lunedì 25 Novembre 2024

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“Per due che come noi”, l’analisi schietta e non arzigogolata di Brunori Sas – RECENSIONE

Nuovo singolo per il cantautore calabrese, secondo estratto all’album “Cip!” in uscita il 10 gennaio

Come abbia fatto la musica italiana a sopravvivere per tutto questo tempo senza Brunori Sas, resta un mistero. Si intitola “Per due che come noi” il nuovo inedito pubblicato lo scorso 13 dicembre, uno di quei brani che già al primo ascolto sanno di classico. Prodotto da Taketo Gohara e dallo stesso Dario Brunori, il brano arriva a poche settimane di distanza dal precedente singolo Al di là dell’amore (qui la nostra recensione), pezzo più radiofonico ma altrettanto d’impatto. Anche questa volta ci troviamo al cospetto di una canzone importante, che riesce nel delicato e complicato compito di mettere d’accordo pubblico e critica, alchimia difficile da raggiungere di questi tempi.

In tal senso, Per due che come noi è la prova che si può ancora proporre una musica coinvolgente e coscienziosa, sia dal punto di vista tematico che sonoro, perché sentire un’orchestra vera che suona strumenti veri, non può che essere un vero piacere, una bella boccata d’aria analogica in tutto questo inquinamento digitale. Il risultato è una canzone d’amore chiara, comprensibile, schietta e senza troppi giri di parole, proprio come dovrebbero essere oggi i sentimenti, meno arzigogolati.

Il brano racconta la bellezza di un legame duraturo, in tutta la sua forza e trasparenza, comprese le magagne che talvolta caratterizzano un rapporto e lo rendono unico, diverso da qualsiasi altro. Perché la costanza è tutto e non è facile mantenere in piedi una relazione di lunga data, subentrano una serie di complicazioni e la matassa si aggroviglia al punto che i fili rischiano di annodarsi e, talvolta, di rompersi. A mantenere un rapporto di tale importanza ne vale comunque la pena, sempre, perché i legami cambiano continuamente forma, ma ciò che conta è la sostanza, la linea di demarcazione tra perdersi e ritrovarsi.

Mi ripeto, ma quella di Brunori Sas è davvero musica da difendere, con le unghie e con gli ascolti, da custodire gelosamente come si fa con qualsiasi oggetto prezioso. Sotto tutti i punti di vista, il cantautore è un abile ammaestratore di versi e note, un artista ispirato e contemporaneo che riesce a coniugare perfettamente sia l’onestà intellettuale che quella emozionale. Estetica e poetica vanno a braccetto verso un’unica direzione, fatta di profondità e di liriche trascinanti, frutto di una perfetta comunione tra istinto e ragione, passione e talento.

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Per due che come noi | Video

Per due che come noi | Testo

Vuoi fare l’amore o vuoi solo godere?
La linea è sottile la posso intuire
dal modo in cui mi mordi il labbro superiore
dalla tua bocca che stringe e non mi lascia scappare
e chissenefrega se è sesso o se è amore
conosco la tua pelle tu conosci il mio odore
che poi chi l’ha detto che è peggio un culo di un cuore
e che serve una canzone per parlare d’amore

Ma non confondere
l’amore e l’innamoramento che oramai non è più tempo
e senza perdere il senso dell’orientamento quando fuori tira vento
per due che come noi non si son persi mai
e che se guardi indietro non ci crederai
perchè ci vuole passione

Vuoi fare un bambino o lo faccio io?
Se ti fa piacere so farlo da Dio
oppure vorresti che fossi tuo padre
per stringerti al petto e cantarti le fiabe
e chissenefrega di Jünger o di Freud
non siamo dei santi, dai, sbagliamo anche noi
e a volte è anche bello trattarsi un po’ male
dormire di schiena per poi farsi abbracciare

Ma non confondere
l’amore e l’innamoramento che oramai non è più tempo
e senza perdere il senso dell’orientamento quando fuori tira vento
per due che come noi non si son persi mai
e che se guardi indietro non ci crederai
perchè ci vuole passione
dopo vent’anni a dirsi ancora di sì
e stai tranquilla sono sempre qui
a stringerti la mano
ti amo
andiamo

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.