venerdì 22 Novembre 2024

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Miriam Masala: “Voglio far arrivare alla gente la mia ironia” – INTERVISTA

A tu per tu con l’artista ligure, fuori in radio e nelle piattaforme digitali con il singolo “OPS!”

Sono trascorsi quasi sei anni dalla sua partecipazione ad Amici 13, Miriam Masala è cresciuta affinando sia la propria vocalità che l’abilità interpretativa. “OPS!” è il titolo del suo ultimo singolo che anticipa l’uscita del suo prossimo lavoro discografico, attualmente in fase di lavorazione. In questi mesi sta collaborando alla stesura di nuove canzoni assieme ad alcuni giovani interessanti autori e compositori del nuovo panorama della musica leggera italiana, tra i quali Joe Foresta,  Zibba e Fabio Ferraboschi, quest’ultimo co-autore insieme a lei e a Matteo Becucci di “Settembre”, brano con il quale si è aggiudicata il riconoscimento della critica come “miglior Testo” al Premio Lunezia nel 2017.

Ciao Miriam, “OPS!” è il titolo del tuo nuovo singolo, cosa racconta?

«Racconta di me delle mie aspettative delle mie speranze… è un testo molto autobiografico».

A livello musicale, invece, quali sonorità hai voluto abbracciare?

«Beh, dopo avere abbracciato il pop cantautorale con “Settembre”, ho voluto percorrere la strada del sound internazionale con una ritmica sostenuta anche se “elegante”…».

Cosa avete voluto trasmettere attraverso le immagini del videoclip ufficiale?

«Ironia! Molta ironia con un pizzico di sensualità. In fondo quella che (penso) di essere. Spesso mi scanzono da sola… sapersi prendere in giro con ironia è il modo migliore per affrontare la vita».

Quando e come hai scoperto la tua passione per la musica?

«Tardi… in pratica sui 20 anni. Poi è arrivata l’esperienza di Amici e da lì non mi ha più lasciata…».

Quali ascolti hanno accompagnato e influenzato il tuo percorso?

«Ascolto molta musica di tutti i generi anche se mio padre mi ha trasmesso la passione per i “grandi” degli anni ‘70 e ‘80 ed in particolare Fabrizio De Andrè. Arrivando ai giorni nostri Tiziano Ferro e Jovanotti su tutti, ma anche i Muse e Beyoncè».

Nel 2013 hai partecipato ad “Amici”, cosa ti ha lasciato quell’esperienza?

«La consapevolezza di volere tentare di vivere di musica. E’ un percorso lungo e difficile e non ci si può improvvisare, è per questo che da un anno sto lavorando duro per creare il mio progetto».

Ti senti rappresentata dall’attuale settore discografico?

«Non so cosa intendi per settore discografico… esiste ancora la discografia? Io credo che internet, o meglio youtube e spotify abbiano rivoluzionato tutto il mondo della discografia… forse troppo. Oggi chiunque può mettere online un brano o un video e le persone non riescono più a distinguere tra progetti che hanno dietro lavoro, sacrifici e arte da quelli usa e getta o improvvisati…».

Per concludere, quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere e/o sogni nel cassetto?

«Vivere nella musica e di musica. Sto lavorando con autori e produttori per mettere a fuoco il mio progetto. Voglio arrivare alla gente in modo non banale ma nemmeno troppo cervellotico, soprattutto in modo ironico. Vorrei presto poter cantare sul palco. Lavorare in studio è stimolante, ma ho bisogno del contatto con la gente».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.