venerdì 22 Novembre 2024

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Michele Bravi: piccoli “Diamanti” crescono

Il giovane artista torna in radio con il terzo estratto da “Anime di carta”, il suo ultimo e fortunato album.

Dopo l’inaspettato e ritrovato successo ottenuto al Festival di Sanremo con “Il diario degli errori”, seguito dal singolo estivo “Solo per un po”, per Michele Bravi è tempo della terza prova rappresentata dal lancio di “Diamanti”, in rotazione radiofonica dal 15 settembre, che va a chiudere in bellezza questo memorabile 2017. Composto a quattro mani da Andrea Amati e Federica Abbate, il brano è dotato di un’imponente ossatura melodica, impreziosita da una veste moderna nell’arrangiamento e da sonorità spiccatamente internazionali. Una deliziosa ballad orchestrale guarnita da ambientazioni electropop, le stesse che avvolgono interamente in maniera riconoscibile il suo ultimo progetto discografico “Anime di carta” (di cui vi abbiamo fornito precedentemente un’accurata recensione).

Tra il classico e l’attuale, il pezzo è il risultato di quella ricerca che a volte manca nell’odierno panorama musicale italiano, dove il coraggio della sperimentazione è un lusso che in pochi vogliono assumersi. Ha corso il rischio Michele Bravi, riuscendo a riprendersi ciò che era suo di diritto, quel posto conquistato con la vittoria della settima edizione di X Factor e che aveva perduto dopo essere stato considerato finito da alcuni poco lungimiranti addetti ai lavori, pensate, con un solo album alle spalle e diciotto anni appena compiuti. Una brutta storia diventata per fortuna una favola a lieto fine, di quelle che ci piacciono e che non vorremmo mai smettere di raccontare.

Diamanti | Audio

Diamanti | Testo

Ci si accorge sempre tardi
delle cose andate via
delle favole da grandi
senti sempre nostalgia
ma adesso lo so, adesso lo so
che a volte quello che senti
per qualcuno è chiaro solamente
quando poi lo perdi

Diamanti, distanti
negli occhi che ho davanti
confusi, distratti
che quasi non riconosco più
distanti, lontani
ci legano le mani
ma trattenerli a noi non si può

Ci si perde prima o poi
cercando quello che non c’è
e anche questa volta
lasci indietro una parte di te
e adesso lo so, sì adesso lo so
ora che è gia troppo tardi

Diamanti, distanti
negli occhi che ho davanti
confusi, distratti
che quasi non riconosco più
distanti, lontani
ci legano le mani
ma trattenerli a noi non si può

Non ci è dato mai di riprendere
le stagioni del passato
non puoi riaverle indietro
neanche se tu lo vuoi
trattenerle a noi non si può

Diamanti, distanti
negli occhi che ho davanti
confusi, distratti
che quasi non riconosco più
distanti, lontani
ci legano le mani
ma trattenerli a noi non si può
trattenerli a noi non si può

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.