita nel lettore: un’intro dal forte valore evocativo, che richiama memorie sonore e introduce perfettamente un disco costruito sul racconto.

Doveva essere già nel disco precedente, anche se in un’altra veste. Alla fine abbiamo spogliato il brano di tutto il non necessario ed è diventato l’apertura ideale per questo album.

02. SOGNARE IN GRANDE
Prod: Fudasca

Il brano si sviluppa attorno ad un sample vocale creato da Fudasca e Atarde, che incornicia una narrazione fatta di ricordi. È il percorso dalla giovinezza all’età adulta, un tema ricorrente e quasi un mantra per Mecna:

“Per me è un manifesto, parla della mia generazione, dei miei amici e di quello che vedo quando mi guardo intorno. Parla del tentativo di diventare grandi, delle illusioni e degli sbagli che a volte si fanno.”

03. ALFABETO
Prod: Fudasca

Nato da una session con Joe Croci e Alessandro Cianci, il brano racconta le sensazioni dei primi amori: quando tutto sembra più facile, a volte ingenuo, ma anche incredibilmente intenso. Crescendo le cose cambiano sapore e questo pezzo diventa un flash dal passato, un ricordo di relazioni e momenti vissuti, ricco di immagini e con un ritornello semplice ma incisivo, nel più autentico stile Mecna. 

“Riuscire a darti un’emozione parlando di una cosa di tutti i giorni, per me quella è la vera magia!”

04. DUE MOSTRI
Prod: Lvnar

Una delle tracce più iconiche del disco, in cui lo sguardo sulle relazioni e sui rapporti personali diventa un modo per conoscersi e, in qualche modo, sopravvivere. 

“Uso il racconto delle relazioni per parlare di me, non sono quasi mai delle dediche… anche perché sono io quello che alla fine trae le conclusioni.”

Qui l’elettronica di Lvnar diventa la sesta marcia del brano, confermando ancora una volta la forza espressiva e l’affiatamento del duo grazie anche al campionamento del famosissimo brano “Teenage Dirtbag” dei Wheatus (2000).

05. QUANTO TI IMPORTA
Prod: Fudasca

Pubblicato a marzo di quest’anno, è uno storytelling lineare e coinvolgente che esprime il desiderio di essere compresi e di diventare importanti per gli altri. 

“È una cronistoria con alcune riflessioni all’interno. Un brano sincero e intimo che porta al centro di tutto una domanda importante. Un modo di non dare mai nulla per scontato, anche quando qualcosa va bene e apparentemente non ci sono problemi.”

06. LA STESSA CANZONE
Prod: Lvnar

Il brano racconta quel forte legame che resta invariato anche dopo che qualcosa finisce: un ricordo talmente bello da diventare indipendente dalla persona con cui è nato. Non a caso è stato scelto come singolo di lancio del disco. Qui la scrittura raggiunge il massimo della semplicità e dell’immediatezza, illuminando il pezzo di una bellezza essenziale. 

“‘La stessa canzone’ racconta quel forte legame che resta invariato anche dopo che qualcosa finisce: un ricordo talmente bello da diventare indipendente dalla persona con cui è nato. Si parla spesso del rancore e della rabbia che si prova dopo la fine di un rapporto, qui invece volevo spostare il focus sull’affetto che resta e che legherà sempre quelle due persone, qualsiasi cosa succeda, nonostante tutto.”

07. TERAPIA
Prod: Lvnar

‘Ti guardi mai mentre scopi allo specchio? Direbbe molto di te stesso.’ Inizia così, senza filtri. Il brano prosegue con immagini schiette, domande esistenziali e flussi di coscienza che raccontano ancora una volta la complessità delle relazioni. 

“In questo brano ho mischiato i punti di vista, passando spesso da quello che fa le domande a quello che si dà le risposte. Mi sono immaginato una seduta di terapia, anche perchè scrivendo brani così, riesco a capire molto di me e di quello che mi circonda.”

08. TUTTO O NIENTE
Prod: Lvnar

“È un dialogo aperto con la mia coscienza che diventa quasi un corteggiamento. Anche se in maniera molto scanzonata, per me è un brano profondo che parla della difficoltà di restare autentici.”

Pur avendo un impianto molto pop, il brano si inserisce a pieno titolo nel panorama dell’album. 

09. SOLAMENTE DI TE
Prod: Fudasca

Il brano mostra il lato più leggero e allo stesso tempo scuro del rap di Mecna.

10. A CIEL SERENO
Prod: Fudasca

È il pezzo più ‘difficile’ dell’album, per il contenuto e per la sfida di raccontare temi importanti e personali. 

“Le strofe le ho scritte tutte d’un fiato, e ne è uscito un pezzo talmente importante che voglio che parli da solo; ha sorpreso anche me il modo in cui sono riuscito a raccontare questa cosa, senza vergogna ma anche senza clamore.’ Il ritornello è un campione dal brano di faccianuvola ‘fulmine a ciel sereno’”.

11. BRUTTA GIORNATA
Prod: Fudasca

Il brano rappresenta il concetto che tutto passa, anche le esperienze più difficili: 

“Qualsiasi cosa succede, alla fine non è niente di che.  Anche quando ti sembra troppo da sopportare, alla fine il tempo cura tutto e alla fine dei conti… sarà stata solo una brutta giornata.”

È uno dei primi pezzi scritti e composti per l’album e occupa una posizione strategica nella tracklist, alleggerendo i toni prima della conclusione e restituendo armonia al percorso dell’album.

12. RITRATTI
Prod: Fudasca

Poteva essere un’intro, perché racchiude appieno tutti i temi dell’album. Non a caso è stato scelto per annunciare l’album.

“Ho voluto fare una fotografia, in una maniera hip hop, poi c’era quel sample di Ghemon che mi girava in testa durante la stesura del disco: ‘Niente è tanto personale che non si può raccontare.’”

Il brano diventa così uno statement potente della capacità di Mecna di mettersi a nudo, continuando la sua ricerca di spontaneità, semplicità e attenzione al dettaglio.

“‘Ritratti’ è uno sfogo, una fotografia… anzi, direi una radiografia di dove sono e di come mi sento, guardando indietro e attorno a me, soprattutto nell’ambiente della musica, ma non solo.” sottolinea invece Mecna.

Scritto da Nico Donvito
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