sabato 2 Novembre 2024

ULTIMI ARTICOLI

SUGGERITI

Mietta, “Spritz Campari”: come ubriacarsi di passione e leggerezza – RECENSIONE

Disponibile da venerdì 3 luglio l’atteso singolo della camaleontica interprete tarantina, intitolato “Spritz Campari

Veniamo da un periodo non facile e su questo non vi è alcun dubbio, in cuor nostro ci sentiamo profondamente diversi, ma attorno a noi la vita sta tornando a scorrere con la stessa normalità e la stessa leggerezza. Proprio di questi due elementi abbiamo un disperato bisogno in questa strana estate, divertirci nei limiti del possibile e, come mai prima d’ora, di cantare e ballare sulle note di una bella canzone.

Per certi versi, personalmente, non avrei mai pensato di pogare a ritmo del “du du du da da da”, ma l’imprevisto fa parte da sempre del cammino artistico di Daniela Miglietta, meglio conosciuta come Mietta, camaleontica e passionale interprete tarantina non nuova a questo genere di sperimentazione e che riascoltiamo con piacere in questo interessante episodio discografico, intitolato “Spritz Campari”.

Composto da Karin Amadori, Vincenza Casati, Valerio Carboni e co-prodotto da quest’ultimo assieme a Diego Calvetti, il brano si lascia apprezzare sin dal primissimo ascolto, rappresentando il proseguo ideale di Milano è dove mi sono persa e di Cloro, i due precedenti e ispirati capitoli dalla nuova saga musicale che la vede protagonista.

A trent’anni esatti da Vattene amore, Mietta continua a mettersi in gioco spiazzando l’ascoltatore sulle note di un pezzo funzionale e per nulla scontato. Di lei si potrebbero scrivere pagine intere, ripercorrendo e approfondendo le scelte avanguardiste che hanno fatto parte del suo percorso, l’energia e la voglia di esplorare che vanno tutte in un’unica direzione, come a dire: tutte le strade portano ad Achille Lauro.

Mi spiego meglio: non c’è artista femminile nel nostro Paese che si è messa in gioco più o come l’eclettico artista romano, tra l’altro in tempi non sospetti e cronologicamente almeno un paio di decenni prima. Ecco, apprezzerei molto un duetto tra i due, li vedo un po’ come gli Adamo ed Eva dell’anticonformismo. Attraverso le loro scelte musicali hanno sempre preferito non rassicurare il pubblico, piuttosto meravigliarlo e sorprenderlo con effetti speciali.

In tal senso, “Spritz Campari” è una sorsata d’acqua fresca, alcolica al punto giusto, ma in linea con una storia importante come quella di Mietta, che nella vita ha deciso di divertirsi sperimentando. Sì, anche a cinquant’anni, perché no? Daniela ha detto no al colesterolo ma sì ai cocktail musicali… quelli da sorseggiare al tramonto in riva al mare in compagnia delle persone care, nell’intimità di un’estate che sarà volutamente e profondamente spensierata, come una canzone che ascolti una volta e che non scordi più, tipo questa qua che fa du du du da da da, du du du da da da.

Acquista qui il brano |

Spritz Campari | Video

Spritz Campari | Testo

Tre numero perfetto
ma a te chi te l’ha detto
che pensi solo al sesso
tredici che sia maledetto
che sia maledetto, che sia maledetto
il diciassette è meglio stare a casa
ma a casa ci sei tu
e allora me ne vado via
otto a te piaceva sopra
a me piaceva sotto 

Se non ha funzionato tra di noi
non è per colpa di uno specchio rotto
è che noi non ci capiamo proprio
mi chiedi cosa vuoi 

Voglio solo uno spritz campari
oppure mille paia di occhiali
uno per ogni volta che vorrei non guardarti più
non è vero che mi rimani
in testa come le canzoni
come quelle che ascolti
soltanto una volta e poi non le scordi più
tipo quella là che fa “du du du da da da”

Sei non so più chi sei
se lo volessi sai
potrei chiederlo a lei
sette sono le meraviglie
come le tue spalle
come le mie caviglie 

Ma un giorno abbiamo smesso di guardarci
ormai la nostra storia
suonava come un vecchio disco rotto
a te piaceva sopra a me piaceva sotto 

Se non ha funzionato che ne sai
di tutti i posti in cui non siamo stati
i messaggi e i sogni mai scambiati
mi chiedi cosa vuoi 

Voglio solo uno spritz campari
oppure mille paia di occhiali
uno per ogni volta che vorrei non guardarti più
non è vero che mi rimani
in testa come le canzoni
come quelle che ascolti
soltanto una volta e poi non le scordi più
tipo quella là che fa “du du du da da da”
tipo quella là che fa “du du du da da da”

Ah mi chiedi solo adesso cosa vuoi
ma prima tu non me l’hai chiesto mai
cosa vuoi 

Voglio solo uno spritz campari
oppure mille paia di occhiali
uno per ogni volta che vorrei non guardarti più
non è vero che mi rimani
in testa come le canzoni
come quelle che ascolti
soltanto una volta e poi non le scordi più
tipo quella là che fa “du du du da da da”
tipo quella là che fa “du du du da da da”

The following two tabs change content below.

Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.