giovedì 21 Novembre 2024

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Nek racconta “La storia del mondo” con una ritrovata lucentezza – RECENSIONE

Nuova musica per l’artista emiliano, in radio con il singolo che anticipa l’uscita del prossimo album

Si intitola Il mio gioco preferito – Parte prima il quattordicesimo progetto discografico (in uscita il prossimo 10 maggio) di Filippo Neviani, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Nek, artista che abbiamo riascoltato in concorso all’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Mi farò trovare pronto” (qui la nostra recensione). A due mesi e mezzo di distanza dalla conclusione della kermesse, il cantautore emiliano torna in rotazione radiofonica dal 19 aprile con il nuovo singolo “La storia del mondo”, firmato insieme a Giulia Anania, Andrea Bonomo, Luca Chiaravalli e Davide Simonetta, alcuni tra gli autori più interessanti e prolifici degli ultimi anni.

Rispetto alla proposta sanremese, questa canzone rende giustizia all’intero percorso dell’artista, senza strizzare l’occhio soltanto alle ultime produzioni, riuscendo ad evocare le nostalgiche suggestioni anni ’90 nelle strofe e soprattutto nel ponte, le parti maggiormente di primo impatto, a discapito di un ritornello un pelino più debole, ma che funziona e si lascia comunque ricordare.

La voce distinguibile di Nek rende il risultato finale ancora più particolare, delicato, in perfetta sincronia tra tradizione e modernità. La semplicità del sound è il segreto della sua immediatezza, così come la profondità del testo che attraversa i binari di tutte quelle cose che abbiamo visto con i nostri occhi e vissuto sulla nostra pelle, in modo tale da permettere ai ricordi di intrecciarsi a tutto il resto, in quel grande affresco che è l’umanità.

Le immagini, le occasioni, gli orizzonti, le stazioni, le valigie e le tante tappe di un viaggio che non conosce destinazione, perché in fondo la vita è una corsa senza meta, ciclica ma al tempo stesso imprevedibile, ed è proprio questo che la rende così speciale. La melodia accostata ad una cifra interpretativa di tal spessore regala emozioni, dimostrando come alle volte si possa realizzare qualcosa di nuovo pur avendo il coraggio di fare un passo indietro.

Questo e molto altro ancora è La storia del mondo, una poesia in musica che si manifesta in tutta la sua lucentezza e maturità, rassicurando coloro i quali si sentono smarriti. In questo scenario musicalmente confuso e orfano di bandiere memorabili, spaccato a metà tra indie e trap, per fortuna c’è chi dopo tanto vagare e sperimentare torna alla base, riportando la giusta attenzione sul tanto bistrattato pop. Signori scansatevi: Nek è tornato.

La storia del mondo | Audio

La storia del mondo | Testo

Abbiamo visto bandiere
aquiloni e astronavi
abbiamo visto le foto
in bianco e nero
l’Italia che vince i mondiali
abbiamo visto le piazze
e noi bambini invecchiare
abbiamo visto le stelle
da un marciapiede
cadere e non farci del male

E ne abbiamo viste di occasioni
di orizzonti sopra i muri
prima di dormire
dimmi come stai
nei tuoi occhi libri da sfogliare
e l’arte di volersi bene
che non hai imparato mai

Musicisti e ladri d’amore
prigionieri, studenti e signore
è tutto per noi, è tutto per noi
bravi figli di pessimi padri
benedetti nei giorni sbagliati
è tutto per noi
guardandoci a fondo
siamo la storia del mondo
siamo la storia del mondo

Abbiamo visto la neve
le campane impazzire
abbiamo odiato settembre
il telegiornale
e avere purtroppo ragione

E ne abbiamo viste di stazioni
di valige senza nomi
e di case dove non ritornerai
lunghe estati calde di cicale
e di sere da godere
che non finiresti mai

Musicisti e ladri d’amore
prigionieri, studenti e signore
è tutto per noi, è tutto per noi
bravi figli di pessimi padri
benedetti nei giorni sbagliati
è tutto per noi
guardandoci a fondo
siamo la storia del mondo
siamo la storia del mondo

E abbiamo visto tante cose
riesci a ricordarle?
delle nostre facce
qualche cosa resterà
e c’è poesia dentro un errore
la bellezza di provare

Pacifisti e grandi impostori
invitati che restano fuori
è tutto per noi, è tutto per noi
e ragazze cresciute veloci
e chiunque non conterà mai fino a dieci
è tutto per noi
guardandoci attorno
siamo la storia del mondo
siamo la storia del mondo

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.