sabato 5 Ottobre 2024

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“Nomade che non sono altro”, la storia dei Nomadi rivive in un documentario Rai

Il racconto audiovisivo della band più longeva della musica italiana, con sessant’anni di vita alle spalle

Un omaggio al gruppo musicale dei Nomadi e del suo fondatore Beppe Carletti: lo propone “Nomade che non sono altro”, realizzato da Rai Documentari, in onda mercoledì 24 luglio alle 22.50 su Rai Storia, oltre che disponibile in on demand su RaiPlay.

Sono i primi anni ‘60 quando tra Modena e Reggio Emilia Beppe Carletti e Augusto Daolio decidono di formare una loro band. L’esordio avviene nel 1963 e il nome scelto è Nomadi.Nel 1966 inizia la collaborazione con un allora sconosciuto Francesco Guccini.

Da questo sodalizio nascono canzoni che segnano una tappa fondamentale nel panorama musicale italiano. E nel 1972 arriva “Io vagabondo”, ancora oggi canzone simbolo della band e inno per diverse generazioni. Il documentario racconta attraverso la testimonianza di Beppe Carletti la storia dei Nomadi e accompagna i telespettatori fino al concerto evento di giugno 2023 a Novellara, dove la band ha festeggiato i sessanta anni di storia.

Due attori, Andrea Avanzi e Marco Santachiara interpretano Beppe e Augusto e portano gli spettatori nei luoghi dei Nomadi, Novellara, le valli e la bassa, in sottofondo le riflessioni di Augusto Daolio estratte da un’intervista radiofonica Rai “Lo specchio del cielo” del 1989.

Il racconto è arricchito dalle testimonianze di Francesco Guccini, Luciano Ligabue, Caterina Caselli, Rosario Fiorello. Il paroliere Alberto Salerno racconta della nascita di “Io vagabondo”. Al racconto si aggiungono il cantautore Stefano Cisco Bellotti, i musicisti Cico Falzone e Daniele Campani, i figli Elena Carletti e Davide Carletti, Don Giordano Goccini il parroco di Novellara, il giornalista Pino Strabioli e l’ex parlamentare e fan Renzo Lusetti. Le immagini di repertorio dell’archivio Rai ripercorrono le partecipazioni televisive e i concerti della band più longeva in Italia e prima di loro, al mondo, solo i Rolling Stones.

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