Tutte le mini-recensioni dei nuovi brani in radio da questa settimana
- FIORI SUI BALCONI – Federica Abbate
Una delle autrici di maggior successo degli ultimi anni si dona finalmente in prima persona per un brano che la presenta in modo totalmente inedito rispetto alle cose da lei scritte fino a questo momento. La melodia risuona di echi orientaleggianti creando un effetto estremamente convincente e trascinante; la voce profonda, dotata di sfumature soul-black, risulta benissimo con la distorsione sintetica di fondo. Un esordio sorprendente e assolutamente meritevole di attenzione: Federica riesce nell’intento di crearsi una dimensione propria diversa, ma fortunatamente non opposta, a quelle da lei create per alti artisti in questi anni. Ora occorre farla conoscere anche in questa veste di cantante. VOTO: 9
- NON VOGLIO ANDARE VIA – Giuni Russo
Un brano risalente al 1980 per la prima volta reso edito in occasione dell’uscita di “Armstrong”, nuovo album postumo della cantautrice scomparsa prematuramente nel 2004. Voce che allora doveva ancora conoscere il grande successo di Un’estate al mare ma che già dimostrava la sua grandissima capacità tecnica ed espressiva che, come per un gioco del destino, si trova a cantare a gran voce “non voglio andare via”. Poco più di vent’anni dopo se ne andrà soffocata dalla malattia che combatté sempre con grande tenacia. Una canzone che non può non commuovere chi l’ha conosciuta davvero. VOTO: 8
- TUTTO QUELLO CHE CI RESTA – Maldestro
Brano tutto sommato leggero e scanzonato per il giovane cantautore che dalla sua conserva la sua usuale profondità vocale con un timbro estremamente graffiato e privo di troppi sbalzi e sfumature. L’arrangiamento si rivela essere, ancora una volta nel suo caso, la sua carta vincente anche se è ancora troppo poco per convincere davvero malgrado una scrittura sempre estremamente attenta. VOTO: 4.5
- AUTUNNO – Noemi
La rossa interprete romana torna in scena con quello che poteva essere un brano perfetto per l’estate (malgrado il titolo del tutto ingannevole). Torna ed annulla tutto ciò che di buono ha costruito in questi anni di carriera. L’incipit che recita “sarà un autunno difficilissimo, sarà un inverno difficilissimo, sarà una primavera difficilissima” getta al vento anni di ricerca di sofisticati testi che potessero eleggerla a sopraffina interprete d’altri tempi. Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti che firma il pezzo, poi, non ha nemmeno il buon gusto di evitare un verso che all’attacco del ritornello esclama “sotto il sole” (vedasi Riccione insomma). Alla fine, però, alla cara Noemi si perdona anche quello che, dal punto di vista testuale, risulta essere il suo peggior brano di sempre. Sacrificio necessario per tornare in radio, per balzare ai vertici delle classifiche e tornare a dire la sua come ai vecchi tempi. VOTO: 6
- LE COSE PIU’ BELLE – Roberta Bonanno
Atmosfera che si fa più acustica per questo nuovo brano rispetto alle ultime proposte dell’ex voce di Amici. La leggerezza è l’obiettivo dichiarato (anche dal testo) per questo pezzo che propone una Roberta quanto mai scanzonata ma pur sempre nazional-popolare. Freno a mano tirato per una vocalità che negli anni ha dimostrato ben altre capacità e potenza di suono. Poco graffiante e poco convincente malgrado un sempre buon canto. VOTO: 5
- LA LUNA PIENA – Samuel
Quinto singolo estratto dal primo album solista dell’ex vocalist dei Subsonica che qui tira fuori, per la prima volta, delle atmosfere intime e dense di respiri. La voce si appoggia con delicatezza ad una melodia tutta attenta a non superare un certo limite di spessore e di potenza: rimane l’arrangiamento elettronico per un racconto che dipinge su di una tela bianca un racconto di un incontro a due illuminato dalla pallida luce della luna che, comunque, permette di scorgere molti più dettagli di quanti ci si aspetterebbe. Ma il finale non è di certo dei migliori, anzi: “la luna falsa degli innamorati, sterminatrice di cieli stellati”. VOTO: 7
- VALORE ASSOLUTO – Tiziano Ferro
Ferro, si sa, è da sempre poeta d’amore e per questo nuovo autunno sceglie di andare su di una tradizionale dedica d’amore che nel testo evoca immagini appiccicose come una pioggia “di tutti i cuori del mondo” o “tutti gli angeli” tra i quali, ovviamente, spicca soltanto il destinatario di tutto questa. La firma che accompagna il cantautore di Latina è nuovamente quella di Emanuele Dabbono (già al suo fianco oltre che per Incanto, anche per Il conforto e Lento/Veloce). Struttura melodica abbastanza pacata che non sfocia mai in un vero inciso sopra le righe che, invece, si libera soltanto nel finale tra i synth e la drum machine. Non la miglior cosa scritta e cantata da uno che di poesie ne ha scritte e cantante davvero di migliori ad ogni modo funzionerà anche questa. Non c’è dubbio. VOTO: 7+
Ilario Luisetto
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