venerdì 22 Novembre 2024

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Patty Pravo, cinquant’anni dall’omonimo terzo album

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Tra i capolavori della musica leggera italiana che compiono quest’anno cinquant’anni di vita, troviamo l’omonimo terzo progetto discografico di Patty Pravo, rilasciato il 12 aprile del 1970. Nicoletta Strambelli è reduce da due album di successo, contenenti hit del calibro di “Ragazzo triste”, “Qui e là”, “Se perdo te”,  “La bambola” e “Il paradiso”, brani che l’hanno consacrata nell’Olimpo nazional-popolare come la Ragazza del Piper.

Dopo aver scalato le classifiche di mezzo mondo, l’interprete veneta si mostra in questo lavoro con una nuova veste, per quello che possiamo considerare il primo mutamento di pelle della sua carriera. Abbandonate le sonorità beat tipiche degli anni ’60, la Pravo inaugura il suo personale nuovo decennio abbracciando la melodia e un certo tipo di ricerca musicale che l’accompagnerà per tutto il corso della sua longeva carriera.

Reduce dal debutto sanremese avvenuto qualche mese prima con “La spada nel cuore”, l’artista veneziana decide di intraprendere una nuova rotta, un profondo cambiamento segnato dal lancio del singolo “Per te”, firmata a quattro mani da Mogol e Lucio Battisti, il gioiello di questo album assieme alla celebre cover Non, je ne regretterien” di Edith Piaf. Tra le tracce minori della sua discografia che impreziosiscono la scaletta di questo progetto, meritano una menzione d’onore anche: “Una conchiglia”, “1941”, “All’inferno insieme a te” e “Gocce di pioggia su di me”.

Tanti i generi sperimentati, dal rock al country, spaziando tra brani dei Beatles alle musiche del compositore statunitense Bart Bacharach. Con questo lavoro Patty Pravo si scopre una romantica chansonnier, simbolo incontrastato dell’emancipazione femminile di quegli anni, pur mantenendo una certa tenebrosità come si evince sin dalla copertina gotica e sepolcrale, al punto da ribattezzare il titolo dell’album in “Cimiteria”, come più volte definito dalla stessa eclettica interprete.

Patty Pravo | Tracklist e stelline

  1. The day that my love went away
    (Cyan Three)
  2. Il mio fiore nero
    (Franco Migliacci, Roy Philips)
  3. Motherless child
    (canto tradizionale anonimo)
  4. All’inferno insieme a te
    (Paolo Dossena, Franca Evangelisti, Claude Puterflam)
  5. La tua voce
    (Don Backy, Mogol, John Lennon, Paul McCartney)
  6. Per te
    (Mogol, Lucio Battisti)
  7. 1941
    (Mogol, Hanny Nilsson)
  8. Non, je ne regrette rien
    (Charles Dumont, Michel Vaucaire)
  9. Gocce di pioggia su di me
    (Cristiano Minellono, Bart Bacharach)
  10. Something
    (George Harrison)
  11. Una conchiglia
    (Paolo Dossena, Giosy Capuano)
  12. Perché sei il mio uomo (The love of a woman)
    (Paolo Dossena, Franca Evangelisti, Barry Gibbs, Robin Gibbs)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.