Affrontiamo un tema collegandoci ad una canzone
Bouvet non si è fermato e “Kilometri” è il suo nuovo singolo. L’artista toscano ha continuato a dare senso al suo percorso musicale scegliendo la strada dello step by step, gradino dopo gradino, singolo dopo singolo. Una musica che sembra tuttavia aver cambiato decisamente direzione, soprattutto rileggendo l’intervista che facemmo con lui circa due anni fa (qui per leggerla). Meno rap, più melodia, ma sempre grande attenzione a testo e contenuto. Ed è così che dopo “Vedi me” ed “Hopper” Bouvet sceglie di proporre una canzone d’amore.
Entriamo nella canzone
Nel brano si raccontano i chilometri percorsi per arrivare alla persona amata e si descrive un amore che vale ogni singolo metro camminato a piedi scalzi. Molto interessante il parallelismo tra il viaggio fisico rappresentato dalle immagini di scarpe treni e autobus e il viaggio mentale, emotivo, che passa per Bukowski e Battisti. Non è infatti da sottovalutare la strada emotiva, quella che il cuore percorre ogni giorno perdendosi nei labirinti delle apparenze e dei pensieri complicati.
Sono tante le occasioni in cui per capirsi serve correre, poi rallentare, fare passi indietro e altri in avanti. In questa canzone l’amore è totale. È il treno preso per raggiungere, è il cuore messo a tacere per non disturbare. Al di là di queste considerazioni non potremmo parlare di una canzone di Bouvet se non ci fosse una dose di malinconia a condire il tutto. Anche in “Kilometri” emerge con forza l’idea di un passato che qualche ferita l’ha lasciata.
L’amore però è cura, non richiede scudi perché non ha con sé spade. Il sentimento pare alleviare lentamente la malinconia dell’autore fino a farla scomparire e il sentirsi fuori luogo ovunque si trasforma nella serenità di aver trovato il posto giusto. Di conseguenza alla fine del brano risulta chiaro che non importi il numero di chilometri percorsi, di giorni vuoti, di pensieri dedicati e forse sprecati, di dischi ascoltati e riascoltati per amare un’idea che è diventata vera. Chi ha viaggiato tanto, fisicamente e mentalmente, in fin dei conti le strade le conosce ed è proprio per questo che quando si ferma è molto probabile che poi in quel posto resta.
Riccardo Castiglioni
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