Affrontiamo un tema tramite una canzone
La canzone “Accetto miracoli” di Tiziano Ferro è una canzone vera, capace di raccontare entrambe le facce della medaglia comprese di tutte le loro sfumature. Il brano in esame da un lato racchiude un profondo bisogno di speranza che l’artista di Latina affida alla musica per poterlo sentire con più forza. Dall’altro, tuttavia, Tiziano Ferro non manca di mettere in luce alcuni angoli di sofferenza che inevitabilmente la vita sa presentare. Si parla di miracoli, e si parla di ostacoli “Fermo agli ostacoli, accetto miracoli”.
In primo luogo è interessante sottolineare la condizione di chi davanti ad un ostacolo decide di non fermarsi e di accettare l’ipotesi che sia possibile voltare pagina in meglio. Colui che accetta miracoli è infatti colui che non smette di credere nel domani. Accettare miracoli è una scelta che implica la voglia di sperarci ancora, di crederci ancora.
“Accetto miracoli” significa porre immensa fiducia in un piccolissimo passo a meta ancora lontanissima. Significa disegnare orizzonti quando tutti chiudono gli occhi. Significa non arrendersi alla sofferenza proprio perché di ostacoli ce ne possono essere tanti.
Tiziano Ferro non canta una favola immaginaria o una storiella inventata, ma la realtà fatta di gioie e momenti delicati, di possibilità e tristezze, di nostalgie e speranze. Non a caso nella canzone largo spazio viene lasciato al ricordo di un passato che inevitabilmente fa ancora sentire tutto il suo peso. Situazioni in cui abbiamo investito tanto e che non sono andate come avremmo voluto, relazioni sentimentali che abbiamo cercato in tutti i modi di salvaguardare tenendole accese e invece si sono spente “Cosa mi lasci di te, e di me tu cosa prendi”?.
In ‘Accetto miracoli’ si percepiscono la malinconia di aver perso tanto e l’inutilità dei tanti tentativi andati a vuoto “Cosa ti lascio di me e di te io cosa prendo? Prendo un tatuaggio, prendo quella sera, prendo questa lacrima”. L’idea di ripetere sbagli e di ricadere negli errori aiuta a rendere il senso di una canzone che invece sa di vittoria sulla sofferenza. Se mai niente è cambiato “Ed è la stessa malinconia di quando tutto torna e niente resta” e se per ogni promessa non mantenuta ci si è sempre fidati di quella immediatamente successiva ecco che un giorno arriva il momento in cui non si rimanda, perché si cambia. È una sfida con se stessi che a un certo punto si vince. Si vince con se stessi perché sperare che possa andare meglio lo dobbiamo a volte prima di tutto solo ed esclusivamente a noi “Prometto basta promesse”.
In secondo luogo dopo aver riflettuto sulla nostalgia derivata da un mai pieno senso di soddisfazione e completezza si passa al cambio di prospettiva. Ricominciare da capo e annullare del tutto ciò che è stato può risultare non così scontato dal momento che non è possibile tornare indietro per rifare tutto. Appare quindi essenziale dimostrare di conoscersi, aver consapevolezza di quello che si è stati e di quello che si vuole per trovare una direzione. Nulla si annulla, tutto si modifica. E soprattutto il futuro si crea. Si disegnano i sogni, si proteggono, si custodiscono e si cullano. Mai smettere di pensare che non potrà essere quello che speriamo perché dietro ad ogni ostacolo può esserci il miracolo che cerchiamo “Nasce dal colore di una rosa appassita un’altra vita”. Ripartiamo da noi, senza perderci, senza snaturarci. Alla fine Tiziano lo sottolinea.. dalla rosa appassita può nascere nuova vita, nuova speranza.
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