sabato, Aprile 27, 2024

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“Minuscola” di Isotta è un’oasi nel deserto del no-sense estivo – RECENSIONE

Recensione del secondo album di inediti della cantautrice toscana

L’estate sta diventando una stagione sempre più ostica per l’ascoltatore che dalla musica cerca soprattutto un’occasione per arricchire la propria anima, per essere stimolato mentalmente, per emozionarsi o per riflettere. Si pubblica tanto, forse troppo, ma quasi solo ciò che ambisce a un ascolto distratto, facile, senza pretese, e non è quindi un caso che tanti grandi artisti stiano rinunciando a pubblicare nuova musica nei mesi estivi: troppo difficile trovare attenzione in mezzo al marasma di motivetti usa e getta.

Eppure questo generale vuoto contenutistico, in alcuni casi, può diventare una fortuna per giovani cantautori e cantautrici che possono così sfruttare un campo più libero per accaparrarsi nuovi fedeli ascoltatori in astinenza da progetti pensati per durare molto più di una stagione: è il caso di Isotta Carapelli, in arte solo Isotta (a cui qui la nostra ultima intervista), cantautrice senese classe ’92, che con il suo secondo album di inediti “Minuscola” è stata per noi un’oasi nel deserto di quest’ultimo periodo.

Un lavoro che vive con intelligenza il contrasto |

Pubblicato lo scorso maggio su etichetta Apollo Records e prodotto da Diego Calvetti e Pio Stefanini, “Minuscola” è infatti un album perfetto per evadere dal no-sense imperante in radio, tv e sulle piattaforme streaming, senza comunque doversi perdere il gusto per la leggerezza. Perché Isotta affronta sì diversi temi cari al cantautorato tra stati d’animo oscuri, paure, inquietudini, insicurezze, ma lo fa con una cifra tutta sua, ironica, inquieta ma allo stesso tempo scanzonata, e quindi spiazzante per come vive e propone il contrasto con intelligenza.

La riflessione sulla casualità delle nostre esistenze diventa così un’occasione per divertirsi con doppi sensi e giochi di parole nel singolo attualmente in radio che è anche una delle rivelazioni di questa estate, “Mi piace il caso” (ancora nella Top20 indipendenti di Earone a tre mesi dall’uscita). L’elogio della semplicità e la normalizzazione del fallimento (“Saper sbagliare alla grande è un traguardo, ho il sacrosanto diritto di non essere un cazzo“) di “The boys” sono invece motivo per colpire con sarcasmo chi vuole fare a tutti i costi il fenomeno: “Tutti gangster, tutti figli di puttana, tutti supereroi, the boys. Ma giustamente ti chiedi cos’ho fatto di male per essere un uomo comune“.

Ad aiutarla, in questo senso, contribuisce la scelta dell’elettronica come elemento sonoro predominante del progetto (la relazione sentimentale in crisi de “La festa“, ad esempio, si sviluppa su atmosfere da disco music) e di melodie spesso leggere e spensierate (“Finché noia non ci separi“, “Al di là della felicità” in duetto con Cannella e “Fantacalcio” sono tra i brani più orecchiabili e immediati del disco pur trattando temi come la noia che deriva dalla mancanza di amore, il bisogno di evadere da un senso di soffocamento e la paura di vivere). Isotta racconta il buio, ma lo cela dietro alla luce di un pop fresco, contemporaneo, dall’anima internazionale.

Vocalità che rende accoglienti anche i brani più austeri e scrittura ricca di immagini potenti |

Elemento centrale e fondamentale è però anche la voce della cantautrice, lieve, delicata, intima, capace di risultare carezzevole anche nei momenti più duri: ti dice che “odiare ci fa sentire al sicuro” e che “il gioco è bello quando va a fuoco, così mi piaci quando bruci” (da “Un pugno al muro“, canzone che immagina la rabbia come un consigliere da ascoltare), ma lo fa senza aggiungere ulteriore pesantezza. Un timbro dotato di un evidente tocco sensuale e di un fascino agrodolce in grado di rendere accoglienti anche i brani più austeri come “Hikikomori“, “Licantropo” e “Monumentale da passeggio“.

Sono i pezzi dove più viene evidenziata l’importanza della componente descrittiva nella penna di Isotta. “Hikikomori“, in particolare, racconta con un innato talento e una spiccata originalità la prigionia della mente, ma non solo: Isotta utilizza la figura di coloro che decidono di chiudersi in casa, ritirandosi dalla vita sociale e non avendo alcun contatto diretto col mondo esterno, per descrivere ciò che tutti abbiamo recentemente vissuto a causa dell’emergenza sanitaria. E diventa così inevitabile ritrovare, nello sviluppo dei versi, la vita di quei giorni: “Ho due vasche da bagno al posto degli occhi, sul cemento macchiato proietto il mio cielo, il monitor acceso che mi fa da luna e da sole, tengo fuori i mostri, fuori dalla porta“.

Una scrittura che denota una grande capacità nel creare immagini potenti e dirette, che lasciano un segno profondo nell’anima e nella mente dell’ascoltatore perché curiose, inusuali, brillanti. Pensiamo a quel “tu che vuoi il paradiso e non sei pronto a morire, come andare a Chernobyl a prendere il sole” di “Finché noia non ci separi“, o alla “primavera nel futuro, rondini di metallo nero” di “Porno amatoriale“, o ancora alla “vita” paragonata a un “passatempo popolare vagamente simile al flipper e alla slot machine” in “Fantacalcio“.

In conclusione |

Isotta pretende attenzione e infatti “Minuscola” è un disco che necessita di essere ascoltato prima tutto d’un fiato e poi ripercorso piano piano per coglierne ogni dettaglio e ogni significato velato. Già apprezzatissima negli ambienti più di nicchia e riservati al cantautorato, come dimostrano gli importanti riconoscimenti già ottenuti in poco più di due anni (un Premio Bianca d’Aponte, il Premio della Critica e il Premio AFI alla finale di Musicultura 2022 e una nomination alle Targhe Tenco per l’album d’esordio “Romantic dark“), con questo album ci troviamo di fronte a una cantautrice che ora è pronta per cercare di inserirsi nel mainstream. Senza aver paura di snaturarsi troppo perché è già perfetta così. Attuale, ma tutt’altro che ruffiana.

Miglior traccia | Hikikomori

Voto complessivo | 7,5/10

Tracklist e stelline |

  1. Intro minuscola ★★★★★★☆☆☆☆
    [Isotta, Diego Calvetti]
  2. Mi piace il caso ★★★★★★★½☆☆
    [Isotta, Claudio Marini, Veronica Rauccio, Luca D’Aversa, Diego Calvetti]
  3. Finchè noia non ci separi ★★★★★★★★½☆
    [Isotta, Pio Stefanini, Diego Calvetti]
  4. Al di là della felicità (feat. Cannella) ★★★★★★★★☆☆
    [Isotta, Diego Calvetti, Enrico Fiore, Jacopo Ilari]
  5. La festa ★★★★★★☆☆☆☆
    [Isotta, Pio Stefanini]
  6. Granello di sabbia – Interlude ★★★★★★★☆☆☆
    [Isotta, Diego Calvetti]
  7. Hikikomori ★★★★★★★★½☆
    [Isotta, Diego Calvetti]
  8. The boys ★★★★★★★½☆☆
    [Isotta, Diego Calvetti, Pio Stefanini, Giuseppe Anastasi]
  9. Porno amatoriale ★★★★★★★☆☆☆
    [Isotta, Pio Stefanini, Diego Mancino, Daniele Coro]
  10. Un pugno al muro ★★★★★★★☆☆☆
    [Isotta, Diego Mancino, Luca Mezzadra, Pio Stefanini]
  11. L’amore quando non si fa ★★★★★★★☆☆☆
    [Isotta, Claudio Marini, Marta Venturini, Marco Ciampa, Pio Stefanini]
  12. Non è finita – Interlude ★★★★★★½☆☆☆
    [Isotta, Diego Calvetti]
  13. Licantropo ★★★★★★½☆☆☆
    [Isotta, Diego Calvetti, Pio Stefanini, Jacopo Ilari]
  14. Fantacalcio ★★★★★★★☆☆☆
    [Isotta, Pio Stefanini]
  15. Monumentale da passeggio ★★★★★★★½☆☆
    [Isotta, Diego Mancino, Luca Mezzadra]
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Nick Tara

Classe '92, ascoltatore atipico nel 2022 e boomer precoce per scelta: mi nutro di tradizione e non digerisco molte nuove tendenze, compro ancora i cd e non ho Spotify. Definito da Elettra Lamborghini "critico della sagra della salsiccia", il sogno della scrittura l'ho abbandonato per anni in un cassetto riaperto grazie a Kekko dei Modà, prima ascoltando un suo discorso, poi con la sincera stima che mi ha dimostrato.
Nick Tara
Nick Tara
Classe '92, ascoltatore atipico nel 2022 e boomer precoce per scelta: mi nutro di tradizione e non digerisco molte nuove tendenze, compro ancora i cd e non ho Spotify. Definito da Elettra Lamborghini "critico della sagra della salsiccia", il sogno della scrittura l'ho abbandonato per anni in un cassetto riaperto grazie a Kekko dei Modà, prima ascoltando un suo discorso, poi con la sincera stima che mi ha dimostrato.