lunedì 25 Novembre 2024

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Natalia Moskal: “In futuro vorrei affrontare nuove sfide” – INTERVISTA

A tu per tu con l’artista polacca, in occasione dell’uscita del nuovo singolo intitolato “Guarda la luna

Tempo di nuova musica per Natalia Moskal, attualmente in radio con il singolo “Guarda la luna”, cover del brano interpretato originariamente da Sophia Loren e contenuto all’interno della colonna sonora di “Nine”, musical ispirato al celebre “8 ½” di Federico Fellini. Si tratta del terzo estratto dall’album “There is a star”, un progetto dedicato alle canzoni che hanno segnato la storia della musica italiana e internazionale degli anni ’50 e ’60.

Ciao Natalia, benvenuta. Partiamo dal tuo ultimo singolo “Guarda la luna”, cosa ti ha spinto ad incidere questo pezzo?

«È il terzo singolo del mio album “There is a star”. Ho scelto questa canzone perché mi sembrava avesse l’atmosfera giusta per continuare la storia dal video di “Tu vuo’ fa l’americano”. Volevo creare la seconda parte di quel video e stavo cercando una canzone che si adattasse. Ecco perché ho scelto “Guarda la luna”. La storia nella canzone originale è tra madre e figlio, nella mia versione ho deciso di cambiarla un po’ e ho creato la storia tra un uomo e una donna in una relazione romantica».

Cosa aggiungono a livello narrativo le immagini del videoclip ufficiale?

«Esattamente quello. La canzone originale fa parte del musical “Nine” del 2009. Parla di una relazione tra una donna e un uomo, madre e figlio. Ho deciso di riadattare il video sulla storia tra un uomo e una donna, per mostrare la complessità del rapporto tra due persone».

Questo brano fa parte del tuo ultimo album “There is a star”, com’è avvenuta la scelta delle canzoni in scaletta?

«Ho scelto canzoni che sono state originariamente cantate da Sophia Loren e che provengono dai suoi film degli anni ’50 e ’60. Sophia è stata una grande ispirazione per questo progetto e nel mio cd fisico c’è anche una sua breve biografia scritta da me. Anche il video “Mambo Italiano” che ho realizzato è stato creato sulla base di 14 diversi look ispirati proprio agli stessi suoi».

Chi ha collaborato con te alla realizzazione di questo progetto? Chi senti di ringraziare?

«Soprattutto dovrei essere grata al produttore e ai musicisti che hanno registrato l’album. Jan Stoklosa è un noto produttore in Polonia, ha creato tutti i nuovi arrangiamenti, registrato alcuni degli strumenti e prodotto l’intero album. Grazie a lui l’album suona così bene e sono estremamente soddisfatta dei risultati».

Facciamo un breve passo indietro nel tempo, quando e come ti sei avvicinata alla musica?

«Ho iniziato a cantare da piccola, guardando sempre i film Disney e cantandoci insieme. Ad un certo punto mia madre mi ha spinto a partecipare a una gara di canto nella mia scuola. Avevo 8 anni e ho cantato “Can you feel the love tonight” di Elton John. Da quel momento ho capito che la musica è il mio più grande amore e passione e non voglio mai smettere di cantare».

Obiettivi e sogni nel cassetto per il futuro?

«Vorrei affrontare nuove sfide. Ora sto iniziando a lavorare su nuova musica e voglio pubblicare presto nuove canzoni in italiano. Preferibilmente anche un album. Ma questa volta vorrei che le canzoni fossero mie, non delle cover».

Per concludere, quali elementi e quali caratteristiche ti rendono orgogliosa di “There is a star”?

«Adoro i nuovi arrangiamenti con l’orchestra. C’erano venti persone che registravano questo album e lo amo così tanto proprio perché prima non avevo mai avuto la possibilità di registrare un album con un’orchestra. Sono anche felice di essere riuscita a cantare in italiano e napoletano, anche se si sente che ho uno strano accento».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.