Tutte le nostre mini-recensioni ai nuovi singoli in rotazione radiofonica
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ATTRAZIONE FATALE – Beatrice Quinta
Nel dopo-XFactor la più iconica concorrente dell’ultima edizione del talent torna a proporsi con un pezzo che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe permetterle di esprimere il suo potenziale vocale e contemporaneamente approfondire una sorta di trasgressività e sensualità che il suo personaggio ha dimostrato di voler far proprie. Se vocalmente la sfida può rivelarsi funzionale (malgrado una distorsione elettronica che non si sarebbe resa necessaria), meno perseguibile appare la seconda linea. Ne esce un brano forse carino da ascoltare una volta distrattamente ma poco più e di certo la scelta di una produzione così “già sentita” nel suo spirito retrò/datato non aiuta. VOTO: 5
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UN BRICIOLO DI ALLEGRIA – Blanco e Mina
La leggenda della Tigre di Cremona si affida in toto alla produzione di Michelangelo e alla scrittura di Blanco per creare un mix musicale generazionale che sappia risultare efficace per entrambi. In effetti il compromesso avviene permettendo sia a Blanco che a Mina di ritrovarsi “sotto un chiaro di luna forse un po’ stropicciati da una storia vissuta” che sa di percorsi musicali diversi ma ben assimilabili in un brano dal sapore soul-pop che abbia anche un graffio in un arrangiamento sostenuto che, come la voce di Blanco, rinuncia al gusto della distorsione elettronica. Mina, dal canto suo, rinuncia ad una possibile preminenza vocale accompagnandosi per quasi l’intero brano ad un cantato a due. Non è il classico pezzo che Blanco ha cantato finora e questo rende apprezzabile la voglia di uscire dalla zona di confort. Per Mina è l’ennesima prova di come la sua voce sia duttile e capace di entrare in ogni diverso mondo musicale. Quel “ra pa pa pa pa pa pa pa” sa già di hit. VOTO: 8
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OCCHIALI DA SOLE – Diodato
Dall’ultimo bellissimo album del cantautore tarantino arriva questo nuovo estratto radiofonico che, di fatto, conferma tutte le caratteristiche della scrittura di Diodato che questa volta si concentra sulla tematica di chi non ha portato a compimento la propria vita secondo quelle che sono le più diffuse aspettative sociali. La figura che viene tratteggiata è quella di uomo che rimane alla finestra a vedere che cosa succede e che dentro di sè conserva una ricchezza per pochi. Una ricchezza che viene nascosta, ancora una volta, da un “va tutto bene” di circostanza che nessuno vorrà indagare. Un’orchestrazione più delicata avrebbe forse aumentato ancor di più il valore nostalgico di questi versi. VOTO: 7.5
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LEI PARLO’ DI LUI – Fasma
Direttamente dal suo nuovo album d’inediti Fasma tira fuori questo nuovo pezzo che segue, di fatto, la ricetta compositiva più tipica del suo autore. Partenza molto soffusa sulle corde di una sola chitarra acustica ma poi apertura accennata da subito nell’atmosfera prima dell’introduzione di tutto la struttura ritmica. Non c’è l’esplosione punk-rock più tipica della scrittura di Fasma che anche vocalmente non arriva all’apice della propria potenza. La proposta comunque c’è e si rivela fedele a quanto fatto finora. VOTO: 6-
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LA PIOGGIA PRIMA DI CADERE – Federica Abbate e Mr.Rain
Hanno fatto coppia più volte Federica Abbate e Mr.Rain prima di questo duetto. Lo hanno fatto da autrice e cantante anche per l’ultima sanremese “Supereroi” e ora, proprio sfruttando l’ottimo riscontro di quel brano, arriva questa nuova collaborazione che, in larga parte, richiama quell’idea musicale. Federica apre il brano tenendo per sè tutta la prima strofa e l’inciso in crescendo pur senza mai strafare vocalmente ma aumentando l’enfasi interpretativa. Nella seconda strofa interviene Mr.Rain dando un flow più dinamico al pezzo che nel suo ritornello, soprattutto, avanza con strascichi troppo prolungati nei finali del cantato. Peccato che la presenza di Mr.Rain sia limitato e circoscritto ad una sola strofa perchè una maggiore commistione di voci avrebbe arricchito un pezzo che ha tutto il valore autorale che da sempre Federica ha anche nella scrittura melodica e nostalgica. VOTO: 7
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INNAMORATA (F___U!) – Nina Zilli
Nina Zilli recupera finalmente il suo DNA retrò aderente allo spirito degli anni ’60 conservando, tuttavia, alla produzione Danti che tenta di modernizzare il tutto inserendo doppie linee vocali, suoni d’intermezzo ed uno spirito un po’ macchiettistico che non da credibilità al pezzo e, anzi, cerca di costruirne una visione ironica. Forse con la canzone questa è la scelta migliore ma per un rilancio vero della musicalità di Nina Zilli ci sarebbe stato bisogno di una gran canzone che prendesse sul serio quel mondo musicale e lo imponesse nuovamente al pubblico con serietà. VOTO: 5.5
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NON ESISTE ALTRO – Paolo Benvegnù e Malika Ayane
Si sposano benissimo le due timbriche mettendo in giusta contrapposizione i colori scuri e bassi di Paolo con quelli sempre raffinatissimi ed eleganti di Malika che appare ancora una delle voci femminili più belle e riconoscibili sulla piazza. Del pezzo dispiace soltanto la scelta di non sviluppare un vero e proprio inciso a livello testuale limitandosi a ripetere uno stesso verso depotenziando il risultato finale. Nel compenso il ponte sul finale dove finalmente anche la voce di Benvegnù si apre è da pelle d’oca. VOTO: 6.5
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DUE ROSE – Tiromancino e Enula
Federico Zampaglione è entrato qui successivamente nella scrittura di un pezzo che poco appartiene all’universo musicale dei Tiromancino se non nell’apertura del ritornello che trasmette tutto il mestiere del suo autore. La produzione e la scrittura è quella del team di Michele Canova Iorfida che già da qualche tempo accompagna Enula e la sua evoluzione musicale. La nostra ha una vocalità sensuale e davvero interessante e anche in questo pezzo dimostra qualche guizzo potenzialmente interessante. Il suo cantato più alto viene mantenuto in seconda linea fino all’ultimo breve inciso non dando al pezzo la possibilità di aprirsi del tutto. Peccato il troncamento finale perchè un nuovo special con un secondo ritornello avrebbe permesso alle due voci di avere più tempo per sperimentare e fondersi. VOTO: 7
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DIVERSO – Valerio Mazzei
Un altro di quei giovani ragazzi arrivati alla musica sfruttando la popolarità delle piattaforme social torna sulle scene con questo singolo che mette giustamente in evidenza la sua profondità timbrica scura ma che, contemporaneamente, mostra anche tutti i suoi limiti. Limiti che derivano da una mancata maturazione sia testuale che musicale che mantiene intatto uno spirito artistico troppo adolescenziale e aderente a quella semplicistica lettura che della musica si fa suoi social con i loro tempi dettati dalle stories Instagram o dai versi perfetti per essere condivisi. Prevedibile. VOTO: 4.5
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Ilario Luisetto
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